L’Italia e i mancati vaccini ai migranti

di Gianluca Cicinelli

Finalmente l’Italia spicca sulle pagine del New York Times. Nell’edizione di ieri, 3 giugno, un articolo firmato da Emma Bubola denuncia lo scandalo dei migranti a cui non viene praticato il vaccino contro il covid nonostante le rassicurazioni del governo Draghi. In pratica molti migranti privi di documenti e senzatetto sono stati completamente ignorati nella campagna di vaccinazioni, aumentando il rischio di contrarre il virus non solo per loro ma per tutta l’Italia, come confermano molti medici impegnati nelle vaccinazioni. La spiegazione ufficiale in molti casi è la burocrazia. La maggior parte delle regioni italiane richiede un’iscrizione al servizio sanitario nazionale per prenotare un appuntamento sulle proprie piattaforme online, ma solo tre delle 20 regioni del Paese accettano i numeri temporanei dati a centinaia di migliaia di migranti.

L’Italia è stato il primo Paese occidentale ad essere gravemente colpito dal coronavirus, ricorda Emma Bubola. Ad oggi, più di 125.000 persone sono morte a causa del virus e il lancio del vaccino è iniziato a un ritmo lento, prima con una carenza di dosi e poi con una distribuzione a singhiozzo. Nelle ultime settimane si viaggia intorno al mezzo milione di vaccini distribuiti ogni giorno e adesso sono stati rimossi anche i limiti di età. Funzionari del governo hanno affermato che l’aumento dell’offerta significherà presto che i migranti e i richiedenti asilo avranno una possibilità. Scrive il NYT: “In una nazione in cui l’immigrazione è una questione scottante, alcuni si sono anche chiesti se gli italiani debbano rimanere la priorità, almeno fino a quando non saranno disponibili più vaccini”. Viene riportata anche l’opinione di Marco Mazzetti, medico e presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni: “Il sistema si è dimenticato di queste persone ma sono le più fragili”.

Diversi medici che lavorano con i migranti hanno affermato di non ritenere che l’inazione sia stato il risultato di una discriminazione intenzionale, ma che fosse più un sintomo di una continua disattenzione verso le persone emarginate. Anche gli espatriati che vivono in Italia senza un numero di previdenza sociale, inclusi diplomatici e persone che lavorano per organizzazioni internazionali, hanno avuto problemi a prenotare il vaccino. Ma mentre il servizio postale italiano, che fornisce la piattaforma di prenotazione più utilizzata alle regioni italiane, ha iniziato a consentire a quei gruppi di iscriversi questa settimana, non ha ancora una data per la quale consentirà ai migranti privi di documenti di farlo.

Quando le autorità lombarde hanno dichiarato di voler includere migranti e senzatetto “irregolari” o privi di documenti nella campagna di vaccinazione di questo mese, i membri del consiglio regionale hanno protestato. La giornalista riporta le dichiarazioni di Viviana Beccalossi, deputata della regione Lombardia prima con Fratelli d’Italia ora nel gruppo Misto. “Penso agli imprenditori stremati da un anno di chiusure, alle cassiere dei supermercati sempre in prima linea, ai giovani che si sono visti togliere un anno di vita e di socialità: tutti scavalcati da immigrati irregolari”. A colpire la collega da New York è una frase della Beccalossi che ha definito l’iniziativa di vaccinare i migranti privi di documenti “uno schiaffo in faccia”. La regione Lombardia dovrebbe comunque iniziare a vaccinare i senzatetto la prossima settimana, ma non ci sono previsioni su quando sarebbero stati vaccinati gli stranieri con numeri di previdenza sociale temporanei.

“Se non controlliamo la circolazione del virus tra queste persone che entrano nelle nostre case per aiutarci – ha detto il dottor Mazzetti – non controlliamo la circolazione del virus nel paese”, sottolineando come i lavori domestici costituiscono uno dei lavori più spesso delegati ai migranti. Foad Aodi, medico ed esperto di salute globale con Fnomceo, la federazione italiana delle associazioni mediche, ha affermato che tali ritardi sono pericolosi. I migranti hanno un rischio maggiore di contrarre il virus rispetto agli italiani della stessa età, ha affermato. I debilitanti viaggi migratori e la cattiva alimentazione minano il loro sistema immunitario e spesso vivono in centri per rifugiati affollati dove spesso non è possibile il distanziamento sociale.

Il New York Times sottolinea poi che Papa Francesco ha offerto centinaia di dosi di vaccino ai senzatetto di Roma e che le autorità sanitarie locali di Roma e di altre regioni italiane hanno detto alle organizzazioni che si prendono cura dei migranti che possono chiamare e richiedere appuntamenti per il vaccino per le persone prive di documenti. “Il governo dice di voler vaccinare tutti”, ha detto Giulia Civitelli, direttrice sanitaria del poliambulatorio della Caritas, “ma devono dirci come farlo”. Questione che non è più un problema nazionale visto che la nostra incapacità, nel migliore dei casi, è ormai di dominio pubblico sui giornali internazionali. Parliamo di circa 700 mila persone che al momento non sono nemmeno previste nel calendario delle prossime vaccinazioni.

ciuoti

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