Linux Tutorial – Puntata 1

di jolek78

Care/i fruitrici e fruitori del blog, in questi post  – ogni domenica mattina – si parlerà del sistema operativo GNU/Linux e degli strumenti per utilizzarlo al massimo delle potenzialità. Cercheremo di spiegare come funziona, cosa è il kernel, come costruirsi una vpn, come settare un firewall e giocare col terminale, usare adb e altro. Se il capitalismo della sorveglianza ci vuole passivi consumatori-consumatrici di servizi noi si risponde con un po’ di “cultura informatica” e un MARAMEO (quasi affettuoso). Buona lettura!

Perché Linux?
È una domanda che molto spesso mi viene fatta. Certo, per chi è dentro il mondo IT, Linux è lo standard de facto. I 500 computer più potenti al mondo girano su piattaforma Linux, la maggior parte dei server web che si trovano in rete girano su Linux. Amazon, Facebook, Google girano su Linux, Android è basato su Linux. IBM, Oracle, e le altri grandi aziende del mondo IT lavorano unicamente su piattaforma Linux. Ma la domanda “perché Linux?” non arriva di certo da chi lavora con una console. Arriva sempre da chi, su piattaforma desktop, non vede il sistema operativo, ma vede l’applicazione. Chi usa Windows o Mac in realtà non usa Windows o Mac ma Office, Photoshop, Acrobat o Firefox. E a volte la mancanza di alcuni programmi su Linux – o sarebbe meglio chiamarlo GNU/Linux (spiegheremo poi il perché) – rende, per molti, il passaggio da un OS all’altro uno scoglio insormontabile.

O forse no?

https://www.linux.com/
https://www.kernel.org/

Linux e’ un cambio di schema.
È in altre parole una rivoluzione di pensiero. Linux è figlio illegittimo del movimento della Free Software Foundation, ideato da Richard Stallman. Erano gli anni ’70, e i programmatori si scambiavano il codice sorgente, e questo interscambio di codice e d’idee permetteva al lavoro di essere fatto in maniera performante. Qualcosa pero’ cambio’ negli anni ’80, e le aziende cominciarono a vendere il software con licenza d’uso, chiuso e non modificabile da chi lo utilizzava. Il movimento FSF nasce per questo motivo: ridare al codice la libertà di circolare. Stallman, insieme a un gruppo di amici, decise cosi’ che avrebbe creato un sistema operativo opensource, e comincio’, insieme a tutto il suo team, a creare i compilatori, programmi di editing (emacs oh my emacs!) e cosi’ via. Ma mancava un kernel stabile. Fu a questo punto che, per caso, un giovane programmatore, Linus Torvalds, creo’ “just for fun” un kernel che, dopo varie releases, si integrava perfettamente con il sistema operativo GNU. Nacque cosi GNU/Linux. E nacque anche il socialismo informatico. E, sapete, a me il socialismo piace da matti.

https://www.linuxfoundation.org/
https://distrowatch.com

Linux è un cambio di mentalità.
Linux vi accoglie se voi lo accogliete con una mente aperta, se non avete paura di provare, se vi entusiasmano le sfide, se pensate che scambiarsi le idee, come il codice sorgente, renda il mondo un posto più ricco e non un posto più povero. Linux è accogliente, lo potete installare da una raspberry-pi a un mainframe. Linux non vi abbandona, le manpages son sempre ben scritte e ben documentate. Linux è per tutti i gusti, potete scegliere fra una enormità di distribuzioni. Linux è una comunità: non si usa Linux, si partecipa a Linux. Linux è bello dentro e bello fuori, si fa capire, e comunica con delle strutture comprensibili. Linux ha un’anima.

Linux non è semplice
Chiunque vi dica che Linux e’ semplice, mente sapendo di mentire. Non è semplice, è un mondo infinito, che si estende dalle differenti distribuzioni ai differenti desktop environment. Va compreso a fondo, e mostra le sue bellezze soltanto a chi lo sa comprendere. Il tentativo, all’interno di questa serie di articoli, sarà entrare dentro questo mondo nella maniera più semplice possibile, e cominciare per gradi a esplorare qualcosa che – più che una alternativa ai sistemi proprietari – è una valida realtà utilizzabile da tutte/i. E … Io, speriamo che me la cavo.

https://www.linux.com/what-is-linux/

A quale famiglia appartieni?
Ci sono due grandi famiglie che compongono la galassia Gnu/Linux. La prima è la rpm-based, basata appunto sui pacchetti rpm, con capostipite la distribuzione Fedora che, personalmente, è quella che preferisco. La seconda è la deb-based, basata sui pacchetti deb che ha come suo capostipite la distribuzione Debian, da cui ha origine Ubuntu. Un mio amico tanti anni fa mi disse “la distribuzione Linux è come la tua ragazza: ognuno ha la sua e la sua è migliore delle altre”. Sì lo so, per il mondo lgbtq+ questa potrà sembrare una battuta sessista, quindi siate liberi di cambiare la parola ragazzA con ragazz* o con qualsiasi permutazione. Ogni distribuzione è un mondo a sé, ma condivide con tutte le altre una base, che è  il Kernel Linux, quello che regge tutte le fondamenta della piattaforma che poi andrete a scegliere.

