Libertà di critica: a Conad non piace

Davide Fabbri ricostruisce la causa milionaria contro di lui. Prima puntata.

PERCHE’ CONAD HA CHIESTO A DAVIDE FABBRI UN MILIONE DI EURO DI RISARCIMENTO DANNI?
Ricostruzione della vicenda in quattro puntate.
Entro pochi mesi (sospensione attività dei tribunali da emergenza epidemiologica permettendo) ci sarà la sentenza di primo grado del processo civile che mi vede protagonista in seguito all’atto di citazione del luglio 2016 di CONAD con la richiesta stratosferica di risarcimento dei danni pari a 1.000.000 (un milione) di euro nei miei confronti, per il reato di diffamazione a mezzo stampa. In questo ultimo periodo in tanti mi hanno scritto e telefonato chiedendomi informazioni sullo stato dell’arte della vicenda. Ho pensato allora di ricostruire tutto quello che è accaduto in questi ultimi anni.

      Sono stato citato in giudizio dal colosso della grande distribuzione organizzata C.I.A. (ovvero Commercianti Indipendenti Associati)-CONAD; amministratore delegato Luca Panzavolta e presidente del cda Maurizio Pelliconi. La causa riguarda una serie di articoli – sicuramente aspri e taglienti nei toni, però mai offensivi, li potete trovare anche qui in “bottega” – che io scrissi sulla vicenda del centro commerciale Montefiore da trasformare in Ipermercato, attraverso un raddoppio delle superfici commerciali: progetto voluto dall’Amministrazione comunale di Cesena ai tempi in cui era sindaco Paolo Lucchi del PD.

       All’epoca Paolo Lucchi era sindaco di Cesena e dipendente di Confesercenti in aspettativa. Ora che non è più sindaco (dal 2019) Lucchi è diventato l’amministratore delegato di Federcoop Romagna, struttura di riferimento della Lega delle Cooperative Romagna per i servizi alle imprese.

PRIMA PUNTATA. SCONTRO LEGALE FRA CONAD E DAVIDE FABBRI
Siamo a Cesena, anno 2014. Da anni è risaputo che la città abbia bisogno di una nuova Caserma dei Carabinieri: la notizia è di dominio pubblico e oggetto, nel tempo, di dibattiti politici.
A pochi mesi dalle elezioni amministrative comunali di Cesena, nel 2014. il sindaco Paolo Lucchi del PD e la Giunta comunale (poi rieletta) rendono noto che, attraverso un accordo di programma in variante al PRG seguito ad un avviso pubblico, CIA-CONAD costruirà a proprie spese la nuova Caserma dei Carabinieri su un terreno di sua proprietà; la cederà gratuitamente al Comune di Cesena il quale, in cambio, si impegnerà a modificare la destinazione d’uso di alcuni terreni di CIA CONAD da residenziali a commerciali, fornendo altresì il permesso di costruire, su tali terreni, una nuova grande ala per un centro commerciale già esistente, il Montefiore: praticamente un raddoppio del centro commerciale esistente, con nuovi 7.000 mq di superficie commerciale, al fine di realizzare un ipermercato.
CIA CONAD è un consorzio di cooperative di dettaglianti che ha sede sociale a Forlì, presidia e gestisce l’intera rete CONAD del Friuli, del Veneto, della Romagna e delle Marche, dagli ipermercati ai piccoli negozi.
Con oltre 874 miliardi di € di vendite all’ingrosso e oltre 1.100 miliardi di € al dettaglio, CIA rappresenta per CONAD a livello nazionale una delle realtà di riferimento della grande distribuzione alimentare. Un vero e proprio colosso economico.
In campagna elettorale e anche in seguito, tutti i partiti di opposizione locali criticano tale accordo, definendolo, nel migliore dei casi, “una marchetta” al sindaco uscente e rientrante Paolo Lucchi. «Marchetta politica»: parole testuali di Gilberto Zoffoli, candidato sindaco del centro-destra. Il sindaco Lucchi – dipendente Confesercenti in aspettativa -è amico intimo e personale di Luca Panzavolta, Amministratore Delegato di CIA-CONAD: tale fatto è notorio in città per reiterata ammissione di entrambi.
Davide Fabbri – ex consigliere comunale e blogger indipendente – pubblica sulle vicende di cui sopra diversi articoli (una quindicina), sul proprio profilo e pagina Facebook e sul blog “La Bottega del Barbieri”…

Questa è la prima di 4 puntate. Un assaggio per “ingolosirvi“. Continua domani.

Cesena, 20 aprile 2020

La foto ritrae Paolo Lucchi e Luca Panzavolta.

 

Davide Fabbri

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