L’ordine delle cose – Andrea Segre

(visto da Francesco Masala)

Corrado è un bravo poliziotto e viene mandato in Libia, per fare un affare, dare soldi, molti soldi, in cambio si tengono laggiù i migranti (come l’Europa aveva fatto con la Turchia).
niente di morale in questo, solo realpolitik, servono fatti notiziabili, perché la politica non vive di ideali e principi, solo di voti e potere, che si conservano adeguandosi alla pancia del paese.
la cosa importante è non mischiare mai il noi con il loro.
noi possiamo comprare tutto, loro non hanno (più) niente, hanno solo i loro corpi, oggetto di violenze e compravendite, non sappiamo i nomi, non sappiamo niente, non dobbiamo sapere niente.
in mezzo ci sono i più schifosi degli schifosi, Corrado lo sa, con loro si fanno gli affari, ci si tappa il naso, e si va avanti.
il film si apre in una bella casa della Padova bene, si chiude nella stessa bella casa della Padova bene.
in mezzo tutto quello che si deve fare perché niente turbi quello che accade nella bella casa della Padova bene, a qualsiasi costo.
buona visione.

ps: qui appare lo stesso bar, a Roma

 

https://markx7.blogspot.it/2017/10/lordine-delle-cose-andrea-segre.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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