L’ultimo viaggio per Massimo Mongai, cuoco di astronavi

di Fabrizio “Astrofilosofo” Melodia


«Qual’è l’importanza di Rodolfo Turturro nella storia della gastronomia ed in quella dell’umanità? E’ difficile dirlo, e forse la domanda è posta in modo sbagliato. Non tanto su Rodolfo Turturro occorrerebbe forse porsela quanto su Rudy “Basilico” Turturro. A dire: non sul famoso gastronomo, il ricco gourmet, il politico che tanto ha fatto per il miglioramento dell’alimentazione e l’educazione al cibo di tutta l’umanità, terrestre e non terrestre; quanto sul cuoco d’astronave degli anni giovanili»: così Massimo Mongai nell’incipit di «Memorie di un cuoco d’astronave».
Con grande ritardo, ho appreso della scomparsa di Mongai, scrittore italiano di fantascienza ma noto anche fuori dalla “nicchia” appunto per «Memorie di un cuoco d’astronave», vincitore del Premio Urania nel 1997: il triste evento è avvenuto il 2 novembre scorso, a seguito di una una lunga malattia, poco prima del suo sessantaseiesimo compleanno.
Massimo Mongai ci ha deliziato fin dall’esordio con la sua fantascienza umoristica, che nulla ha da invidiare a Robert Scheckley o a certo Norman Spinrad, partecipando al premio Courmayeur, nel 1994, e arrivando sesto con il racconto «Supervirus». La ribalta arriva però solo con Premio Urania 1997, dove si distingue per originalità e humor.
Il romanzo è in parte autobiografico in quanto l’autore afferma nella postfazione alla prima edizione di essersi ispirato a una sua reale esperienza di lavoro su una barca: prende le mosse dal personaggio Rudy “Basilico” Turturro, nominato aiuto cuoco su una astronave da crociera e promosso sul campo a Chef per indisposizione del precedente capo. Il libro si dipana in una serie di racconti sui tre anni di viaggio, mettendo in luce la passione di Mongai per la cucina e la sua ironia tagliente. Infatti il cibo è basilare nelle relazioni che si stabiliscono a bordo dell’astronave e alla fine sarà l’elemento fondamentale che permetterà di salvare la galassia dalla distruzione.
Relazioni multietniche, sociali, filosofiche e politiche sono al centro, come d’altronde i princìpi di uguaglianza e di tolleranza fra tutte le razze del cosmo, in quanto l’Agorà (l’antica piazza delle città greche) cioè la comunità galattica del futuro è antiproibizionista, liberal, anticonformista dal punto di vista sessuale e antirazzista.
In un capitolo del romanzo, «Filosofia del cibo», pare di assistere a una lezione di filosofia del diritto, un riflesso forse della formazione dell’autore in quanto laureato in giurisprudenza.
Il romanzo è da leggere anche per le meravigliose ricette realmente realizzabili in cui Rudy “Basilico” Turturro si mostra sopraffino chef, senza nulla da invidiare ai nomi famosi della tv-leccabaffi.
Per realizzare tali ricette è necessario sostituire gli ingredienti alieni con materia nostrana: una delle trovate geniali del romanzo è il “linguaggio alieno” con cui sono descritte queste leccornie, il quale è realizzato – a differenza delle altre lingue immaginarie di cui ho parlato in un precedente post bottegaro – in un gustoso e divertente italoromanesco traslitterato all’inglese.
Per fare un esempio: “Tuk-kkhee-no” si traduce con “tacchino”, rendendo così comprensibili le ricette del romanzo, che spaziano da quelle più comuni come la carbonara (senz’aglio, mannaggia) a ricette che adoperano quell’ingrediente che sulla Terra è conosciuto come “Cannabis sativa” ovvero la marijuana, con la quale potete fare tutto, dai dolci alla birra: provare per credere.
Il romanzo ebbe un seguito altrettanto fortunato dal titolo «Memorie di un cuoco di un bordello spaziale» (2003) e poi la cura di un’antologia di autori vari in suo omaggio dall’emblematico titolo «Guida galattica dei Gourmet» (2009)
Sempre presso Urania Mongai si fa notare con il romanzo «Il gioco degli immortali” (1999) ispirato al suo autore preferito, Philip Josè Farmer. Poi le opere non si contano più: «Cronache non ufficiali di due spie italiane» (2004), «Il fascio sulle stelle di Benito Mussolini» (2005), «Alienati» (2005), «La memoria di Ras Tafari Diredawa. Le inchieste di Ras Tafari Diredawa» (2006), «Tette e pistole, I luoghi del delitto» (2008).
Nel 2013 esce l’antologica «Psicopatologia sessuale di una prostituta cyborg e altre storie», la raccolta di 19 dei suoi migliori racconti, fra i quali molti con protagonista il cuoco d’astronave Rudy “Basilico” Turturro.
Ci mancheranno il suo humor e la sua cucina aliena per salvare i sogni e le galassie.

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

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