Leonard Peltier 77 anni: 45 in galera

Due manifestazioni (12 e 13 settembre) a Milano, la nuova mobilitazione internazionale, una canzone di Renaud, video e link

 

Il prossimo 12 settembre Leonard Peltier compirà 77 anni, da quando ne aveva 32 è nelle carceri di massima sicurezza negli USA.

Da diverse settimane si sono mosse ennesime campagne per la sua liberazione, una partendo dalla Germania con la stampa di 60.000 cartoline distribuite e almeno in parte spedite alla Casa Bianca affinché il Presidente Biden firmi la sua scarcerazione, e dal centro della pace di Viterbo, con una massiccia raccolta di adesioni di nomi noti e meno noti per un appello al Presidente del Parlamento Europeo, on. Sassoli (*) il quale alcuni giorni fa ha detto pubblicamente che darà seguito a questa legittima richiesta.

In occasione del compleanno di Peltier a Milano si svolgeranno due iniziative, la prima domenica 12 per raccontare pubblicamente ancora una volta la storia di quest’uomo e delle lotte dei nativi americani, la seconda lunedì 13 per gridare nella piazza principale di questa città che è ora che Peltier torni in libertà dai suoi cari, presto potrebbe essere troppo tardi.

Vi invitiamo tutti e tutte a diffondere le iniziative e, se possibile, a partecipare, grazie

per il Comitato di Solidarietà con Leonard Peltier, Andrea De Lotto e.mail: bigoni.gastone@gmail.com

 

 

LEONARD’S SONG – di RENAUD

Huit millions de tes frères
Génocidés naguère
Sur ce qui fut la terre
Sacrée de tes ancêtres

Et ils sont toujours fiers
Du général Custer
Des héros légendaires
De la conquète de l’ouest

Du Buffalo Bill ce con
Qui tuait les bisons
Comme on tire au pigeon
Débile Buffalo

D’Davy Crockett ce fou
Dont les renards, les loups
Se souviennent surtout
Parce qu’il leur fit la peau

(Refrain)

Entendras-tu ces mots
De derrière tes barreaux
Leonard
Du fond de ta cellule
Dis-leur qu’on les encule
Ces connards

Ce peuple de barbares
Ce pays blanc et noir
A construit son pouvoir
Sur le sang des Cheyennes

Mais les livres d’histoire
Ont perdu la mémoire
Pas un mot à la gloire
De ces nations Indiennes

Qui respectaient la vie
Et la terre et ses fruits
Et prêtaient aux fourmis
Une âme magnifique

Pas de drapeaux en berne
Pour qu’un môme se souvienne
De cette Shoah ancienne
Qui a bâti l’Amérique

(Refrain)

Tes frangins survivants
Quelques milliers pourtant
Furent bien gentiment
Parqués comme bétail

Dans des réserves sordides
Où vous crevez, tranquilles
Alcool, drogues, suicides
Loin du monde qui braille

Toi tu as pris ton fusil
Pour refuser l’oubli
Tu n’as pas leur folie
Tu as tiré en l’air

Et tu as pris perpette
Trente ans que tu végètes
À l’ombre des tempêtes
Qui agitent la terre

(Refrain)

Je vis très loin de toi
Mais, tu sais, je suis là
Tu entendras ma voix
Un jour dans les nuages

Au pays de Voltaire
Résonne la colère
Contre ces tortionnaires
Qui t’ont jeté en cage

Puisse un jour ma chanson
Aux murs de ta prison
Ouvrir un horizon
D’amour et de lumière

Devenir un totem
Pour te dire « je t’aime »
L’innocent qu’on enchaîne
Sera toujours mon frère

(Refrain)

Entendras-tu ces mots
De derrière tes barreaux
Leonard
Du fond de ta cellule
Dis-leur qu’on les encule
Ces connards

(Versione italiana di Riccardo Venturi)

LEONARD’S SONG

Otto milioni di tuoi fratelli
vittime di un genocidio
un tempo, su quella che fu
la terra sacra dei tuoi avi

E sono sempre fieri
del generale Custer,
degli eroi leggendari,
della conquista del West

Di Buffalo Bill, quello stronzo
che ammazzava i bisonti
come si spara ai piccioni,
quel cretino di Buffalo Bill

Di Davy Crockett, quell’idiota
di cui le volpi e i lupi
si ricordano soprattutto
perché fece loro la pelle

(Ritornello)

Le sentirai queste parole
da dietro le tue sbarre
Leonard
dal fondo della tua cella
di’ loro che glielo mettiamo in culo
a quei pezzi di merda

Questo popolo di barbari
questo paese bianco e nero
ha costruito il suo potere
sul sangue dei Cheyennes

Ma i libri di storia
hanno perso la memoria
neanche una parola in onore
di quelle nazioni Indiane

che rispettavano la vita,
la terra ed i suoi frutti
e attribuivano alle formiche
un’anima meravigliosa

Nessuna bandiera a mezz’asta
perché un ragazzo si ricordi
di quell’antica Shoah
che ha edificato l’America

(Ritornello)

I tuoi fratelli sopravvissuti,
comunque qualche migliaio,
furono assai gentilmente
ammassati come bestiame

in squallide riserve
dove, tranquilli, crepate
alcool, droga, suicidi
lontani dal mondo che raglia

Tu, invece, hai preso il fucile
per rifiutare l’oblio
ma non sei folle come loro,
e hai sparato in aria.

E t’hanno dato l’ergastolo,
sono trent’anni che vegeti
all’ombra delle tempeste
che agitano la terra

(Ritornello)

Io vivo lontanissimo da te,
ma, lo sai, io sono qui.
Tu sentirai la mia voce
un giorno nelle nuvole

Nel paese di Voltaire
echeggia la collera
contro questi aguzzini
che ti hanno messo in gabbia

Possa, un giorno, la mia canzone,
nei muri della tua prigione
aprire un orizzonte
di amore e di luce

Diventare un totem
per dirti « ti voglio bene »,
l’innocente in catene
sarà sempre mio fratello.

Le sentirai queste parole
da dietro le tue sbarre
Leonard
dal fondo della tua cella
di’ loro che glielo mettiamo in culo
a quei pezzi di merda.

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5021

 

 

nel 2016 le Prix de la Fondation Frantz Fanon a été attribué au prisonnier politique LEONARD PELTIER

 

 

 

 

a Milano, nel 2017, per la libertà di Leonard Peltier

 

 

 

(*) vedi Leonard Peltier: lettera aperta a David Sassoli.  In “bottega” cfr anche A thankful prayer – Leonard Peltier, ricordando Leonard Peltier, Peltier, prigioniero dell’uomo bianco, Ancora sulla grazia a Leonard Peltier, Per la liberazione del nativo americano Leonard Peltier, Obama, Peltier e Milano, Leonard Peltier: 40 anni in prigione, Peccato aborigeno, Leonard Peltier, la galera per sempre?, Scor-data: 12 settembre 1944, Ancora su/per Leonard Peltier, Libertà per Leonard Peltier

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

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