Mediterraneo cimitero: BASTAAAAAAAAAAAAAA

di Maria Rosaria Baldin

Biani cadaveri Mediterraneo

     «Lastrichiamo di scheletri il vostro mare per camminarci sopra». (Erri De Luca, «Solo Andata»)

     «Come le nostre società trattano i migranti determinerà la possibilità di costruire una società umana fondata sulla parità dei suoi membri, nella giustizia, nella democrazia, nella dignità e nella sicurezza» (Navanethem Pillay, Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti Umani)

     «Alla ricerca delle storie che fanno la storia. La storia che studieranno i nostri figli, quando nei testi di scuola si leggerà che negli anni duemila morirono a migliaia nei mari d’Italia e a migliaia vennero arrestati e deportati dalle nostre città. Mentre tutti fingevano di non vedere» (dal blog di Gabriele Del Grande)

Non abbiamo fatto in tempo a postare qui in “bottega” il comunicato stampa dell’Asgi che un’altra strage si è compiuta nel nostro mare. Sempre più cimitero che contiene la nostra vergogna. Pur nell’emozione dei sentimenti contrastanti che mi agitano, provo a metter giù due righe.

Non ho voglia adesso (ma nei prossimi giorni bisognerà tentare) di dire quello che secondo me dovremmo fare “come Italia”. Fra l’altro in questo momento sto sentendo il presidente del Consiglio delirare – dimostrando chiaramente che non sa di cosa sta parlando – che bisogna bloccarli prima di partire e che bisogna prendere gli scafisti.

Vorrei ora fare un esercizio di memoria ricordando che gli accordi italo-libici e la consegna delle motovedette dall’allora ministro Maroni alla Libia prevedessero in realtà tangenti a favore della Lega, perché Belsito, oltre che tesoriere della Lega era anche nel consiglio d’amministrazione di Fincantieri. E questo sarebbe il motivo delle dimissioni di Maroni dalla segreteria della Lega. Se lo desiderate potete leggere il comunicato ufficiale di Maroni del 14.05.2009 dal titolo «Un’ulteriore tappa della svolta iniziata nella lotta all’immigrazione clandestina».

Vorrei poi ricordare l’intervista che l’ammiraglio De Giorgi ha rilasciato a «Repubblica» nel dicembre 2014 dove ha anticipato quello che sta succedendo. Cioè che la fine dell’operazione Mare Nostrum (pur con tutti i suoi limiti) avrebbe portato a un aumento dei morti.

Dov’è andata la nostra umanità? Perché dobbiamo comprare 90 caccia F35 e non possiamo salvare un po’ di persone che fuggono da guerre che anche noi abbiamo contribuito ad alimentare?

Basta, basta, basta! Mobilitiamoci, facciamo vedere che non siamo più disposti a tollerare l’intollerabile!

 

LE DUE VIGNETTE SONO DI MAURO BIANI

Maria Rosaria Baldin
Sono nata a Sandrigo, paese in provincia di Vicenza dove vivo.
 Nonostante un diploma di contabilità, mi sono sempre interessata più alla letteratura che alla matematica. 
Seguo da sempre le tematiche ambientali, le problematiche legate agli squilibri nord-sud del mondo, al consumo critico e consapevole, alla difesa dei diritti dei più deboli e alla costruzione della pace. Per quindici anni ho lavorato negli sportelli immigrazione della provincia di Vicenza. Nel 2009 la casa editrice La Meridiana ha raccolto la mia esperienza nel libro “Avanti il prossimo”. Dal 2009 gestisco il blog La Bottega delle Storie; inoltre collaboro con riviste e siti online. Organizzo percorsi di scrittura autobiografica e di raccolta di storie di vita. Mi sento in continua ricerca e penso che la spirale, con il suo percorso circolare aperto, lo rappresenti molto bene.

2 commenti

  • Daniele Barbieri

    Care e cari, ecco tre interventi sulla strage: il Naga; antirazzist* di Catania che indicono una manifestazione e il commento di Peppe Sini.

