Libri per Lampedusa

(in condizioni molto buone, però!)

«Lampedusa non ha né una biblioteca né un negozio dove poter acquistare libri. Voi ci vivreste in una città dove non è possibile comprare libri? Io non credo». Inizia così l’appello lanciato su Twitter dal sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, per chiedere agli italiani di inviare sull’isola libri, anche usati.

«L’idea ci e’ venuta qualche mese fa – spiega il sindaco all’Adnkronos – quante volte siamo costretti a recarci sulla terraferma per comprare un libro. Così ho pensato di lanciare un appello». Detto e fatto. In poche ore sono state già centinaia le adesioni su Twitter, dove continuano a proliferare i tweet che riportano l’hashtag #lampedusalegge, e tantissime le mail inviate al sindaco per chiedere come potere inviare i libri.

In molti chiedono un’agevolazione per poter inviare i libri senza dover pagare la spedizione. E allora c’è chi segnala il servizio “Paccoweb” di Poste Italiane, con ritiro a domicilio del pacco che non deve pesare più di 30kg e deve misurare complessivamente 150cm. «Si tratta di un paccocelere che arriva a destinazione in 4 giorni lavorativi al costo di 11,50€» scrive un utente. Soddisfatto il sindaco di tanto calore: «Non ci sentiamo più soli» dice Nicolini. Ma ora è importante fare in modo che questi libri a Lampedusa arrivino davvero.

PS A questo appello – che circola in rete – vorrei aggiungere una proposta. Se la sindaca è d’accordo mi sembra che si potrebbe sollecitare anche la raccolta di una sezione speciale di libri in arabo, francese e inglese destinati a migranti e/o richiedenti asilo che, per periodi più o meno lunghi, restano a Lampedusa. Un piccolissimo gesto ma che comunque mi sembra un bel simbolo per chi arriva, in condizioni disperate, a Lampedusa. Tecnicamente si può fare? Credo di sì. Io per ora sono refrattario a Facebook, Twitter e simili ma domando a qualcuna/o che frequenta il blog ed è d’accordo con questa propostina di cercare Giusy Nicolini e di sentire cosa ne pensa. (db)

 

 

Redazione
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5 commenti

    • Spero che l’ iniziativa abbia successo. Adesso posto il post nella mia pagina Facebook e domani vado in posta a spedire libri. Lampedusa va sostenuta. Mi auguro sia l’ inizio di una biblioteca multiculturale, multietnica a Lampedusa.
      Nessun essere umano deve essere clandestino o straniero in nessun luogo di questo pianeta. Lampedusa e’ una trincea avanzata di questa lotta.

  • ma a quale indirizzo bisogna spedire il pacco!??!

    • IN QUESTO POST (che riprendo da www,cronachediordinariorazzismo.org) c’è anche l’indirizzo al quale inviare i libri.

      Lampedusa, isola su cui sbarcano tante persone che cercano di raggiungere l’Europa.
      Lampedusa, isola su cui recentemente è sbarcato anche Papa Francesco, per toccare con mano la situazione.
      Ma oltre alla cronache a Lampedusa c’è anche una quotidianità, che quasi mai emerge sulle pagine nazionali. E questa quotidianità ha un vuoto. Un vuoto di parole scritte e di pagine sfogliate.
      A Lampedusa, infatti, non ci sono libri. O meglio: non c’è una biblioteca, e mancano anche i negozi in cui acquistarli.
      Da questa pesante assenza parte l’appello della sindaca Giusi Nicolini: “Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove poter acquistare libri. Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare dei libri?” ha domandato la sindaca ai giornalisti, proseguendo: “Io non credo! Quindi se in giro per casa avete libri, aderite all’iniziativa”.
      Un’idea che parte da un bisogno concreto della popolazione, e che si coniuga anche con la storia recente dell’isola, spesso considerata il porto d’Europa: l’obiettivo del progetto è infatti quello di proporre la conoscenza reciproca attraverso i libri e la lettura. Proprio per questo, la sindaca si è appoggiata a IBBY-International Board of Books for Young People associazione internazionale che promuove il libro per ragazzi come strumento d’integrazione.
      Proprio lo scorso maggio IBBY lanciava un’iniziativa per raccogliere la migliore produzione editoriale di libri senza parole da donare a Lampedusa per costruire, col sostegno del comune, una biblioteca per bambini italiani e migranti.
      Per contibuire, inviare i libri a Giusi Nicolini, Sindaco -Donazione dei libri per la prossima apertura della Biblioteca Ibby di Lampedusa, Via Cameroni, 92010

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