«Libertà e malinconia»: il nuovo cd di Paola Sabbatani che …

.. che db assai vi consiglia. In coda un “assaggio”. E per chi è dalle parti di Cesena domani pomeriggio la pima presentazione pubblica.

 

«No, oggi non parliamo di giustizia sociale

e nemmeno di libertà,

oggi non parliamo di seconda possibilità.

Oggi gli occhi sbarrati della sfortuna ci guardano»

La differenza fra il consigliare e il supplicare

Il 20 febbraio 2020 raccontavo «Vincenzina e le altre» del Paola Sabbatani Trio e mi appassionavo così: «Sono molto d’accordo con Domenico Starnone che in certi casi invece di lodi bisogna tirar fuori “una preghiera accorata”. Starnone sognava una rubrica di suppliche a lettori/lettrici “perchè non lascino cadere nel dimenticatoio piccoli e grandi libri”. Giustissimo, ma deve valere anche per i migliori spettacoli: dunque VI SUPPLICO cercate di vedere Vincenzina e le altre. Grazie».

Un nuovo cd e spettacolo

Per la mia gioia (e spero di molte/i) un paio di mesi fa è uscito «Libertà e malinconia», il nuovo cd di Paola Sabbatani – edizioni Una Città; nel libretto tutti i testi con ottime foto e una grafica di qualità – stavolta in quartetto con Roberto Bartoli al contrabbasso, Tiziano Negrello a contrabbasso e percussioni con Daniele Santimone alla chitarra sette corde. I testi del cd sono tutti di Paola Sabbtani e mi ha molto sorpreso (mia ignoranza forse) scoprirla non solo eccellente interprete ma cantautrice di prima grandezza. Fatico a pensare – almeno in Italia – a un’altra donna che scrive e canta testi così emozionanti, antibanali e ricchi di idee. Quasi sempre la voce è volutamente sommessa e secondo me crea uno straordinario corto circuito con le parole che invece virano spesso sul drammatico o sulla fatica del vivere. «Cosa è accaduto / cosa non ha funzionato / cosa non ha avuto fiato abbastanza / per inondare, riempire la tua stanza / nelle notti, quelle notti, così sole?»

Domani, 6 marzo: a Cesena

La prima presentazione pubblica di «Libertà e malinconia» – ingresso gratuito, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna – domani (alle 17,30) al teatro Verdi di Cesena.

«Sono canzoni che raccontano storie di vita difficili, della faticosa lotta contro la sfortuna e l’ingiustizia. Ma anche l’impossibilità di chiamarsi fuori, le seconde possibilità, la ribellione da giovani, i padri ritrovati e il “fare insieme” che dà senso e forza. Una vocazione da seguire, da rispettare. Una passione per lottare contro la malinconia».

I brani sono tutte composizioni originali di Paola Sabbatani, che firma anche le musiche, arrangiate da Daniele Santimone per un quartetto “eterogeneo” (dal jazz alla classica al folk-pop)

Chi è Paola Sabbatani

Cantante e compositrice (oltrechè giornalista). Dal 1990 al 2002 è nel «Teatro Due Mondi» di Faenza. Collabora con diversi attori, registi e istituzioni teatrali componendo e curando musiche di scena e formazione al canto. Tiene corsi e seminari presso varie realtà. Nel 2006 dà vita a un progetto con brani originali con musicisti di formazione jazz tra cui Stefano e Patrizio Fariselli, con i quali realizza il cd «Vite andate». Nel 2007 crea con il contrabbassista Roberto Bartoli «Non posso riposare» – un concerto/spettacolo con canti di lotta, di lavoro e d’amore – e sempre con Bartoli realizza (nel 2009) la colonna sonora del documentario «Quando l’anarchia verrà – Cento anni di movimento» per la trasmissione «La Storia siamo noi» della Rai.

Altre info qui: https://www.facebook.com/sabbatanipaola

Qui per un “assaggio”

Paola Sabbatani racconta il suo cd: https://youtu.be/KZJhZwUIans

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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