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La Bottega del Barbieri

Litio in Catamarca: pericolo per le lagune altoandine

di Nahuel Lag

[L’impatto ambientale della “transizione ecologica e digitale”.
Da dove viene il litio necessario per le batterie delle auto elettriche, dei tablet, degli smartphone e dei pc portatili? Chi guadagna dalla sua produzione e chi ne subisce l’impatto ambientale e sociale?
Quella che segue è una testimonianza dall’Argentina raccolta da Nahuel Lag per la Agencia de noticias Tierra Viva. La versione in italiano è tratta da Ecor.Network. Traduzione di Marina Zenobio. Foto di Julio Carrizo / BePe.]


Tra le risorse di Fiambalá abbiamo turismo, cibo sano, lavoriamo in agroecologia. La nostra più grande paura è la contaminazione dell’acqua, il rischio di perdere la nostra produzione, la fauna e la flora locali. Abbiamo visto come l’estrazione del litio danneggia l’ambiente e le popolazioni che vivono nelle zone desertiche“; a parlare è Johana Villagrán, residente di Fiambalá, Catamarca, e membro della Asociación Civil Campesinos Del Abaucan (Acampa).

A pochi chilometri di distanza e a oltre 4.000 metri di altitudine sulla Cordigliera delle Ande si trova Tres Quebradas, che fa parte del sistema delle Lagune Altoandine e Puneñas, sito protetto dal 2009 dalla Convenzione di Ramsar per la conservazione internazionale delle zone umide, un sistema che sostiene il delicato ecosistema e la produzione locale, minacciati dall’estrazione del litio.
Nel 2016, la società Liex S.A., filiale della società canadese Neo Lithium, si è stabilita a Tres Quebradas per iniziare il suo progetto di esplorazione del litio. Il minerale è una delle stelle della politica economica estrattiva promossa dal governo nazionale che, sotto la bandiera della “sostenibilità” e della transizione alla “energia verde”, cerca di attrarre investimenti per la produzione di carbonato di litio, cloruro di litio e idrossido di litio, materia prima per la produzione di batterie necessarie a mantenere la promessa rivoluzione delle auto elettriche. Tuttavia, la transizione tecnologica non modifica gli impatti ambientali conseguenti all’estrazione delle materie prime di cui si riforniscono: controllo ambientale lassista da parte delle imprese, mancanza di consultazione con le comunità locali, pochi posti di lavoro e entrate statali solo attraverso basse royalties.

L’estrazione e la commercializzazione dei beni comuni, soprattutto dei minerali, da parte di imprese estranee alle realtà territoriali e culturali dei contesti in cui stabiliscono le loro enclavi, implicano il verificarsi di numerose violazioni dei diritti“, a sostenerlo è il rapporto ‘Minería Transnacional de litio en Lagunas Altoandinas de Catamarca Caso: Liex S.A.’ realizzando dall’associazione catamarqueña Bienaventurados los Pobres (Be.Pe), nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione Europea che ha analizzato l’applicazione delle Linee Guida su Diritti Umani e le Imprese, approvate all’ONU nel 2011.

Il progetto Tres Quebradas è ubicato all’interno di quello noto come il “Triangolo del litio”, un’area geografica tra zone desertiche e lagune che si espandono tra Argentina, Cile e Bolivia, dove si pensa si trovi, a livello globale, la più grande riserva di questo minerale. “Il mondo si sta muovendo verso la costruzione di veicoli elettrici con batterie al litio. l’Argentina deve entrare gradualmente a far parte di questo percorso”, ha detto il presidente Alberto Fernandez all’apertura delle sessioni ordinarie lo scorso marzo, annunciando anche che promuoverà incentivi economici – benefici fiscali – per le aziende che verranno nel paese per investire in mobilità “sostenibile”, per la produzione di veicoli elettrici e per tutta la sua catena di valore.

