Lo scrittore e i personaggi in quanto persone

di Mauro Antonio Miglieruolo
Riporto il seguente brano di Baldwin in quanto esplicativo di un certo modo di concepire l’arte e il rapporto dell’artista con i suoi prodotti.
04h-baldwin1101630517_400Chiunque tenterà di cimentarsi con la difficile arte della scrittura, se vuole ottenere il controllo sulla sua opera, sui propri errori e le proprie ottenebranti ideologie, al brano che segue deve rifarsi. Cercando di trarne un qualche utile insegnamento. O meglio: utile temperamento.

Gli pareva di non conoscere abbastanza gli eroi del suo romanzo. Gli pareva che non avessero fiducia in lui. Più o meno, ognuno aveva il suo nome e il suo destino, e il personaggio che lui voleva che rappresentassero gli era chiaro – aveva però l’impressione che non fosse chiaro a loro. Poteva muoverli come voleva, ma spontaneamente non si muovevano. Le parole che lui gli metteva sulle labbra le pronunciavano supinamente, senza convinzione. Stava cercando di sedurre i propri personaggi con la stessa, se non maggiore, angosciosa ansia con cui tentava di sedurre una donna: li supplicava di rivelarsi a lui in tutta la loro intimità. E quelli si rifiutavano — ma senza mostrare, nonostante la loro odiosa intransigenza, il minimo desiderio di abbandonarlo. Aspettavano che lui trovasse la chiave, si spremesse, dicesse la verità. Poi — parevano dire risentiti — gli avrebbero dato tutto quello che lui desiderava e anche molto più di quanto lui osasse sperare.
(James Baldwin, Un Altro Mondo – Universale Economica Feltrinelli 1980, pag. 109)

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Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

2 commenti

  • Daniele Barbieri

    Mi viene in mente che da anni mi dico: devo rileggere James Baldwin (e, se mi piace come quando lo lessi per la prima volta, devo proporlo a chi passa in “blottega” e, magari perchè ha 40 anni meno di me, non lo conosce).
    Me lo ridico?
    Quasi quasi lo faccio. Lo farò.
    Presto. Forse

    • Se non lo fai tu, fai in modo che qualcun altro la faccia. A te non ne verrà niente, salvo il conforto per la buona azione. L’altro invece si arricchirà, trascorrendo per di più qualche ora di sana. appassionata lettura.

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