Lega: quanti scheletri nell’armadio

    Gian Marco Martignoni segnala (anzi: raccomanda) «Il Libro Nero della Lega» di Giovanni Tizian e Stefano Vergine

Gli indici di lettura della carta stampata nel nostro Paese sono sempre stati molto inferiori rispetto alla media europea. Ora, dopo la crisi economica sviluppatasi nel 2008 e l’esplosione dei social network, il numero delle copie vendute si è praticamente dimezzato, con i riflessi che tutto ciò determina rispetto alla formazione dell’opinione pubblica. Nonostante questo quadro disarmante, i giornalisti che mantengono la schiena diritta sono più che invisi agli esponenti del governo giallo-verde, tanto che il pluralismo informativo rischia di essere azzerato . Segno che quando i giornalisti fanno il loro mestiere – come nel caso delle inchieste promosse dal settimanale “L’Espresso” a proposito della Lega – il materiale che riescono a raccogliere è talmente probante, che per la magistratura si aprono nuove piste di indagine.

Che la Lega avesse scheletri nell’armadio era noto, dopo la vicenda che aveva investito nel 2012 , per appropriazione indebita di denaro pubblico, Umberto Bossi, il tesoriere Francesco Belsito e i colletti bianchi legati ai clan della ‘Ndrangheta. Ora però l’ottimo ed esplosivo «Il Libro Nero della Lega» di Giovanni Tizian e Stefano Vergine (Laterza: pag 318, euro 18 ) – in tre succosi capitoli, a cui è acclusa una sbalorditiva documentazione – affonda ulteriormente i colpi, evidenziando alcune rilevanti novità che gradualmente stanno diventando sempre più di dominio pubblico. Se è vero che il 23 gennaio 2019 solo Belsito è stato condannato in appello – poichè Salvini ha scelto, per convenienze interne al partito, di non querelare Bossi e suo figlio, sui 48,9 miliardi di rimborsi elettorali non dovuti, in quanto i bilanci presentati dalla Lega nel triennio 2008-2010 erano stati falsificati – sia Roberto Maroni che Salvini erano consapevoli che i soldi da restituire erano frutto di un reato.

E li dovevano restituire perchè paradossalmente non avendo richiesto il risarcimento a Bossi e a Belsito, automaticamente quest’onere è ricaduto sul partito . Partito che nel frattempo prima con Maroni e il suo cerchio magico si è ingegnato su dove dirottare il “tesoro padano” – anche attraverso operazioni speculative – e successivamente (nel 2015) ha deciso di sparpagliare i soldi nelle tredici realtà regionali a quel tempo costituite. Per poi, nel pieno dell’indagine giudiziaria, costituire una associazione senza scopo di lucro, la Più Voci, che è diventata la porta girevole per incassare i finanziamenti privati, come quelli dell’ immobiliarista romano Luca Parnasi – successivamente indagato per la falsificazione dei documenti contabili – o della catena di supermercati Esselunga. Sino alla nascita della Lega per Salvini presidente in sostituzione della “Lega Nord per l’indipendenza della Padania” con lo stesso leader e il medesimo tesoriere, Giulio Centemero, ma con un codice fiscale diverso.

La propaganda sovranista sconta anche una indagine per alcune società sospettate di riciclaggio con una holding, la Ivad Sarl, avente sede in Lussemburgo, oltre alla trattativa che in seguito agli incontri segreti di Salvini con il vicepremier russo Dmitry Kozak, delegato agli affari energetici, ha assicurato – per il tramite di Gianluca Savoini – 3 milioni di euro la campagna elettorale della Lega alle europee, mediante una partita di gasolio venduta dalla compagnia petrolifera Rosneft all’Eni con uno sconto del 6%. D’altronde non è un mistero che l’Associazione Italia-Russia coltivi all’insegna dell’intramontabile collante “Dio, patria, famiglia stretti rapporti con il filosofo Aleksandr Dugin, teorico dell’Eurasia che tanto appassiona l’avvocato Andrea Mascetti, ex-missino diventato in un battibaleno esperto di politica internazionale . Mentre la formazione che ha ispirato la svolta nazionalista di Salvini, ovvero il Front National, aveva ricevuto nel 2015 il prestito di 9 milioni di euro, tramite una banca controllata da Mosca. Infine, Andrea Mascetti è solo una delle tante figure provenienti dagli ambienti della destra, che la svolta estremista della Lega ha assorbito nelle sue file dirigenziali.

