Marina Cafè Noir
A Cagliari la XXII edizioni del Festival di letterature applicate
prologo
È stato a lungo lo cunto de li cunti, nel giro del Marina Cafè Noir, il racconto dei racconti. Perché restituisce in maniera precisa il senso di un operare ormai ultradecennale, fatto di tentativi costanti di avvicinare alla lettura con ogni mezzo necessario i non-lettori, ed evidenzia l’atmosfera, il mondo dei primi pionieristici anni in un quartiere popolare tosto in cui la gentrificazione doveva ancora arrivare.
Preparavamo il reading/concerto tratto de “La vera storia del pirata Long John Silver”, il bel libro di Bjorn Larsson, ospite quell’anno. Tra gli attori coinvolti c’era anche Niccola Macciò, in arte Joe Perrino, rocker e figura storica tra le più rispettate nel mondo musicale cittadino.
Uno dei pischelli della Marina che all’epoca ci girava intorno, più per curiosità che per altro, si avvicinò e stette un po’ con noi, evidentemente affascinato dal tatuatissimo Joe, mentre si andava avanti con i preparativi. Qualcuno di noi gli chiese: – hai letto il libro che stiamo portando in scena? – E il pischello rispose con le leggendarie parole: – leggere? Ma ita seu, caghineri?* – Che per i sardo-parlanti non ha certo bisogno di spiegazioni.
Rimanemmo interdetti, indecisi se ridere o piangere, e non ci pensammo più.
Poi la sera, dopo il reading che fu bello, potente, emozionante, vedemmo il pischello attraversare la piazza con una copia del Long John Silver sottobraccio. Non scoprimmo mai se lo comprò, se lo rubò, se qualcuno gliel’avesse regalato. Non indagammo. Apprendemmo però che quel giorno c’era un lettore in più, in quartiere.
E, caghineri o no, per noi faceva molta differenza.
Giacomo Casti (dalla sua pagina FB)
*“E che sono, finocchio?”
Felicità possibili
Edizione XXII 10-12 ottobre 2024
- “Quando siete felici, fateci caso”, s’intitolava un bel libro di Kurt Vonnegut di qualche anno fa. Fosse semplice. E Sergio Atzeni, in una delle più belle pagine di “Passavamo sulla terra leggeri”, scriveva: “a parte la follia di ucciderci l’un l’altro per motivi irrilevanti, eravamo felici”. Curioso, questo tempo mitico isolano. Uno dei nostri numi tutelari da sempre, invece, Jean-Claude Izzo, parlava spesso di un “Mediterraneo delle felicità possibili”, e questa suggestione ci accompagna da parecchio. Ma allora, in un mondo di complessità e contraddizioni, quante felicità possono esistere? E cosa possiamo fare per raggiungerle, per crearle, queste felicità possibili?
- È su questo che proveremo a interrogarci quest’anno, discutendone e confrontandoci con i sempre numerosissimi ospiti del MCN, perché crediamo fortemente che le felicità esistano e siano raggiungibili. Soprattutto crediamo che ognuno possa dare un proprio contributo per costruirne di altre e di nuove, felicità e mondi possibili per sé stessi e per gli altri.
- Cagliari, la Sardegna, il Mediterraneo sono i (nostri) luoghi possibili dell’arte del vivere bene, del vivere felici, ma fanno parte di questo mondo, e il mondo, ahinoi, è ancora, spesso e inspiegabilmente, un focolaio di odio, ingiustizie e violenza.
- La nostra predilezione per le storie nere, rimedio a una versione compiaciuta e assolutoria del vivere, però, non può e non deve renderci pessimisti, così la nostra volontà è soprattutto quella di sforzarci di capire come fare per limitare il più possibile, se proprio non si riesce a spegnerli, questi focolai di ingiustizia e di odio.
- Incontrarsi e stare insieme nelle piazze e nelle strade della città per ascoltare storie, condividere saperi, godere dell’arte di musicisti e attori, inebriarsi di socialità e sentirsi parte di una comunità diventa allora il nostro antidoto. È ciò che come sempre ci proponiamo di fare, perchè in un mondo dominato sempre più dalla tecnologia e sempre più votato all’isolamento, crediamo sia ancora questo il modo migliore per provare a essere felici.
- Quest’anno sarà il cuore della città di Cagliari, la terrazza più bella del mondo, come spesso ci piace dire, il Bastione, ad ospitare il Villaggio Chourmo e a riempirsi di palchi, platee, librerie e aree di svago dove potersi incontrare all’aria aperta, gratuitamente, per scoprire storie interessanti, punti di vista diversi, nuove direzioni in cui scegliere di muoversi. Come sempre tra libri, installazioni, musica, teatro, reading, arti visive e convivialità. Per questo, come tutti gli anni, vi aspettiamo. Perché in fondo, a Cagliari, di fronte al mare, la felicità è un’idea semplice.