    Morti in mare: diciamo la verità.
    Il commento del Naga al nuovo naufragio. Milano, 20/04/2015
    Un nuovo naufragio, oltre 700 morti nel Canale di Sicilia.
    Neppure il più grande naufragio delle recenti migrazioni nel Mediterraneo segnerà un cambio di rotta delle politiche europee sull’immigrazione, nessuna soluzione strutturale verrà trovata, perché, diciamo la verità: di questi morti non importa niente a nessuno.
    Si continuano a cercare capri espiatori: i trafficanti, gli scafisti, l’instabilità della Libia, ecc ecc ecc.
    Forse verrà messo in atto qualche dispositivo emergenziale finito il quale le morti riprenderanno.
    Si continuerà a pensare di poter contrapporre dispositivi normativi alla volontà di salvarsi la vita o, semplicemente, di provare a cambiarla in meglio.
    Si continuerà a pensare a come “contrastare un’emergenza”, invece di cambiare ottica e pensare a come accogliere un fenomeno della storia, del presente, dell’umanità.
    Si proverà, ancora una volta, a distinguere tra gli immigrati buoni, i richiedenti asilo, e tutti gli altri da rispedire indietro non potendo neanche più sfruttarli per un lavoro che non c’è più.
    Si cercheranno soluzioni apparenti per gestire “la grana” e non soluzioni politiche per prendere atto della realtà.
    Si continueranno a fare leggi inutili e criminalizzanti.
    Non funzionerà, come non ha mai funzionato.
    La verità è che di queste morti non importa niente a nessuno, non sono una priorità, fanno, ormai, parte del panorama e continueranno.
    Info: 349 160 33 05 – naga@naga.it
    Il comunicato anche sul sito e sulla pagina Facebook del Naga
    —-
    CATANIA, MERCOLEDI’ 22 APRILE ORE 18 PIAZZA STESICORO – MANIFESTAZIONE
    Basta con le leggi razziali!
    Fortezza Europa vergognati!
    Diritto d’asilo europeo SUBITO!
    Siamo tutti nella stessa barca
    L’ennesima, tragica, strage di migranti della scorsa notte, le continue violazioni dei diritti umani dei migranti che riescono a sopravvivere ai naufragi, sempre più frequenti, c’impongono di non essere più indifferenti e/o complici delle vergognose leggi razziali e delle infami politiche securitarie che in questi anni hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero marino e l’Europa in un lager con coste e territori militarizzati.
    Contro il razzismo istituzionale tolleranza zero!
    C’è da vergognarsi di non aver fatto abbastanza per impedire il ripetersi di queste tragedie. In questi anni le leggi razziali hanno causato decine di migliaia di morti ma i politici della Fortezza Europa hanno ipocritamente finto di non sapere cosa succede ai migranti che fuggono dalla miseria e dalle guerre “umanitarie” causate dalle criminali politiche neo-colonialiste della “civile” Europa.
    Già dall’ agosto del 2013, dopo la morte di 6 migranti ritrovati nella Plaia di Catania, le associazioni antirazziste catanesi hanno lanciato una campagna per il Diritto d’asilo europeo. Oggi più che mai è necessario riprendere il percorso unitario dell’associazionismo migrante ed antirazzista per i diritti dei/lle migranti, a cominciare dal diritto alla vita.
    Facciamo appello a tutte le realtà sociali, sindacali, religiose e politiche per dimostrare nei fatti che siamo tutti nella stessa barca, in lotta per un futuro libero dalle guerre e dal razzismo.
    ANTIRAZZISTE/I CATANESI
    Aderiscono: ANPI Catania, Arci Catania, Arci Sicilia, Arcigay Catania, Catania Bene Comune, Collettivo Gatti Fisici, Collettivo Politico Experia, Democrazia e Lavoro (CGIL), Gapa, la Città Felice, I Siciliani Giovani, I Cordai, PRC Circolo Impastato Scordia, Rete Antirazzista catanese, Rifondazione Comunista Catania, Scordia Bene Comune, Unione degli Studenti, Red Militant, Movimento Albatros, LPS, Borderline Sicilia, Comitato NoMuos/NoSigonella, Cobas Scuola(Ct)…
    —–
    DINANZI AL NAUFRAGIO DELL’UMANITA’
    C’e’ un modo semplice per salvare le vite dei migranti che ogni giorno muoiono attraversando il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna: consentire a tutti gli esseri umani di muoversi liberamente sull’unico pianeta casa comune dell’umanita’, e quindi permettere a tutti gli esseri umani di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
    Se l’Unione Europea permettesse a tutti di giungervi in modo legale e sicuro nessuno si affiderebbe alle mafie dei trafficanti, nessuno viaggerebbe sui barconi della morte, nessuno rischierebbe di morire tra le onde.
    Questa e’ la decisione che occorre per salvare le vite: consentire ad ogni persona, e soprattutto a chi e’ in fuga da orribili violenze e pericoli estremi, di muoversi liberamente e di giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro.
    Molte altre cose ancora si possono e si debbono fare: far cessare le guerre attraverso il disarmo; soccorrere i paesi ridotti alla miseria da secoli di rapina colonialista; abbattere le dittature sostenendo le lotte nonviolente per i diritti umani; ridurre l’inquinamento e risanare la biosfera. Ma anche questa occorre fare subito: consentire a tutte le persone in fuga dalla fame e dalla morte di giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro; garantire trasporto, accoglienza ed assistenza a persone altrimenti condannate a morire.
    Salvare le vite e’ il primo dovere di ogni persona morale, di ogni civile istituzione.
    Vi e’ una sola umanita’.
    Ogni vittima ha il volto di Abele.
    Peppe Sini – Nonviolenza in camino (0761353532, nbawac@tin.it)

  • clelia pierangela pieri

    Voce anche mia.
    Grazie.
    c.

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