Il secondo capitolo del libro è appositamente dedicato alle varie casistiche del trasformismo italico e alla crescita sorprendente dei consensi in alcune regioni del Sud, ove alcuni nuovi esponenti della Lega hanno strani rapporti con persone legate ai clan della ‘Ndrangheta, con tutte le conseguenze sul piano dell’immagine pubblica.

Indicativo di come un faccendiere si possa muovere a suo agio quando la politica è completamente scissa dall’etica è il caso dell’emergente Armando Siri: ex-craxiano, ideologo senza laurea della flat-tax e condannato – grazie a un patteggiamento – per bancarotta fraudolenta nel 2014 (per un fallimento doloso e pilotato con i soci). E’ indicativo soprattutto in una formazione come la Lega che con una mano ostenta il Vangelo, mentre con l’altra istiga all’odio contro i migranti, i rom e così via.

Redazione
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3 commenti

  • Le vicende che accannate in questa recensione sono arcinote e quindi se il libro è questo sembra non far altro che copia e incolla. Ci sno alcuni aspetti di cui non parla la recensione:
    1) com’è possibile che la magistratura non ha trovato modo di inquisire i Maroni, Salvini, Giorgietti & C. quando è palese che hanno fanno una sorta di gioco delle tre carte ?
    2) con’è possibile che i diversi personaggi già inquisiti o pesantemente sospetti abbiano potuto essere nominati ministri e sottosegretari ? Che vigilanza ha fatto il neosantificato Presidnete Mattarella che l’unico su cui s’era impuntato era l’anti-UE peraltro già inquisito e poi nominato ministro (abbiamo un ottimo presidente al servziio dell’UE e della NATO, degno erede del campione in materia Napolitano, il super longevo politico sempre letto nel napoletano dove non s’era mai accorto della tragedia della “monnezza” e rifiuti tossici ma andava a benedire l’inaugurazione del più grande supermercato d’Europa, il “Vulcano buono”, costruito sulle balle di monnezza da un tizio legato alla camorra e su progetto di chi? Renzo Piano, lo stesso che ha fatto il progetto del nuovo ponte x Genova una grandiosa grande opera inutile e ipoercostosa … ma questo nessuno lo dice perché GEDI (repubblica, La Stampa, Il secoloXix e l’esporesso) insieme a recs e altri e anche in accordo con destre, sinistra e sindacati sono tutti per le grandi opere e per criminalizzare chi vi si oppone come i NOTAV. E perché non si fa un bel libro su chi guadagna sulle grandi opere e come mai godono di tanto consenso dall’Opus dei e intera Chiesa Ctatolica sino ai soprat citati?

    3)non si parla del reclutamente di ex berlusconiani e altre destre che nel sud e al nord erano collegati direttamnete con la mafia

    4) perchè per oltre un anno -parlo del 2017 sino alle elezioni del 2018- tutti i media -repubblica in testa- hanno continuamente parlato di Salvini senza mai dire che la sua guerra all’immigrazione è perfettamente funzionale ai fedeli elettori leghisti che sfruttano come schiavi immigrati senza documenti, che in realtà sono l’ideale per loro e quindi vogliono la negazione assoluta della concessione di diritti e regolatità agli immigrati? E perchè non si dice che questo è anche l’aupsicio di parte dell’elettorato dell’ex-sinistra che amava non a caso Minniti. E che gioco gioca l’Espresso? quello di fare il media che si mostra di sinistra per compensare repubblica? Il direttore dell’Espresso ha fatto un buon editoriale scrivendo che la verità della non lotta all’evasione fiscale è che vale 10 milioni di voti, dimenticando però che si tratta di economie sommerse in cui sguazzano tutti destre ed ex-sinistra …
    Infine, senz’altro plauso ai giornalisti che si liberano ogni tanto del cappio della produzione di inchieste secondo il gioco politicante che fa il padrone della loro testata, ma non sarebbe ora che avessero il coraggio di fare quello che in Francia hanno fatto con Médiapart, il più letto quotidiano online che non fa pubblicità e vive solo di abbonamenti, è in atto da 10 anni e paga regolarmente a contratto indeterminato e tariffe migliori della categoria 80 giornalisti .

  • Gian Marco Martignoni

    Poichè concordo con Turi Palidda sul fatto che le leggi sull’immigrazione sono pensate e studiate per garantire forza lavoro irregolare, ricattabile e sostanzialmente in nero alla diffusa pseudo-imprenditoria che caratterizza il nostro paese, mi premono alcune precisazioni .Seguendo il fenomeno Lega dagli inizi degli anni ’90, ritengo fondamentale il libro del compianto Walter Peruzzi ” Svastica verde “, e pertanto ogni contributo sul tema è benvenuto, poichè produce un incremento della conoscenza sul fascio-leghismo. Nell’autunno scorso, se Daniele la recupera, ho recensito l’importante testo di C.Passarelli e D.Tuorto ” La Lega di Salvini .Estrema destra di governo “, che risponde puntualmente ad un obiezione di Turi .Avevo letto e archiviato le inchieste apparse su L’Espresso, e quindi non concordo sul fatto che la pubblicazione di G. Tizian e S. Vergine sia un puro e semplice taglia e incolla. Va dato atto alla Laterza di essersi mossa meritoriamente controcorrente, quando il vento nazionale sta andando in tutt’altra direzione. Poichè non siamo a conoscenza se ci siano delle querele in corso, io ritengo che il libro abbia una sua originalità, tra l’altro con una documentazione di supporto alle tesi che espone , che da sole valgono il prezzo del libro .Non avendo mai acquistato La Repubblica, cioè il quotidiano liberista che ha contribuito ad avversare e demonizzare quanto di pensiero comunista rimaneva nel nostro paese, rimango un fedele lettore de L’Espresso, nella consapevolezza che tra la Francia e l’Italia c’è un abisso culturale spaventoso.Chi ha letto l’intervista a J. L. Melenchon su Il Manifesto di martedì avrà colto la fotografia anche politica della differenza con lo stato – eufemismo – comatoso della ex-sinistra italiana. Infine, provenendo da una certa cultura politica, se i rapporti di forza sono quelli che conosciamo, e non quelli millantati dai movimentisti di ogni risma, se non ci rimbocchiamo le maniche altro che svolta autoritaria e di destra.

    • Daniele Barbieri

      come chiesto da Gian Marco Martignoni ecco il link:
      https://www.labottegadelbarbieri.org/la-lega-di-salvini-estrema-destra-di-governo/
      NE APPROFITTO per due cose pratiche: non tutte/i sanno come cercare qualcosa in un blog o mettere un commento.
      1 – Per trovare un post dovete scrivere in “cerca” il nome (dell’autore-autrice o di una persona citata) e fare invio. Oppure scrivete in “cerca” il tema; in questo caso con LEGA o con SALVINI vi uscirebbero molti link ma con un minimo di pazienza trovate quello che vi interessa.
      2 – Postare commenti è semplicissimo. Andate sul post che vi interessa e schiacciate “lascia un commento”: sul quadrato che si apre scrivete (o incollate) quel che vi pare e alla fine schiacciate la striscia rossa sotto. La prima volta se è un nome nuovo (fra i commenti) il sistema automatico chiederà l’autorizzazione e lascerà in sospeso il commento finchè uno di noi redattori-redattrici non darà l’ok ma le volte successive riconoscerà il nome e non farà problemi (a meno che il commento non sia pieno di link a filmati o strane cose)… Così limitiamo al minimo i troll. Ovviamente se invece di un commento (breve) o di un aggiornamento (veloce) volete mettere un post – e GRAZIE per le proposte che ci farete – meglio contattare la redazione o direttamente me: pkdick@fastmail.it
      Tutto chiaro?
      db

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