Manchester by the Sea – Kenneth Lonergan
(visto da Francesco Masala)
mentre in La La Land sembra che ci sia il sole anche quando è notte, in Manchester by the Sea il sole non c’è mai.
Lee, il protagonista, è uno che parla poco, chiuso in un guscio oscuro.
vive solo, è un factotum, aggiusta di tutto, alle dipendenze del proprietario di alcuni palazzi, a Boston.
ritorna a Manchester, paesino della sua vita precedente, ritrova i fantasmi di prima.
la sceneggiatura svela piano piano cosa era successo in quel paese, dove tutti si conoscono e si guardano in faccia, gente di un altro tempo, nel bene e nel male, prima di facebook.
Lee riprende i contatti col nipote Patrick, devono stare molto insieme, e pensare al futuro.
il loro è un rapporto spigoloso, e però si vogliono bene, provano a capirsi.
insomma, è un film operaio, senza stelle ed effetti speciali.
non si viene incontro ai gusti dello spettatore, tocca a chi guarda provare a entrare in contatto con la storia di Lee.
un film che merita molto, buona visione.
http://markx7.blogspot.it/2017/02/manchester-by-sea-kenneth-lonergan.html
concordo, «un film che merita molto», anzi MOLTISSIMO secondo me. E’ una delle storie più dolorose che si possano immaginare, e fa bene Francesco Masala a tacere il perchè. Attori ottimi e regia eccellente. Ho trovato invece inutile e talvolta fastidiosa la musica. Assolutamente da vedere, meglio se in compagnia per ragionarne poi. Scrive Francesco che Lee e Patrick «provano a capirsi»: è una delle interpetrazioni possibili del finale. Altre persone vedranno un nuovo precipitare nella disperazione e lo troveranno inevitabile. Io ho visto in una pallina fatta rimbalzare fra zio e nipote – e in qualche sguardo – una corda sull’abisso, una piccola speranza. Come in molti film dei fratelli Dardenne nessun “lieto fine” si annuncia però neanche è obbligatorio che la sconfitta e il dolore durino per sempre.