Prepariamo gli strumenti
Per fare questo utilizzeremo degli strumenti multipiattaforma, cioè disponibili su Windows, Mac e Linux (sì anche Linux) per creare una macchina virtuale per i nostri “esperimenti”. La chiameremo “bottega” perche’ e’ fatta in bottega e appartiene alla bottega [noticina per db: in privato poi ti passo l’indirizzo del mio wallet bitcoin 🙂 ]. Bisognerà, per cominciare, scaricare tre cose: un hypervisor chiamato VirtualBox per installare la macchina virtuale, un torrent client chiamato qBittorrent per scaricare la ISO, e la ISO di una distribuzione Linux.

Per quest’ultima ho scelto xUbuntu  20.04 per tre motivi:

– è leggera, non occupa molto spazio, lavora sul desktop xfce che richiede poche risorse di memoria
– ubuntu è universalmente diffusa
– la versione 20.04 è una long term support, ed è supportata da Canonical fino al 2025

Non mi dilungherò sul come scaricare e installare (suppongo che lo sappiate fare già… altrimenti potete chiedere) ma, ovviamente VirtualBox e qBittorrent son due programmi e vanno installati, fisicamente, sul vostro computer (click, accetto, avanti avanti…) Mentre xUbuntu è, per il momento, soltanto da scaricare.  Quest’ultima sarà la base per far partire il nostro “esperimento creativo“. La sezione commenti è sempre aperta per domande (ma anche bestemmie) di sorta.

Pertanto, seguendo i link qui forniti, scarichiamo e installiamo prima questi due oggettini, scegliendo la versione a seconda del sistema operativo che avete installato sulla vostra macchina:

Virtualbox
https://www.virtualbox.org/wiki/Downloads
qBittorrent
https://www.qbittorrent.org/download.php

e poi scarichiamo quest’altro, scegliendo la ISO della xUbuntu 20.04:

xUbuntu
https://xubuntu.org/download

Alla prossima settimana!
jolek78

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Il logo “Tux Linux” e’ stato realizzato e distribuito dall’artista deiby-ybied su Deviantart in licenza Creative Commons BY-NC-SA 3.0

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jolek78
Un tizio che pensava di essere uno scienziato. Si ritrovò divulgatore scientifico. Poi si addormentò su un aereo e si risvegliò informatico. Ma era sempre lui.

9 commenti

  • Quanto sopra vale anche per un nostalgico del DOS? restato fermo, nonostante windows 10, anzi proprio a causa di windows, a quell’epoca?

  • in veirà in verità ti dico che a me serve solo recuperare la pagina di wordpress di una volta, con l’opzione per inserire file multimediali, graduare i caratteri, il tipo e il colore degli stessi. Da due anni, otnatom dal messico, passo ore per cercare di inserire post secondo un mio schema, senza riuscirci. Pensi di potermi alfabetizzare anche in questo senso?

    • Beh, Linux è prevalentemente fatto da terminale, se ti piaceva DOS (nel ’98 ci facevo girare delle simulazioni gravitazionali belliZZime!) non puo’ non piacerti Linux 😉 Per quanto riguarda l’editor, ehm… mi sa che ti servirebbe un downgrade di WordPress 🙂 Quello nuovo pero’ è abbastanza intuitivo, e poi c’e’ sempre l’HTML, come mai non ti trovi?

  • Post molto bello e utile. Seguirò volentieri le prossime puntate!

  • Fabrizio Melodia

    Ho un vecchio apple, posso installare ubuntu?

    • Se parli d’installarlo all’interno di una macchina virtuale, si certo
      ma se parli d’installarlo direttamente sul disco, io sinceramente non ho mai provato. Tendenzialmente non vedo perché non dovrebbe funzionare, ma credo tu debba creare una penna usb con dentro Ubuntu, e installarlo esattamente come si fa su computer non-apple.

      Qui vedo qualcosa d’interessante…
      https://www.lifewire.com/dual-boot-linux-and-mac-os-4125733

      Bisogna fare un po’ esperimenti 🙂

  • Finalmente una introduzione a Linux nel circuito alternativo. Controinformazione, controcultura e controinfomatica. Molto bene. Uso Linux dal lontano 2004. Appena arrivato Ubuntu è diventata la distribuzione mia preferita fino a oggi. Per alcuni anni ho usato Xubuntu. Al mio vecchio Punto Rosso avevo progettato un corso introduttivo nella mia Libera Università Popolare. Ma poi è andata come è andata…
    Grazie a Daniele e all’autore Fabio. Chiedo gentilmente a Fabio di prendere in considerazione di creare un Pdf delle varie puntate alla fine e di mettere a disposizione nel blog da scaricare ecc. Un bel servizio. Un bel libro da far girare.
    Ho convinto nella mia vita in Linux più di 100 persone (certificate) a passare a Linux. Oltre all’opera di persuasione e di propaganda che facevamo con il Punto Rosso.
    Tutti e tutte conoscete quanta inerzia c’è anche tra i compagni e le compagne, tra le persone anche di movimento alternativo, altermondialista ecc. ecc. C’è molto lavoro da fare.
    Ultima avvertenza. Appena posso liberarmi dello smartphone Android, mi libero immediatamente dal moloch Google. Come vedete, con Gmail, anch’io sono carne da cannone per il super Moloch Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft).

  • È una buona idea… Va detto che il tutorial che facciamo sul blog non è il.primo e non sarà nanche l’ultimo presente sul web. Forse è differente solo il perché lo su fa, ma dal punto di vista tecnico, stiamo reinventando la ruota. A proposito di perché… Se aspetti un po’ una delle cose da trattare sarà come fare il root ad un telefono android (da terminale le linux) ed eliminare i play services 🙂

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