Libri, carceri…

e doppia libertà: un’idea dal Brasile che Sel vuol portare avanti

Un’amica mi fa leggere il programma intitolato «VENDOLA PRESIDENTE». Mi colpisce l’articolazione – insolita al tempo delle vaghezze – delle proposte. Ma non è di questo che voglio parlare. C’è un punto che mi è sembrato appassionante per utopia e concretezza (un evidente ossimoro ma lo uso appositamente).

Nella sezione intitolata «La solita cultura oppure un ministero per la creatività» al punto 3 si può leggere:

«Ispirandoci a uno speciale esperimento avviato in alcune prigioni del Brasile dalla presidente Dilma Rousseff, proponiamo una legge che perfezioni l’equivalente universale fra libri e libertà. La proposta consiste nel ridurre di 4 giorni la pena per ogni libro letto dal detenuto fino a massimo di 48 ogni anno. Ogni detenuto potrà leggere un libro al mese di letteratura, filosofia o scienza e farne una relazione scritta per dimostrare di averlo compreso. In Italia sono allestite 153 biblioteche su 206 istituti di pena nei quali abitano 68mila detenuti, sarebbe una straordinaria novità se, anche in Italia, l’opportunità di leggere si trasformasse in redenzione attraverso la lettura proprio come in Brasile».

Mi sembra una proposta appunto concreta e utopica, dunque assolutamente da appoggiare. Mi piacerebbe discuterne in blog e magari perfezionarla, ma soprattutto farla sostenere anche da chi non voterà Sel (o la coalizione della quale Vendola farà parte).

Redazione
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9 commenti

  • questa sviolinata proVendola non me la aspettavo. Vendola si sta apprestando a fare campagna elettorale proPD. Con tanti distinguo e parole colorate ma volere o volare la inea del PD se vincerà sarà sostanzialmente una linea di continuità con il Goveno Monti. Il PD è poi il prtito americano in Italia pieno di Obamaboys. I palestinesi stanno provando sulla loro pelle cosa permette di fare il premio nobel della pace Obama. Provo disgusto e repulsione per le belle parole dei sinistri che coprono tutto ciò e per chi gli da retta.

    • nessuna sviolinata per Vendola: semplicemente una notizia (dal Brasile) che io non conoscevo e una proposta che mi sembra degna di interesse. Tutti gli altri discorsi (compresa la coerenza tra parole e fatti) restano aperti. Perchè mai una notizia dovrebbe chiudere gli altri discorsi? Questo blog è, come la vita, pieno di contraddizioni: fortunatamente a mio avviso. Cambiare idea, ragionare, ascoltare è sempre utile. Le parole, le notizie, i fatti, la coerenza e la memoria sono i mattoni per ogni analisi e/o discussione.
      (db)

      • Mah. La retorica è evidentemente una cosa che noi italiani abbiamo nel sangue ovvero prima si lancia il sasso e poi si nasconde la mano. E c’è il refrain che va sempre bene della contradittorietà della vita. Ci si nasconde dietro “la notizia che viene dal Brasile. Esotico. Anche se qualcuno potrebbe obiettare che anche scegliere e proporre notizie è una precisa scelta e quindi il birignao del dubbio va a farsi benedire e si mostra per quello che è : un trucco dialettico. L’unica cosa positiva è che non ce la fai a difendere gli Obamaboys ed i furbetti opportunistici tipo Vendola. E’ già qualcosa. PS: io sto con Gramsci che dice : “Vivo per questo sono partigiano” ed anche “odio gli indifferenti”

  • Cesare (se posso darti del tu): ma davvero pensi quello che hai scritto?

  • Io non voterò Sel, né la coalizione di cui Sel fa parte. Non sono simpatizzante di Vendola. Se però qualcuno mi racconta qualcosa di positivo su di lui, sono ben lieto di ascoltare.
    Lo stesso vale per Bersani (un po’ più difficile che qualcuno trovi del positivo, politicamente parlando, in lui). Oppure per Casini. O per personaggi ancora più discutibili.
    Un comunista cerca di dire sempre la verità. La ascolta sempre. Sia quando risulta scomodo farlo, sia quando le circostanze non lo permetterebbero. E’ questo della verità il metro di paragone con cui uno misura la sua marcia di avvicinamento a quello che desidera diventare.

  • DB ma davvero pensi quello che hai scritto? Te lo chiedo io a te. Nel senso che mi piacciono i tartufi ma non chi lo fa il tartufo. E con questo “ho detto tutto”direbbe il grande Peppino De Filippo. Ps: en passant ancora sto aspettando da parte di qualsiasi del Pd o di Vendola stsso un cenno di commento alla mattanza in atto a Gaza.

  • Servirebbe a qualcosa dire a Cesare che non compro Repubblica, che (le rare volte che la leggo) non condivido la sua linea politica o il suo modo di dare/negare/pompare le notizie?
    Servirebbe a qualcosa cercare di riportare la discussione su un tema per volta con calma?
    Temo di no – visto quel che è successo finora – e me ne dispiace.
    Mi dichiaro dunque sconfitto (non è la prima volta) e cesso di replicare. Uno scrittore di gialli che Joe Mc Carthy mandò in galera, parlo di Dashiell Hammett, una volta ha scritto (cito a memoria): “C’è chi discute per aver ragione e chi discute per capire”. Ecco, io cerco di appartenere al secondo gruppo e dunque mi fermo qui. (db)

    • Quello che avevo da dire l’ho detto ed ho argomentato. Non ho avuto uno straccio di risposta. A meno che sia una risposta l’intonazione di “Una lacrima sul viso” o “nessuno mi può giudicare. Ancora una volta debbo rilevare quanta retorica vene usata quando non si sa che dire. La ferocia di chi si autodfinisce “sensibile” mentre chi gli fa dei rilievi – a cui non risponde- è insensibile e “non è calmo” Lo stile Saviano e de “La Repubblica (si vede che si è in sintonia anche leggendola di rado) insomma: chi non è daccordo è o un mostro od un maleducato insensibile. Non c’è male per chi ostenta la “filosofia del dubbo” ma non risponde.

  • PS: ed un commento su quello che sta succedendo a Gaza da parte non dico del PD ma di Vendola ancora non c’è. Si vede che non si vuole inimicare la vasta schiera non solo italiota ma internazionale degli Obamaboys intricata con i sionisti. Il Governo prossimo venturo val bene il sangue di bambini di pochi mesi e si fa finta di non vedere caro Vendola il tiro al piccione dove al posto del piccione c’è il palestinese preferibilmente in fasce. Questo caro DB era l’oggetto del contendere la viltà di un sinistro che tu compiaciuto sponsorizzi. Non mi ero accorto che intendevi una gara a chi è più sensibile. Ma tant’è.

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