Il rapporto di Be.Pe sottolinea che le politiche stabilite dagli Stati che fanno parte del “Triangolo del litio” mostrano una forte presenza di capitali stranieri a causa di un quadro giuridico che stabilisce limiti per l’esplorazione, l’estrazione e la commercializzazione dei minerali in mano agli Stati. “Il litio viene estratto senza alcuna redditività per lo Stato e l’unico profitto deriva dalle poche tasse pagate dalle imprese per sviluppare le loro attività nel paese”, si legge nel rapporto. Il documento elenca un’altra serie di garanzie che gli Stati offrono alle imprese estrattive come esenzioni fiscali, diritti del lavoro e altri tipi di azioni come “la messa a disposizione di forze di ordine pubblico e l’imposizione di un immaginario sviluppo sostenibile basato sull’estrattivismo”, come evidenziato negli ultimi mesi con i casi di Andalgalá e Chubut

E la comunità di Fiambalá? “La mancata consultazione è stata una violazione diretta del diritto alla consultazione previa e informata” dice Natalia Sentinelli, antropologa e parte del team di ricerca del rapporto Be.Pe. Ha anche evidenziato un’aperta violazione della Legge Generale dell’Ambiente (25.675) e del suo “principio di precauzione”, che ha significato l’approvazione del progetto di esplorazione di Tres Quebradas da parte del governo di Catamarca senza studi completi sull’impatto ambientale. La mancanza di consultazione e di informazione preventiva è aggravata dall’entrata in vigore dell’Accordo di Escazú. Per questo motivo il rapporto sostiene che l’esplorazione iniziata cinque anni fa dovrebbe essere interrotta.

“Ci ha colti di sorpresa l’apprendere che l’azienda si era installata a Fiambalá, che ‘avevano la licenza sociale’, e non sapevamo in che momento gliela stata rilasciata. Non c’è mai stata una assemblea a cui il popolo fosse stato chiamato a decidere cosa fare. La compagnia si è presentata a Fiambalá accompagnata dallo Stato che sostiene la compagnia mineraria, quando abbiamo chiesto informazioni al Consiglio Comunale non abbiamo mai ottenuto risposta”, ha raccontato a Tierra Viva l’attivista dell’organizzazione contadina Acampa. Catamarca non ha uffici per la Defensoria del Pueblo; i canali per presentare reclami e richiedere informazioni sulle azioni delle compagnie minerarie dipendono dal Ministero delle Miniere.

Energia pulita? L’impatto ambientale locale, nazionale e globale del progetto Tres Quebradas

La corporazione transnazionale Neo Lithium – formata in Canada dopo che Liex S.A. ha acquisito i permessi di esplorazione in Catamarca e senza alcuna esperienza precedente nel settore minerario – ha installato a Tres Quebradas 30 pozzi di esplorazione per l’estrazione di salamoia di litio, con un’estensione di 30.000 ettari sulla cordigliera. Lo studio esplorativo di impatto ambientale è stato approvato dal governo di Catamarca senza uno studio idrogeologico per calcolare la capacità di ricarica della falda acquifera, per un’attività che richiede l’estrazione di due milioni di litri di acque sotterranee per ogni tonnellata finale di litio.

“Il regolamento minerario di Catamarca prevede che gli studi d’impatto ambientale siano realizzati dall’impresa estrattiva e che lo Stato funzioni solo come organismo di controllo. Questo organismo di controllo è la Direzione di Gestione Ambientale Mineraria, che dipende dal Ministero delle Miniere che a sua volta promuove l’attività”, puntualizza la ricercatrice dell’associazione Be.Pe sottolineando che, fino ad ora, Liex S.A continua ad operare senza conoscere la capacità di ricarica del sistema lagunare, ossia quanta pioggia è necessaria perché la laguna non si asciughi se si mantiene un ritmo di estrazione di milioni di litri di salamoia dall’acqua sotterranea.

