Maroni: lettera contro i migranti…

… alle prefetture: testo originale

di Alessandro Ghebreigziabiher (*)

AlessandroGhebreigziabiher
Il governatore lombardo Maroni, dopo aver avvertito i sindaci, ha scritto alle prefetture sull’eventuale accoglienza di migranti.

(* *) Cari concittadini, care concittadine,
viviamo tempi difficili.
E in tempi difficili dobbiamo restare uniti.
Tutti uniti verso il solo obiettivo.
Rendere sempre più grande la nostra nazione.
Per far ciò occorre avere occhi e orecchie ben aperti.
Così dovrete fare.
Così faremo noi.
Conoscete il nemico, lo conoscete bene.
Ed è avversario tra i più pericolosi.
Proprio perché tutti voi lo conoscete bene.
Abita nel palazzo di fronte.
Lo guardate dalla finestra.
Vi passa accanto sul marciapiede.
Entra con voi nel portone.
E’ al di là della porta accanto.
E, in alcuni casi, vive addirittura in casa vostra.
Il nemico è nemico.
Si confonde, si camuffa, finge di essere come noi, ma la sua diversità è ben visibile ad occhio nudo.
Va riconosciuto come tale, va combattuto con ardire e sconfitto senza pietà.
Questo è il nostro dovere.
Questo è il vostro dovere.
Guai.
Guai a chi darà asilo al nemico o lo nasconderà al governo.
Guai a chi non compirà il proprio dovere verso la nazione.
Questa non è intimidazione.
Non è una minaccia.
Non avete nulla da temere.
Se farete il vostro dovere.
Come bravi cittadini, come brave cittadine.
Non vi chiediamo azioni estreme.
Nomi.
Nomi e volti.
Indirizzi e colpevoli.
Date un nome, un indirizzo e un volto ai colpevoli.
Noi faremo quel che resta.
Per voi.
Perché questo è il nostro dovere.
Perché per questo ci avete dato potere.
Per rendere la nostra nazione grande.
Vittoriosa.
E pura.
(*) Alessandro Ghebreigziabiher è ospite fisso della “bottega” ma se vi fosse sfuggito il link fisso alle sue «Storie e notizie»… eccolo qua. Un consiglio: abituatevi a cercarlo quel link: le sue storie e video meritano sempre. E se vedete che lui è in giro con qualche narrazione o laboratorio… non fatevelo scappare: stramerita. Poi ci sono i suoi libri e anche quelli valgono assai. Questo non è uno spot ma solo un doveroso – e piacevole – servizio in/formativo. (db)

(* *) Germania 1938, lettera del governo nazista contro gli ebrei inviata alle famiglie di Berlino.

 

Redazione
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Un commento

  • domenico stimolo

    Assieme alla “lettera” riportata è utile ricordare eventi connessi, alquanto in similitudine alla vigente drammatica situazione europea sull’accoglimento dei profughi. Giusto per avere necessaria MEMORIA.

    Durante la seconda settimana di luglio ( 6-15) del 1938 si svolse ad EVIAN ( Francia) un’apposita Conferenza internazionale, promossa dal presidente statunitense Roosevelt. Parteciparono trentadue nazioni.

    Oggetto: individuare modalità comuni per l’accoglimento dei profughi. In quel caso cittadini di religione ebrea che in gran numero fuggivano dalla Germania (era iniziata la persecuzione dopo la promulgazione delle leggi di Norimberga del 15 settembre 1935) e dall’Austria – annessa dai nazisti nel marzo del 1938-.
    Complessivamente erano interessate molte centinaia di migliaia di persone. Poi, nel marzo del 1939, dopo l’ invasione della Cecoslovacchia da parte della Germania nazista, altri 200.000 ebrei diventarono profughi.
    In Italia le Leggi Razziali contro gli ebrei furono emanate tramite diverse leggi emanate tra il 5 settembre 1938 e il 29 giugno 1939.
    Nella stesso periodo forti situazioni di discriminazioni contro gli ebrei erano iniziate in Romania, Ungheria, ed anche Polonia.

    Ebbene, la Conferenza FU UN CLAMOROSO FALLIMENTO. NON PORTO’ NESSUN ACCORDO E A NESSUN RISULTATO. Solo la Danimarca, l’Olanda e la Repubblica Dominicana accolsero diverse migliaia di profughi.
    E’ giusto ricordare che tra il marzo del 1939 e il settembre del 1939 circa 85.000 profughi ebrei entrarono negli Stati Uniti ( le richieste furono oltre trecentomila). In Bolivia tra il 38 e il 41 ne entrarono ventimila.

    ….Da parte dei perseguitati scattò il “ si salvi chi può”! Il resto è scritto nel grande libro dei morti assassinati.

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