Marocco/Ue, piccolo grande successo per il popolo Saharawi

di Vittorio Bonanni (*)

E’ un successo del Fronte Polisario e del popolo sahraui che rappresenta quanto avvenuto presso la Corte europea di Giustizia.
Piccolo, ma pur sempre un passo avanti nella lotta per l’autodeterminazione di centinaia di migliaia di persone dimenticate dalla comunità internazionali.
In considerazione del fatto che il territorio del Sahara occidentale non fa parte del territorio del Regno del Marocco, le acque adiacenti al territorio appunto del Sahara occidentale non rientrano nella zona di pesca marocchina di cui all’accordo di pesca che riguarda il Marocco da un lato e dall’altro l’Ue.

Insomma Rabat nelle acque diciamo così contese tra Rabat e il Polisario, legittimo rappresentante di uno Stato riconosciuto da decine di altri Stati non può pescare. Ma perché la Corte europea è arrivata ad occuparsi di questo problema?
Tutto nasce dall’impegno della Western Sahara Campaign (Wsc), organizzazione di volontariato che si batte per il riconoscimento appunto del diritto all’autodeterminazione di quel popolo.
Questo associazione aveva sostenuto di fronte all’Alta Corte di Giustizia dell’Inghilterra e del Galles sulla sua sezione amministrativa che quell’accordo di pesca non era valido per quanto riguardava le acque del Sahara occidentale.
A sua volta l’Alta Corte di Giustizia ha chiesto alla Corte se quell’accordo fosse valido o meno e quest’ultima si è ritenuta legittimata ad esprimersi in tal senso. Insomma l’inclusione del territorio del Sahara occidentale nell’ambito di applicazione dell’accordo di pesca violerebbe diverse norme di diritto internazionale applicabili nelle relazioni tra l’Ue e il Marocco, in particolare il principio di autodeterminazione.
Da qui la decisione di non includere nella zona di pesca marocchina le acque adiacenti il Sahara occidentale.
A questo punto bisognerà vedere chi vorrà fa rispettare questa decisione.
Ma intanto è importante incassare questo successo.

(*) Come potete arguire dal “commento” arrivato, la redazione della “bottega” aveva – in un primo momento – omesso il nome dell’autore, scrivendo soltanto che il post era ripreso da controlacrisi.org. Ce ne scusiamo con tutte/i, in testa con Vittorio Bonanni il quale è bravo giornalista e dunque (un dunque triste però realistico) fatica a essere pagato per fare il suo mestiere. Essendo qui tutte/i “volontari” neanche noi possiamo pagarlo però…. qui sarà sempre il benvenuto. Con il suo nome. [db]

alexik

Un commento

  • Vittorio Bonanni

    Grande Daniele e grazie per aver ripreso il pezzo ma non ho visto la mai firma. Un abbraccio e spero di vederti

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