Maersk-Israele: a Rubiera bloccato…
… dai Cobas lo scalo merci di Rubiera
Ieri al terminal ferroviario di Rubiera (Reggio Emilia) i Cobas hanno bloccato il transito di automezzi della Maersk, multinazionale danese della logistic,a accusata di trasportare componenti di armamenti per Israele. Una lunga fila di Tir si è creata nella strada di accesso
«Noi oggi abbiamo convocato uno sciopero generale di tutte le categorie per una serie di ragioni, fra cui la principale è la solidarietà alla resistenza palestinese» ha spiegato ieri Tiziano Loreti, sindacalista Cobas.
Secondo il sindacato Cobas «la Maersk ha trasportato decine di tonnellate di armamenti a Israele, utilizzati per le stragi su Gaza, fra cui componenti degli aerei F-35 prodotti dalla Leonardo». I Cobas hanno ricordato che il governo spagnolo ha vietato l’attracco nei suoi porti alle navi cariche di materiale destinato alla guerra contro Gaza.
Come ha spiegato Enrico Semprini, attivista dei Cobas di Modena «una delle parole d’ordine della giornata era la fine dell’occupazione coloniale delle terre palestinesi e su questo aspetto Si Cobas di Modena ha orientato lo sciopero, dando indicazione ai propri iscritti di recarsi al terminale di Rubiera in cui si trova la multinazionale Maersk, oggetto di una campagna di boicottaggio internazionale per via della attività di trasporto di armi da guerra verso il territorio palestinese dominato dal sionismo israeliano. Boicottare queste merci è una chiara indicazione di solidarietà alla popolazione di Palestina in cui ogni giorno vengono uccise decine di donne e bambini trattati come esseri subumani dall’esercito sionista israeliano».
Nessun pentimento o dubbio per la Maersk. «Sappiamo che recentemente c’è stata una riunione del consiglio d’amministrazione, in cui qualcuno ha posto la questione di interrompere questa attività, ma la maggioranza ha deciso di continuare perché naturalmente il profitto se ne frega del sangue e delle morti dei bambini, delle donne».
In “bottega” abbiamo scritto più volte delle campagne BDS.
Qui Palestina: guida al boicottaggio di aziende e … trovate un elenco aggiornato
La Maersk danese è quell’armatore che combinava con Luca Casarini, di Mediterranea, il trasferimento di migranti recuperati da un suo mercantile, sulla nave di C asarini pagando cospicue remunerazioni. Il partner di Maersk in questa speculazione era Beppe Caccia, verecchia Tuta Bianca mestrina.
Conosciamo tutti i problemi che i governi italiani creano ai privati che ripescano i naufraghi, come i sequestri delle navi o i processi ai capitani, a cui sono stati spesso sottoposti, per esempio, i pescatori siciliani.
Il risultato è che molti privati, quando incontrano i naufraghi, ora fanno finta di niente. Sentono le grida dei naufraghi e tirano dritto, come emerge dalle testimonianze dei sopravvissuti.
Qualora l’armatore Maersk avesse trovato questa scappatoia per ripescare la gente senza subire rappresaglie, e poi avesse contribuito alle navi delle ONG con donazioni, io non ci troverei nulla da ridire.
O comunque meglio che far crepare la gente in mare.
Questo non l’assolve, ovviamente, dall’infamia del trasporto di armi ad Israele, e bloccarlo è sacrosanto.