“Lo Stato Nazionale non ha realizzato nessuna indagine né si è pronunciato sull’irregolarità commessa dal governo di Catamarca che non ha regolamentato il sito Ramsar di Lagunas Altoandinas permettendone l’esplorazione”, aggiunge il rapporto riferendosi ad un’altra delle irregolarità del progetto della Liex S.A. riguardo l’impatto ecosistemico che si potrebbe generare, non solo a Fiambalá ma a livello globale. L’Argentina è membro della Convenzione di Ramsar dal 1992. Il ruolo marginale che nella politica nazionale riveste la protezione delle zone umide a favore dell’estrazione mineraria è stato suffragato dal Consiglio federale delle miniere.

Come si produrrebbe l’impatto per lo squilibrio generato dall’estrazione del litio? Il sistema lagunare delle Alte Ande si è formato sulla cordigliera nel corso di migliaia di anni. In quel sistema i flussi del disgelo dei ghiacciai alimentano le lagune, ma si infiltrano anche nei suoli sabbiosi formando un complesso di acque sotterranee dolci e salate. Se il livello della falda freatica delle lagune si abbassa aumenta il ritmo del disgelo dei ghiacciai, la riduzione di questi corpi d’acqua genera un primo impatto globale: la capacità di regolare la temperatura del mondo a causa della perdita di ritenzione dell’anidride carbonica.

A livello locale le acque sotterranee sono la fonte vitale del fragile sistema di flora e fauna dell’ecosistema desertico della Cordigliera e alimentano i fiumi che riforniscono le comunità e le loro terre produttive. Inoltre, il sistema di pompaggio delle acque sotterranee utilizzato dall’industria del litio può generare una mescolanza tra acquiferi dolci e salati, alterando la qualità dell’acqua e aumentando la salinità del suolo. Il rischio di contaminazione è presente anche a causa dei procedimenti chimici utilizzati per separare i minerali nel processo di essiccazione delle acque sotterranee estratte, che avviene in grandi fosse a cielo aperto.

“La qualità dell’acqua dopo i processi di estrazione del litio non è stata sufficientemente analizzata; alcuni casi nel nord del Cile e in Asia riportano la contaminazione dei sistemi lagunari da parte di litio e di altre sostanze chimiche utilizzate nella sua lavorazione, e si sono anche verificati casi di avvelenamento da litio nelle persone”, nota il rapporto di Be.Pe.

Sentinelli aggiunge che l’irregolarità della mancanza di controlli statali sull’impatto ambientale di un sito Ramsar è aggravata da altre imprecisioni nei rapporti presentati dalla Liex: “Non c’è accordo sulla profondità cui lavorano i pozzi. Si parla di 100 metri, ma raggiungono anche profondità di 250 metri, passando attraverso molti strati di acqua salata e forse di acqua dolce. Più vanno in profondità più le salamoie hanno concentrazioni di litio”. Se parliamo di ‘sostenibilità’, l’estrazione del litio è un fattore in più che si aggiunge al cambiamento climatico”, dice la ricercatrice di Be.Pe.

Che sviluppo locale porta il litio a Catamarca?

Alcuni giorni dopo aver promosso il litio nel suo discorso al Congresso e aver chiesto un nuovo Accordo Minerario Nazionale, il presidente ha incontrato i dirigenti della cinese Jiankang Automobile Co. , la cui attività principale è la produzione di batterie al litio. Poco dopo, alla fine di marzo, la società tedesca BMW ha emesso un comunicato in cui festeggia un accordo per il rifornimento di litio estratto dalla società nordamericana Livent, che controlla lo sfruttamento attivo dal 1997 – all’inizio denominata Minería del Atiplano S.A, responsabile di FMC Lithium- nel Picco del Hombre Muerto di Antofagasta de la Sierra.

“A differenza di La Alumbrera, l’impresa che opera nel Salar del Hombre Muerto ha avuto poca richiesta da parte della società. Il sito è lontano e i camion con la materia prima vanno direttamente a Salta. Il nome ha iniziato a circolare di più con la comparsa della domanda per le batterie al litio”, descrive l’investigatrice di Be.Pe riferendosi alla particolare condizione di uno sfruttamento presente in Catamarca da 24 anni.

