Lo sciacallo (Nightcrawler) – Dan Gilroy

di Ismaele (*),

lo dico subito, questo è un film straordinario, il tempo (che è signore) dirà che è un capolavoro.
come per “Locke”, uno sceneggiatore di serie A passa alla regia, per un’opera prima, e ne esce un film di una grandezza d’altri tempi.
un grande merito va a Jake Gyllenhaal, ormai uno degli attori migliori.
e uno di quei film che prende quota ogni minuto che passa e alla fine è davvero interstellare, cinico e cattivo, Lou è uno dei peggiori del mondo, ormai di successo, ma sa che il sorriso, la gentilezza, l’insistenza, il cinismo, la mancanza di scrupoli, di tutti gli scrupoli, sono le carte da spendere per il successo.
è un uomo che si fa da sè, nella giungla della vita, che lui contribuisce a rendere più giungla per tutti.
ognuno vede tante cose, la critica a certa tv, la critica al mondo in cui viviamo, ci sono molte cose dentro, certamente, ma sopratutto è Cinema.
vuoiti bene, vai al cinema, poi capirai perché.

http://markx7.blogspot.it/2014/11/lo-sciacallo-nightcrawler-dan-gilroy.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: “Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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