Lugo: chi “sbanca” e chi resiste
– azioni legali (in corso e nuove) per tentare un risarcimento del danno
– prossime iniziative al fine di difendere i diritti degli azionisti-risparmiatori
– valutazioni in merito all’offerta OPA della banca: consigli e suggerimenti in merito all’eventuale vendita delle azioni di Cassa Risparmio Cesena; invitiamo gli azionisti a non accettare l’offerta della banca, invitiamo le persone a rimanere azionisti della banca. Per noi vanno rigettate le proposte dei nuovi banchieri francesi di Credit Agricole: sono umilianti e indecenti. Chi accetta la loro offerta, rinuncia – nei fatti – al 95% dell’investimento effettuato.
In questi ultimi tre anni abbiamo narrato della rete di complicità fra dirigenza della banca, politici, banchieri, imprenditori. CRC è stata la banca dei centri di potere, che hanno condizionato le scelte politiche ed economiche del territorio. E’ stata una delle artefici della crisi dell’edilizia (vedasi la società Lugo Immobiliare, per anni presieduta dal presidente del cda della banca CRC) facendo scoppiare la bolla immobiliare speculativa, prestando allegramente ingenti soldi a speculatori e immobiliaristi poi falliti. Una banca non del territorio, ma di alcuni personaggi del territorio, con aspetti gestionali clientelari, con evidenti conflitti di interesse, tipici fenomeni delle banche locali. Una politica di gestione allegra dei prestiti. Irregolarità e incongruenze nelle richieste di credito, delle garanzie e dei piani di supporto.
Da anni scriviamo ossessivamente di questo, nel silenzio assordante e omertoso. CRC ha subìto nel 2016 un crac finanziario allucinante, frutto di scelte scellerate da parte del cda dell’istituto, banca finanziariamente morta se non ci fosse stato l’ingresso del Fondo interbancario di tutela dei depositi con 280 milioni di euro cash di aumento del capitale. E poi il recente ingresso di Credit Agricole, nuovi proprietari della banca.
Delle vittime nessuno se ne occupa: 13.300 azionisti di Cassa Risparmio Cesena che si sono visti pressochè azzerare il valore delle loro azioni, passato da 15/18 euro a 50 centesimi.
Il nostro Comitato – formato al momento da circa 600 azionisti – ha voluto prendere in mano fin da subito la spinosa vicenda. In collaborazione con gli avvocati dell’associazione dei consumatori ADUSBEF: abbiamo lavorato per far sì che venissero accolte le nostre costituzioni di parte civile nel processo penale contro gli ex vertici di CRC. Gli ex amministratori della banca sono gli imputati del processo in corso presso il tribunale di Forlì, indagati per i reati di falso in bilancio, false comunicazioni sociali e ostacolo all’attività di vigilanza della Banca d’Italia. Abbiamo sete di trasparenza e legalità. Chiediamo alla magistratura di accertare le responsabilità di questo crac. Occorre condannare i colpevoli e risarcire le vittime. E’ una pura e semplice richiesta di giustizia sociale. Reputiamo questa battaglia giusta e necessaria, nel vuoto e nell’indifferenza della politica, dell’associazionismo economico, del mondo imprenditoriale e delle istituzioni. Le battaglie giuste vanno portate avanti, per stare dalla parte di chi si è visto calpestare alcuni diritti elementari.
Davide Fabbri, blogger indipendente e portavoce del Comitato Difesa Risparmiatori CRC: davidefabbriblogger@gmail.com
PER CONTATTI FARE RIFERIMENTO ALLA MAIL QUI SOPRA.