L’estrattivismo minerario si mangia Costa Rica

Un progetto di legge della deputata Maria José Corrales vuol legalizzare la miniera metallica. In realtà, nel paese, l’estrazione mineraria non si è mai interrotta del tutto nonostante ben due moratorie.

di David Lifodi

Una proposta di legge intende proporre la legalizzazione della miniera metallica a cielo aperto con l’utilizzo di cianuro in Costa Rica. A segnalarlo, sul sito web Rebelión, Giorgio Trucchi. La proposta, formulata dalla deputata Maria José Corrales, mira a ridurre gli strumenti a disposizione della società civile e delle istituzioni per impedire l’estrazione mineraria.

In particolare, chi intende opporsi all’autorizzazione che passa attraverso il Ministero dell’Economia, dell’Industria e del Commercio, avrà soltanto quindici giorni per farlo di fronte alla Direzione generale della geologia e delle miniere e le eventuali obiezioni non saranno ritenute in alcun modo vincolanti dall’ente. A beneficiare della proposta di legge, se andrà in porto, saranno le imprese minerarie, a partire da Infinito Gold, che ha operato nella zona di Crucitas de Cutris de San Carlos prima che la concessione fosse cancellata nel 2010 per irregolarità a seguito della decisione del Tribunal Contencioso Administrativo. La proposta di legge vuole inoltre eliminare le ispezioni ambientali nei confronti delle imprese minerarie ed agevolarle dal punto di vista fiscale. Le multinazionali minerarie se la caveranno con il pagamento di un canone per lo sfruttamento minerario corrispondente a tre salari base per ettaro, mentre lo Stato godrà solo del 4% dei guadagni generati dall’impresa, per via di una tassa municipale applicata al luogo dove si trova il giacimento minerario.

L’estrattivismo minerario mette a rischio biodiversità, fonti d’acqua e salute umana e ciò è tanto più grave in paese dove esiste una moratoria che proibisce la miniera metallica, come ricordato dalla Federación Costarricense de Conservación de la Naturaleza (Fecon), la quale mette l’accento su un altro intento pericoloso del progetto di legge, quello di estendere le concessioni per l’estrazione mineraria per 25 anni e renderle prorogabili per altri dieci.

Sulla miniera di Crucitas de Cutris de San Carlos, sottolinea la Coordinadora Ni Una Sola Mina, è in corso un’opposizione al progetto che va avanti da almeno due decenni. Nell’ottobre 2008 l’allora presidente Oscar Arias Sánchez, insieme al ministro dell’ambiente Roberto Dobles, dichiararono la miniera di Crucitas di “interesse pubblico e convenienza nazionale”, almeno fin quando non intervenne il Tribunal Contencioso Administrativo, che annullò la concessione all’impresa Infinito Gold, senza però sospendere l’estrazione mineraria. Si trattò tuttavia di un passaggio significativo perché la questione della miniera di Crucitas de Cutris de San Carlos, al confine con il Nicaragua, assunse un ruolo di primo piano nel dibattito pubblico, ma soprattutto furono sconfessati Oscar Arias Sánchez e Roberto Dobles.

Al termine del suo mandato fu lo stesso Oscar Arias Sánchez, anche a seguito della sentenza del Tribunal Contencioso Administrativo, a dover dichiarare, nel 2010, la moratoria della miniera metallica, ribadita dalla presidenta Laura Chinchilla, anche se nessuno dei due ritirò le concessioni già in essere, né applicò il divieto di estrazione anche ad altri materiali. Fu così che miniere come quella di Miramar de Puntarenas, a partire dalla Mina Bellavista, continuarono a rimanere in funzione. Solo nel 2011, la riforma del Código de Minería chiuse il discorso a proposito di nuove licenze per l’estrazione mineraria, in particolar modo nelle zone protette, fu vietato l’utilizzo del cianuro e del mercurio e venne ammessa solo l’estrazione mineraria di oro artigianale ad opera delle cooperative esclusivamente in aree protette. Tutto ciò riguardava però le miniere a cielo aperto, per cui, anche in questo caso, le concessioni relative alla minería subterránea non furono revocate.

Di conseguenza Costa Rica non è un paese libero dall’estrazione mineraria e le azioni fin qui poste in essere per fermarla hanno soltanto eluso o comunque bypassato il problema, anche se la possibilità che l’ex presidente Oscar Arias Sánchez sia giudicato per i fatti del 2008 rappresenta comunque un passo avanti. Recentemente, nella zona di Crucitas de Cutris de San Carlos è emerso il fenomeno dei coligalleros, coloro che si occupano di rivendere i minerali al momento in cui viene separato l’oro dal mercurio, insieme alle reti criminali e all’utilizzo della forza lavoro proveniente dal vicino Nicaragua.

Le moratorie parziali finora non sono riuscite a risolvere il problema dello sfruttamento minerario e delle sue nefaste conseguenze.

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *