Liberiamo le scuole dai fascisti

La lettera aperta di Stefania Zuccari alla preside dell’Istituto Peano di Roma e il volantino contro l’aggressione alle maestre di San Pietro in casale (Bologna)

 

 

La lettera aperta di Stefania Zuccari, mamma di Renato Biagetti, alla preside dell’Istituto Peano dove sono avvenute aggressioni fasciste contro gli studenti.

Gentilissima professoressa Andolina,
sono Stefania Zuccari, madre di Renato Biagetti, ingegnere della robotomatica con specializzazione del suono. Mio figlio, Renato Biagetti, ha perso la vita a 25 anni a causa di 8 coltellate – tutte letali – all’uscita di un concerto di musica reggae a Focene 10 anni fa.

Chi lo ha ucciso, con tatuaggi inequivocabili nel corpo e nella mente che si rifanno chiaramente a ideologie fasciste, lo riteneva un diverso, un antifascista, “una zecca”. E’ questa la terminologia usata da individui che portano avanti ideologie di odio per il diverso, sessuofobe, omofobe, razziste per indicare chi crede in altro e agisce coerentemente.

Sono venuta a conoscenza che alcuni giorni fa, nel cortile di ingresso dell’Istituto Peano, uno studente di questo liceo si è rifiutato di accettare un volantino che gli veniva consegnato da parte di un gruppo di ragazzi che niente avevano a che vedere con questa scuola e alla domanda se fosse un antifascista ha risposto affermativamente. A quel momento, da parte di chi stava volantinando, è partito un pestaggio in piena regola, con calci e pugni.

Il 12 maggio ho dunque partecipato, insieme con il Comitato di Madri per Roma Città Aperta, all’assemblea pubblica convocata e organizzata da alcuni studenti del liceo, nel piazzale antistante l’Istituto stesso.

Sono una madre e una cittadina italiana, appartenente dunque ad una Repubblica democratica con una Costituzione democratica nata dall’antifascismo e dalla Resistenza (che prevede addirittura, come lei ben sa, un articolo sull’apologia del fascismo: Legge Scelba n. 645 del 1952).

Ritengo dunque, gravissimo l’accaduto, così come raccontato dallo studente che ha subìto l’aggressione e comprovata da alcuni video.

Devo confessarle che mi sarei aspettata di incontrarla e di conoscere la sua posizione in merito a questa vicenda. Il ragazzo violentemente malmenato è un suo studente e si trovava all’interno dello spazio del liceo che lei dirige e dove stavano volantinando ragazzi esterni all’istituto e appartenenti a gruppi ben conosciuti dell’estrema destra che, da molto tempo e in molte scuole del nostro Paese, stanno tentando in tutti i modi, e troppo spesso prepotentemente, di fare adepti soprattutto negli Istituti scolastici superiori.

Le domando come mai tutto ciò sia stato possibile e come mai questi ragazzi non siano stati immediatamente allontanati.

Le domando come mai non abbia pensato lei stessa ad indire un’assemblea all’interno dell’Istituto Peano.

Le domando come mai non si sia sentito l’obbligo di requisire i suddetti volantini e ancor più non si sia sentito l’impegno, tutto riferibile al suo ruolo istituzionale, di tutelare i ragazzi del suo plesso scolastico da personaggi che portano avanti idee anticostituzionali, per cui criminali, e come tali da respingere in particolare nelle sedi educative.

Le domando inoltre se sia stata sporta denuncia dell’accaduto alle autorità giudiziarie .

Quello che è successo a mio figlio non deve accadere mai più e ogni cittadino e rappresentante delle istituzioni deve vigilare in tal senso

In attesa di un suo gentile riscontro le porgo i miei saluti e quelli delle altri Madri del Comitato.

Stefania Zuccari

03/06/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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VIA I FASCISTI DALLE SCUOLE
Difendiamo la scuola pubblica e le maestre di San Pietro in Casale dalle falsità e dalle minacce dei cosiddetti No-gender e della loro falange fascista.
Ci risiamo, è partita l’ennesima campagna di intimidazione contro le scuole della provincia bolognese. Come per il caso dello spettacolo Fa’Afafine, la morbosità di alcuni giornali diventa diffamazione e poi minaccia. Prima sono comparsi alcuni articoli di cronaca su “Il giornale.it” che riportavano di “presunte nozze gay” fatte celebrare dalle maestre in una classe elementare, poi la cosa è stata rilanciata senza alcuna verifica anche da altri giornali nazionali e tenuta in bella vista per più giorni, nonostante le maestre e la Dirigente si fossero affrettate a smentire. Ora arrivano le minacce di Forza Nuova che ha rivendicato sulla sua pagina FB di aver appeso davanti alla scuola in questione uno striscione su cui si legge “La vostra cultura è contro natura”. Inoltre, l’associazione neofascista ha blaterato di stare “facendo indagini” sul caso e minaccia di “non rimanere inerme” per non lasciare che queste maestre continuino a fare il loro lavoro con “i bambini”.
Sono minacce di stampo fascista che non possiamo tollerare.
Questo appello è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore la nostra Costituzione, la libertà della scuola e dell’insegnamento e non tollerano che i fascisti e i loro ipocriti fiancheggiatori continuino nella loro azione di intimidazione e diffamazione.
Il rispetto per gli altri è il valore principale che la scuola democratica, nata dalla Costituzione antifascista, ha il compito di insegnare. Il rispetto dei diversi orientamenti sessuali e la parità di ruoli sociali tra uomo e donna è parte integrante di questi valori costituzionali. Ecco perché chi è, e si professa ancora fascista odia così tanto questi insegnamenti.
Crediamo, infatti, che non sia un caso che queste intimidazioni arrivino proprio oggi 2 giugno festa della Repubblica, nata dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo.
È ora che la cittadinanza democratica faccia sentire la sua solidarietà a queste maestre che stanno subendo attacchi ingiustificati solo perché con coraggio e passione compiono il loro lavoro.
È ora che il Direttore dell’Ufficio scolastico faccia sentire chiaramente la sua voce in sostegno a queste maestre e a tutte quelle e quegli insegnanti che in questi mesi, anche in altre scuole, stanno subendo pressioni da parte di Dirigenti, associazioni e partiti di destra. Vogliamo che il Direttore dica chiaramente che questi reazionari si mettano il cuore in pace, perché la scuola continuerà ad insegnare il rispetto per tutti e tutte.
È ora, anche, che il prefetto e le forze dell’ordine agiscano per individuare i responsabili di queste minacce e si accorgano che il partito fascista, diventato fuorilegge dopo la liberazione, sta tornando ad agire con i metodi che lo hanno sempre contraddistinto: la menzogna, le minacce, la violenza.
È ora che la Bologna democratica dia la sua risposta pacifica ma determinata; organizziamola insieme.
Cobas Scuola Bologna
alexik

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