Le illusioni sul governo Monti

C’è ancora qualcuno in buona fede in grado di farsi illusioni su Monti e il suo governo? Purtroppo sì, molti. Troppi.
Eppure non io ma è lui a rivendicare la continuità con il precedente governo. Non io ma lui si fa beffe dei precari definendo noioso quel lavoro a cui gli stessi aspirano.

Non io ma lui a rivendicare la continuità con il precedente governo. In pratica a alludere a quel berlusconismo senza Berlusconi di cui tanto avevamo temuto.

Io sostengo che si tratta di qualcosa di più: di un berlusconismo CON Berlusconi. Un Berlusconi che pone paletti e assiste esilarato alla realizzazione del programma che aveva in pectore, ma non la forza e la capacità di realizzare.
Gli italiani intanto, nonostante che l’Italia sia stata salvata, continuano a sentirsi e essere perduti.
Sembra un paradosso, ma è quel che sta accadendo, per grazia dello stesso Monti. I veri privilegiati non si sono soltanto impadroniti delle ricchezze, ma anche dello Stato, dell’Italia tutta. SONO LORO L’ITALIA. Salvare l’Italia dunque significa salvare loro; e affossare gli italiani è il mezzo più diretto per realizzare questa criminale impresa di salvatura.
Perciò la distruzione dello stato sociale; perciò l’attacco forsennato ai diritti e alle condiziopni di vita dei lavoratori. PERCIO’ LA CRISI, schermo con cui cui nascondere le tante malefatte.
Il resto è solo teatro.
Mauro Antonio Miglieruolo

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

  • Se davvero l’art. 18 e’ il gigantesco ostacolo allo sviluppo della nostra nazione, mi chiedo come si salverà l’Italia abolendolo. Gia’ ora, esistono dozzine di sistemi per aggirarlo. Per esempio, il lavoro su progetto. Prima il “progetto” (parola roboante e rassicurante) durava qualche mese. Poi anche qualche settimana. Ora – incredibile – siamo arrivati ai “Progetti” di 1 (uno) giorno. Negli altri giorni, crepa pure di fame. Fottitene della pensione, mica puoi stare ogni minuto a piangere che non hai quattrini per versarti i comtributi. E ringrazia, se qualcuno ti chiama per un giorno. Ora ci vengono a dire che bisogna essere creativi, iinventarsi il proprio lavoro, etc. Sappiamo benissimo che oggi i lavori non si inventano: almeno in Italia e con questi chiari di luna. Occorrerebbe inventarsi milioni di lavori. Abolire l’art. 18 significhera’ gettare per strada piu’ lavoratori. E quand’anche si trovasse un lavoro, c’è da chiedersi come faranno i lavoratori ad acquisire un minimo di competenza e specializzazione, se dovranno cambiare lavoro continuamente, e per di piu’ si tratterà soprattutto di lavori da tre soldi, che non danno una vera specializzazione. Forse ai livelli di un Monti e di un Passera “cambiare” non nè noioso. La verita’ è che finora ti possono liquidare con fax e sms, abolendo l’art. 18 ti daranno in più un calcio in culo.

  • Professori? Professori di che? di massacri contro i poveri? Ma questa è scienza antica, che ogni priviilegiato sa come maneggiare.
    Bisogna essere popolo per conoscere e principi, diceva Machiavelli. Conoscenza che, purtroppo, in larga parte si è perduta.

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