“Dei profitti dichiarati dalle imprese solo il tre per cento rimane in termini di royalties, che possono essere utilizzate solo per opere pubbliche, e solo l’uno per cento della popolazione della provincia lavora nell’industria mineraria. La provincia riceve in royalties sei volte di più di quanto contribuisca alle casse nazionali”, dichiara Sentinelli.

Il comunicato della BMW ha evidenziato che la scelta di rivolgersi alla Livent è dovuto al fatto che l’azienda ha un sistema per recuperare l’acqua che evapora e reinserirla nel complesso sistema lagunare altoandino. Sentinelli ha precisato che, nonostante questo sistema di recupero dell’acqua, la Minera del Antiplano S.A. è stata multata per aver utilizzato più acqua di quanto le era permesso e ha ricevuto dal governo provinciale l’ordine di pagare il canone per l’uso delle risorse idriche che, in 20 anni di sfruttamento, non aveva mai pagato. Allo stesso tempo, la compagnia mineraria è stata autorizzata a costruire un acquedotto di 35 chilometri per rifornirsi di acqua dal fiume Los Patos.

All’inizio di aprile il ministro della produzione, Matias Kulfas, ha guidato la formazione del Tavolo Nazionale del Litio che comprende le province di Jujuy, Salta e Catamarca. Tra le tre province ci sono 23 saline o lagune con il potenziale per l’estrazione del litio dalle salamoie. Ci sono due progetti in produzione ed espansione: Salar de Olaroz (Jujuy) e Salar del Hombre Muerto (Catamarca). Altri due sono in costruzione a Cauchari (Jujuy) e Del Rincón (Salta).

Dopo la formazione del Tavolo Nazionale del Litio il governatore di Catamarca, Raul Jalil, assicurava che “lavorare con la squadra del presidente Alberto Fernandez e del ministro Kulfas è fondamentale per consolidare la nostra visione produttiva: un’estrazione sostenibile, che si rivolge alle comunità e genera più posti di lavoro”. “Catamarca è miniera e la nostra visione è di una provincia che cresce armoniosamente, con regole del gioco chiare per gli investitori, creando opportunità per tutti, con il sostegno di uno sguardo federale”, ha aggiunto il presidente. La politica mineraria si estende dall’esecutivo al legislativo: l’ex governatrice di Catamarca, Lucía Corpacci, è saltata dal mandato provinciale alla sede di deputato nazionale e ora detiene la presidenza della Commissione mineraria.

Quello che sappiamo di quanto accaduto nel Salar del Hombre Muerto viene dai media e dalla fiera regionale dei semi che abbiamo realizzato con Acampa. Durante questi incontri, i produttori di Antofagasta e Santa María hanno raccontato che le promesse non sono state mantenute, che hanno cominciato ad appropriarsi sempre più delle risorse naturali, a contaminare l’acqua, che il bestiame sta morendo, che vedono appassire la flora locale e che hanno trovato vigogne e lama guanaco morti“, Villagrán descrive la situazione dei produttori dei paesi vicini e aggiunge che la compagnia mineraria “si sente padrona del territorio, passa attraverso i campi con i suoi camion e furgoni calpestando la terra“. Sentinelli spiega che il Codice Minerario permette alle imprese di considerare le aree di sfruttamento come proprietà privata, dando luogo a conflitti territoriali con le usanze contadine e le loro terre ancestrali.

Il litio come commodity sta dando enfasi all’estrazione del minerale tramite aziende che speculano finanziariamente, ma nulla garantisce che il prezzo possa sgonfiarsi. Stiamo considerando quale possibilità di sviluppo nazionale un bene di lusso, come le auto elettriche, la cui produzione richiede altri materiali come cobalto e coltan, che l’Argentina non ha. Il monopolio della produzione di batterie è nelle mani di Cina e Germania“, analizza Sentinelli.

La ricercatrice di Be.Pe aggiunge un’altra precisazione catamarqueña sulla “mobilità verde”: “Produrre un’auto elettrica può consumare da tre a sette volte più rame. L’interesse ad attivare la società mineraria Agua Rica è direttamente collegato”.

Perché i governi accettano le miniere?

Il rapporto di Be.Pe afferma che, secondo i libri contabili di Liex S.A., la società prevede un ritorno economico del 27,9%, con un recupero dell’investimento in un anno e otto mesi per una produzione di 35.000 tonnellate di carbonato di litio, a 2,7 dollari per tonnellata, in un giacimento che avrebbe un tempo di attività di 20 anni.

L’azienda sta per passare dalla fase di esplorazione a quella di sfruttamento con la costruzione di un impianto di produzione di carbonato di litio, ma “nessun rapporto parla di quante persone saranno impiegate, non si sa quanta gente a livello locale sarà impiegata nel progetto”, precisa la ricercatrice di Be.Pe chiarendo che il numero più alto di posti di lavoro sarebbe di 63 persone, secondo le stime che hanno potuto fare in base ai costi dichiarati.

“Gli spot che passano alla radio parlano di crescita e posti di lavoro, ma il lavoro è per poche persone, indicate dall’ufficio del sindaco. Non tutti potranno fare domanda per lavorare nella compagnia mineraria, hanno bisogno di personale specializzato che portano da fuori. E, attualmente, ce ne sono pochi”. La referente di Acampa racconta la realtà con i piedi piantati per terra e continua: “Perché lo Stato accetta le compagnie minerarie? Perché vengono a farsi carico delle politiche pubbliche”.

Un club chiede magliette, stivaletti e calzini; una vicina ha bisogno di ingredienti per fare un’altra torta; un vicino vuole fare empanadas da vendere. Per tutte queste necessità la referente di Acampa dice che la soluzione è una sola: “Il Comune ti manda a chiedere all’azienda di cosa hai bisogno e l’azienda te lo dà subito”.

A Fiambalá c’è solo un’ambulanza, e un’altra a Medanitos. Quando due persone si ammalano ne prendono una sola e ti chiedono di pagare il carburante fino alla capitale (di Catamarca). Per lo Stato è più facile permettere alla compagnia mineraria di arrivare e prendere il controllo, ma poi bisogna stare zitti“, così descrive la situazione la referente di Acampa e assicura che anche i diritti acquisiti, come le indennità o le borse di studio, sono come lettere minatorie che consigliano alla popolazione di non prendere posizione contro lo sfruttamento del litio.

Nel febbraio 2019 ci siamo riuniti per costruire, tra tutti noi, la visione strategica di Liex. È stato un processo lungo ma aperto al dialogo e alla partecipazione. Giorno dopo giorno, con la comunità pilastro fondamentale per portare avanti uno dei progetti di sfruttamento del litio più importanti del mondo“, così scrive la filiale di Neo Lithium Corp sul suo sito web. Tuttavia Johana ricorda che l’incontro tra l’azienda e i residenti di Fiambalá è stato convocato dal Comune con una propria lista di invitati e i partecipanti all’uscita hanno dovuto firmare come garanzia di partecipazione. “Noi non siamo stati invitati”, conclude.

Vigne, frutteti di pesche, mele cotogne, albicocche, prugne, mele. Frutta secca, bevande e marmellate. Capre, bovini, pecore, pollame. Coltivazioni di erba medica. Questa è la produzione che si alimenta del fiume Abaucan, la principale fonte d’acqua di Fiambalá e di un centinaio di produttori agrari riuniti ad Acampa. Johana Villagrán insiste sul timore che la contaminazione dell’acqua e la salinizzazione del suolo, come effetti dello sfruttamento del litio, colpiscano queste produzioni locali e anche l’attività turistica della zona, che ha come attrazione la strada dei “Seismiles”, sulla quella stessa cordigliera da dove si vuole estrarre il minerale per una presunta transizione energetica.


Minería Transnacional de litio en Lagunas Altoandinas de Catamarca Caso: Liex S.A.
Bienaventurados los Pobres – Be. Pe.
Ottobre 2019, 50 pp.

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08 luglio 2021 (pubblicato qui il 09 luglio 2021)
alexik

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