Marcovaldo (dal libro di Italo Calvino) – Giuseppe Bennati

Nanni Loy nello sceneggiato Rai “Marcovaldo” andato in onda nel 1970

(visto da Francesco Masala)  uno sceneggiato da recuperare, anche online

siamo negli anni del boom economico, in una città del nord che si è riempita di manodopera arrivata dalle regioni del sud e non solo.

si trovano a fare i lavoratori precari in imprese che diventano sempre più ricche grazie allo sfruttamento degli operai.

nasce il consumismo, naturalmente a rate, come una nuova schiavitù.

il romanzo di Calvino mostra i miti di allora (non troppo diversi da quelli d’oggi), e in Marcovaldo la continuità temporale dei secoli passati, senza troppi scossoni, si rompe e appare la modernità, che ha prodotto l’oggi (possiamo dire purtroppo?).

Nanni Loy è perfetto nella sua parte (ma tutti sono bravissimi) di un uomo dei nuovi tempi a cui è impossibile spogliarsi dei vecchi abiti.

un gioiellino da non perdere, promesso.

ps: Il frigorifero, di Mario Monicelli, ha, mutatis mutandis, molto in comune con Marcovaldo

 

 

QUI il primo episodio (su Raiplay ci sono i primi tre, i sei episodi completi si trovano comunque su youtube)

https://markx7.blogspot.com/2021/09/marcovaldo-dal-libro-di-italo-calvino.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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