«Le note, vol. 2» di Ludwig Hohl
di Francesco Masala – Libri da recuperare: 20esima puntata
Anni fa avevo letto, un giorno d’estate, una pagina intera del quotidiano “il manifesto” su Ludwig Hohl: non avevo mai sentito quel nome, allora ho cercato, con difficoltà, i libri pubblicati in italiano, e ho trovato, fra i pochi, “Le note, vol.1”, in forma aforistica, ancora disponibile per l’acquisto. L’ho letto diverse volte, stupito ed emozionato dalla grandezza e profondità.
Rileggo spesso quel libro, sta sempre sul comodino.
Vi lascio alcune parole di Ludwig Hohl e qualcuna di Friedrich Dürrenmatt.
Però attenti: potreste non staccarvi più, da Ludwig Hohl.
Scrive Ludwig Hohl: “il centro non è il luogo del rinnovamento creativo, che avviene invece, spesso incompreso o deriso, ai margini; il centro è un luogo abitudinario, inerte, arrogante, pago di sé; nell’ombra dei margini, al contrario, un segno sottile, una tensione impercettibile, un’apparizione…, là, dove secondo l’opinione comune, si possono dar da fare solo gli specialisti “inesperti”, quelli usciti dall’orbita”
“Il mondo consiste di strade pochissime delle quali sono già state percorse. Tutto lo spazio inafferrabile intorno a te è fatto di strade che tu non vuoi riconoscere come tali. Le strade, l’uomo non le deve costruire. Avere il coraggio di riconoscere una strada, questa sì è una conquista.”
Scrive Friedrich Dürrenmatt : “Hohl è un uomo di pensiero, mentre noi, se consideriamo con attenzione il pensiero, non lo siamo: cediamo al pensiero per dedicarci alla metafora. Hohl è necessario, noi siamo contingenti. Noi documentiamo ciò che è umano, Hohl lo stabilisce.” E ancora: «Talvolta mi stupisco, ripensando a come tutto un mio libro sia potenzialmente racchiuso in una frase di Hohl».
Mi si chiederà: se Le note, vol. 1 di Ludwig Hohl è ancora in circolazione perché ne scrivi nella rubrica dei ripubblicabili? Il motivo è semplice: un titolo come Le note, vol. 1 fa pensare anche ai bambini che almeno un vol. 2 debba esistere.
Avevo scritto anche all’editore italiano, per chiedere quando fosse prevista l’uscita dei volumi seguenti, nessuna risposta. Spero che adesso “qualche Marcos” della casa editrice legga questo messaggio in bottiglia.
Cari Marcos e Marcos,
ho comprato di Le note, vol.1 almeno una decina di copie, per farne omaggio ad amiche e amici; sappiate, cari editori che del vol. 2 ne acquisterei altrettante copie, e farei una recensione commossa.
(*) L’idea di questa rubrica è di Giuliano Spagnul: «… una serie di recensioni per spingere alla ristampa (o verso una nuova casa editrice) di libri fuori catalogo, preziosi, da recuperare». Ecco l’elenco:
1 – Gunther Anders: «Essere o non essere» (2 aprile) di Giuliano Spagnul
2 – L’epica latina: Daniel Chavarrì a (14 aprile) di Pierluigi Pedretti
3 – «Poema pedagogico» di Anton Makarenko (30 aprile) di Raffele Mantegazza
4 – «Il signore della fattoria» di Tristan Egolf (12 maggio) di Francesco Masala
5- «Chiese e rivoluzione in America latina» (26 maggio) di David Lifodi
6 – «Teatro come differenza» di Antonio Attisani (9 giugno) ancora di Giuliano Spagnul
7 – «Dizionario della paura» di Marcello Venturoli e Ruggero Zangrandi (23 giugno) di Giorgio Ferrari
8 – «Arrivano i nostri» di Dario Paccino (il 7 luglio) di Giorgio Stern
9 – «Un debole per quasi tutto» di Aldo Buzzi (21 luglio) di Pierluigi Pedretti
10 – «Protesta e integrazione nella Roma antica» (4 agosto) di Giuliano Spagnul
11 – Athos Lisa: «Memorie» (18 agosto) di Gian Marco Martignoni
12 – «Le donne del millennio»: un’antologia con… (1 settembre) di Giulia Abbate
13 – «Gli antichi Greci» di Moses Finley (15 settembre) di Lella De Marco
14 – «La vita è sovversiva» di Ernesto Cardenal (29 settembre) di David Lifodi
15 – «Il cammino dell’umanità» di Angelo Brelich (13 ottobre) di Giuliano Spagnul
16 – «325mila franchi» di Roger Vailland (27 ottobre) di db
17 – «La favolosa Hollywood» di Otto Friedrich (10 novembre) ancora di Spagnul
18 – «Coscienze di mulini a vento» di Flavio Almerighi (24 novembre) di Lucia Triolo
19 – Charles Bettelheim: «Le lotte di classe in Urss» (8 dicembre) di Mauro Antonio Miglieruolo
Ci siamo dati una scadenza quattordicinale, all’incirca. Se qualcuna/o vuole inserirsi troverà le porte aperte. [db per la “bottega”]