L’Italia in due pillole

di Maria G. Di Rienzo (*)

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Siccome sono convinta che una neuro-simulazione interattiva (vedasi “Matrix”) messa a sostituire la realtà debba essere almeno plausibile e rispondere a criteri di logica elementare, ne consegue che le situazioni seguenti non appartengono a un’Italia virtuale: non ho preso la pillola blu (come sopra) e sto effettivamente ascoltando, vedendo, sperimentando questa Italia. Solo due esempi, sono sufficienti al travaso di bile.

L’Italia reale in cui vivo ritiene “opinioni” da vagliare con attenzione – e offre loro spazio sui quotidiani – gli incitamenti alla discriminazione e alla misoginia non troppo brillanti di Camillo Langone: bisogna togliere i libri alle donne affinché facciano più figli, pagare le donne di meno vuol dire amarle di più, gli uomini hanno problemi di erezione se le donne guadagnano di più, Samantha Cristoforetti ha un nome adespoto – che non sta sul calendario con sante e vergini e martiri, mioddio!!! – e non ha figli e sta lontanissima dal suo uomo per lunghi periodi, per cui è una “cattiva maestra” per le altre donne…

(Samantha. Che parla cinque lingue, ha due lauree e un master in propulsione aerospaziale, che ha 500 ore di volo come pilota di caccia, che è stata selezionata per la missione nello spazio su oltre 8.500 candidati… La donna che ha realizzato le mie aspirazioni di dodicenne e sta in mezzo alle stelle. Un brutto modello. Ok.)

Se un qualsiasi giornale inglese, francese, spagnolo o statunitense a tiratura nazionale – sono quelli che leggo con più frequenza – si permettesse di pubblicare deliri simili rubricandoli come “opinioni” di cui discutere, sarebbe sepolto da una valanga di proteste… e infatti nessuno ci prova. Persino nei commenti agli articoli non appaiono cose del genere, perché i quotidiani degni di questo nome, che fanno giornalismo e non chiacchiere da avvinazzati, filtrano e bloccano i peana della misoginia, dell’omofobia ecc. Perché, il signor Langone non può avere opinioni? Come chiunque altro, ma non ha nessun titolo per elevare a “opinione” la violazione dei diritti umani di metà dell’umanità: negare l’istruzione alle donne e discriminare le donne sulle retribuzioni sono esattamente violazioni dei loro diritti umani. Violenza, per dirla chiara. E incitare alla violenza è reato, come da articolo 414 del vigente Codice penale: chiunque pubblicamente istiga a commettere ecc.

L’Italia reale in cui vivo osanna un papa la cui immagine simpatica, intelligente, aperta e “progressista” continua a non combaciare con le sue dichiarazioni. Naturalmente da atea io non credo alla sua infallibilità, ne’ in materia di fede ne’ in altre questioni, ma di recente sta fallendo in modo clamoroso un po’ troppo spesso. Poiché la teoria del gender – come abbiamo già spiegato in tante/i e con dovizia di particolari – non esiste, rilasciare al proposito dichiarazioni totalmente ignoranti del tipo «(è) quello sbaglio della mente umana che fa tanta confusione» oppure «(è) l’espressione di una frustrazione e di una rassegnazione che mira a cancellare la differenza» ha da parte di Bergoglio solo due possibili ragioni: a) è davvero un ignorante patentato che sta parlando a vanvera di ciò che non conosce; b) sa benissimo di dire scemenze ma pensa sia conveniente dirle per tenere a bada autodeterminazione femminile, rivendicazione di diritti da parte delle persone lgbt ecc.

Anche qui i giornali italiani registrano e riportano pedissequamente senza osare il minimo sforzo di comprensione. Cosa ca…volo è questa teoria? A che si riferisce il concetto di genere? Perché da oltre trent’anni Nazioni Unite e agenzie correlate, Organizzazione Mondiale per la Sanità, attivismo umanitario internazionale usano questo concetto per portare a termine analisi e progetti? Che risultati hanno conseguito? Cristo, è il caso di dirlo, siete giornalisti o megafoni??? Quando l’ineffabile Bagnasco enuncia così l’ennesimo complotto: «Il gender si nasconde dietro a valori veri come parità, equità, autonomia, lotta al bullismo e alla violenza, promozione, non discriminazione ma, in realtà, pone la scure alla radice stessa dell’umano per edificare un transumano in cui l’uomo appare come un nomade privo di meta e a corto di identità» perché non gli ponete NESSUNA domanda? Come ha scoperto l’infame macchinazione, chi la porta avanti e per quali motivi, che prove ha delle str…abilianti cose che dice?

E visto che ci siamo, perché non chiedere cosa ne pensano, Bergoglio e Bagnasco, di don Luigi De Rosa, parroco di Vairano Scalo: «Chi pensa di abortire è una puttana, una troia oppure una sgualdrina» (sua pagina FB, 9 aprile 2015)? Quanto transumano è questo sacerdote o è solo un emerito cafone misogino? E’ conscio dell’esistenza dei reati di ingiuria e diffamazione sul nostro Codice penale (articoli 594 e 595)? Il “Magistero” approva?

Solo due esempi, avevo promesso, e mi fermo qui. Tanto, l’odio per le donne in Italia «è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse» (cit. “Matrix”). E quando sei costretta a leggere una marea di autorevoli imbecillità.

(*) Questo post è ripreso da «Luna nuvola», il bellissimo blog di Maria G. Di Rienzo; la vignetta invece è stata “rubata” a Pat Carra.

 

 

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