L’ESERCITO ISRAELIANO SI ADDESTRA SUI NOSTRI CIELI

DAL 6 AL 15 GIUGNO

 

Abbiamo appreso direttamente dai social dell’aviazione israeliana che con sei caccia stealth F-35 sta partecipando a un’esercitazione aerea in Italia denominata Falcon Strike 2021 insieme a forze aeree italiane, statunitensi, britanniche. L’esercitazione si svolge prevalentemente sui cieli della Sardegna ma riguarda il Tirreno e arriva fino al Golfo di Taranto.

La presenza dell’aviazione israeliana ricorda ancora una volta che Israele è un avamposto della Nato e degli USA in Medio Oriente e che il “mondo libero” è complice e corresponsabile dell’apartheid e dell’occupazione illegale dei territori palestinesi. Per questo l’Italia non riconosce lo Stato di Palestina e non interrompe la vendita di armi a Israele. Il governo italiano – tradendo i valori della Costituzione e della Resistenza – si è collocato non in una posizione equidistante ma dalla parte di Israele cioè contro i diritti del popolo palestinese. Di questa politica di complicità è testimonianza  il fatto che PD e M5S non hanno partecipato alle manifestazioni dei palestinesi durante il bombardamento di Gaza e anche all’ultima di sabato scorso a Roma.   Come si potranno indurre governi e forze politiche israeliane al dialogo se si continua a garantire il più totale sostegno ai peggiori misfatti?

 

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

 

 

Anche il movimento sardo contro le servitù militari A Foras denuncia, sulla sua pagina FB:

L’ESERCITO ISRAELIANO SI ADDESTRA SUI CIELI DELLA SARDEGNA
DAL 6 AL 15 GIUGNO
L’annuncio arriva dall’account twitter della Israeli Defense Force. Lo squadrone Adir, che opera sui famigerati F-35, è sbarcato in Italia dove si eserciterà insieme alle aeronautiche italiana, britannica e statunitense nel quadro della Falcon Strike, cominciata ieri domenica 6 giugno e destinata a concludersi il 15.
L’esercitazione ha come base l’aeroporto di Amendola (Foggia) e si svolgerà su due teatri: il golfo di Taranto a Est e il mar Tirreno e il canale di Sardegna a Ovest. Al momento non risultano ordinanze di sgombero legate all’interdizione dello spazio terrestre e marino relativo al Poligono di Quirra, ma solo avvisi per la navigazione area che interessano fortemente la zona della base di Capo San Lorenzo.
La notizia pone due gravi problemi. In primo luogo, sono passate poche settimane dal violento attacco israeliano contro la popolazione palestinese. In questo momento, in Palestina, vige un fragile cessate il fuoco, ma non c’è una situazione di pace. Questo significa che l’Italia sta consentendo a un paese in guerra di addestrarsi nel proprio spazio aereo.
In secondo luogo, l’esercitazione costituisce un grave precedente per l’occupazione militare in Sardegna. Da qualche anno, infatti, Regione e Difesa hanno raggiunto un accordo che impone lo stop alle esercitazioni dal primo giugno sino al 30 settembre. Le esercitazioni in corso in questo momento violano palesemente questo accordo, aggravando ancora di più il peso che la comunità sarda subisce a causa dell’occupazione militare della propria terra.
Il 2 giugno abbiamo manifestato al poligono di Teulada, portando come parole d’ordine la solidarietà al popolo palestinese e il contrasto all’occupazione militare della Sardegna. Ora scopriamo che non ci sbagliavamo per niente, nel mettere insieme queste due questioni. Il miglior atto di solidarietà internazionale che il popolo sardo può compiere, in favore degli altri popoli oppressi della terra e per il proprio futuro, è contrastare con ogni forza l’occupazione militare, impedendo agli eserciti occidentali e alleati di testare sulle nostre teste le armi che porteranno distruzione nel resto del pianeta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Redazione
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3 commenti

  • Marco Piras-Keller

    Tutti vengono in Sardegna a esercitarsi con i loro bombardieri, anche la neutrale Svizzera. Ma la responsabilità non è certo della Svizzera o di Israele. Tutti raccontano che i sardi sono ospitali e allora, perché non approfittarne? Il governo (i governi) d’Italia, segnalano questa famosa ospitalità al mondo, i sardi ci cascano e se ne inorgogliscono di questa nomea che hanno loro appioppato, disposti a qualunque sacrifico pur di mantenerla. E lo Stato italiano incassa il corrispettivo economico-politico di questa ospitalità. Insomma lo Stato italiano concede in affitto qualche suo territorio. La olitica internazionale banalizzata e volgarizzata per minchioni.

  • LUNEDI 14 GIUGNO H 19 PRESIDIO SOTTO IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

    NO ALLE ESERCITAZIONI MILITARI ISRAELIANE IN SARDEGNA E STOP IMMEDIATO ALLA VIOLAZIONE DEGLI ACCORDI REGIONE/ESERCITO PER L’UTILIZZO DEL TERRITORIO SARDO NEI MESI ESTIVI PER LE ATTIVITA’ MILITARI.
    Madri Contro la repressione – Contro l’operazione Lince ,
    Cagliari SocialForum
    AForas contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna,
    chiamano a raccolta tutti i movimenti e le organizzazioni che lottano e si mobilitano contro le basi militari a partecipare alla manifestazione di lunedì sotto il consiglio regionale.
    Dopo 8 mesi incessanti di esercitazioni a fuoco e piroette sulle teste dei sardi il ministero della difesa a concesso di nuovo agli aerei della Nato di sfrecciare sui cieli dell’isola. In barba agli accordi siglati nel 2015 e rettificati nel dicembre del 2017 tra ministero e Regione continuano le esercitazioni militari in terra sarda.
    Oltre il danno la beffa; a partecipare all’esercitazione internazionale FALCON STRIKE 2021 (7 – 15 giugno 2021) abbiamo il dispiacere di ospitare gli USA, il REGNO UNITO, l’aviazione italiana e l’aeronautica militare di ISRAELE che proprio nelle ultime settimane ha commesso l’ennesimo crimine contro l’umanità, continuando a bombardare indiscriminatamente la popolazione Palestinese.
    NON VOGLIAMO ESSERE COMPLICI DI QUESTI ASSASSINI
    CONTRO IL MINISTERO DELLA DIFESA ASSERVITO ALLA NATO
    CONTRO IL CONSIGLIO REGIONALE IN SILENZIO ASSORDANTE DA GIORNI

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