Meritocrazia, consumi e cotillons

La rubrica settimanale (con brevi testi e fotomontaggi) di Chief Joseph: 30esimo appuntamento

 

«Non capiamo allora l’aumento delle diseguaglianze nel nostro tempo se non prendiamo molto sul serio l’avanzare indisturbato della teologia meritocratica. I poveri sono visti come demeritevoli e non come sventurati. Se, infatti, il talento è merito, l’equivalenza demerito-colpa è immediata. E se i poveri sono colpevoli io non sento nessun dovere di aiuto. Le meritocrazie hanno solo un grande nemico: la gratuità, che temono più di ogni altra cosa perché è il suo antidoto. Solo una rivoluzione della gratuità potrà liberarci da questa nuova religione senza dio» (Luigino Bruni, ordinario di Economia Politica all’università Lumsa di Roma.)

(Nella foto: accanto al capo indiano, Mark Zuckerberg, cofondatore di Facebook).

 

«Il mito del cargo è nato in alcune tribù melanesiane, in seguito all’incontro con gli occidentali. È apparso durante la seconda guerra mondiale, quando gli aerei scaricano sulle isole di queste tribù i loro prodotti industriali, come vestiti, cibi in scatola, armi ecc. Molti isolani erano convinti che questi doni provenissero direttamente da Dio. Allo stesso modo, nelle società moderne, i beni di consumo si propongono come una grazia della natura, come una manna dal cielo… La società dei consumi è anche la società dell’abbondanza e dello spreco. Si incoraggia a un rinnovamento sempre più accelerato dei prodotti al punto che ora la loro produzione è in funzione della loro morte e non, al contrario, della loro durata. La società dei consumi, per essere, ha bisogno dei suoi oggetti e ancora di più di consumarli e di distruggerli. Si acquistano vestiti per una sera e case esclusivamente per le vacanze e si ostentano i consumi effimeri» (Appunti tratti da «La società dei consumi» di Jean Baudrillard)

 

L’AUTORE 

Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi immaginari (spesso volutamente anacronistici) a commentare una notizia o un breve testo. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato: faremo il mercoledì mattina. [db]

 

Redazione
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