Lo struscio e il fascio (di Pabuda)

Domenica scorsa, col gelato nel cono,
le braghe corte, gli occhiali da sole
e tutto quanto,
stavo facendo con la Yoko
un po’ di struscio.
Tutt’a un tratto vediamo
un manifesto fascio:
della robba stampata…
de’ casa pau’:
si stava suicidando:
penzolando da un lato
già da sé
quel molesto
manifesto
dei fasci de’ casa pau’
era stato
male appiccicato.
“Diamogli una mano”,
pensiamo:
accompagniamo
il distaccamento
dell’affissione abusiva,
aiutiamola a passare
a miglior vita:
in quattro e quattr’otto
le nazi-baggianate
risultano belle…
appallottolate.
Penso: perfetto,
il fioretto è fatto.
Manco per idea,
mi dice Yoko
e non lo dice per gioco:
inizia la ricerca
del bidone giusto,
per la carta!
di modo che anche
‘stammerda fascista
stampata
possa – tramite
un procedimento
quasi magico –
esser riciclata
e riutilizzata
magari per produrre
un pamphlet
nonviolento, verde,
ecologista
e – sotto sotto – antifascista.
Sembra una storia da poco
ma più ci penso
più mi convinco:
è davvero diabolica ‘sta Yoko!

Redazione
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