Mia madre

di Alessandro Ghebreigziabiher (*)

«Non raccontiamo storie da prima pagina.Non siamo stati costruiti per l’Olimpo».

Otto anni fa il figlio di Phyllis Omido è deceduto a causa di avvelenamento da piombo tramite allattamento materno. Da allora la donna è diventata la principale attivista anti-inquinamento del Kenya ed è stata minacciata, perfino arrestata e obbligata a nascondersi per la sua incolumità.
Dopo aver fatto chiudere la fabbrica responsabile con la sua ong, Centro per la Giustizia, la Governance e l’Azione Ambientale, proprio in questi giorni porterà la sua battaglia ancora una volta in tribunale con lo scopo di ottenere il giusto risarcimento per i familiari delle vittime.
Vittime, già, un
mondo di vittime…

Grazie, madre.
Grazie per quello che hai fatto.
Grazie di cuore, davvero, per ciò che farai.
Ma, soprattutto, grazie per quello che avresti voluto fare e te l’hanno impedito.
Perché io è lì, che vivo.
E’ in ciò che manca che mi hanno esiliato.
E in quel che è ancora possibile, avrò la mia rivincita.
Ascoltami, ora.

Ascolta la voce che sa meglio di ogni altra.
Cosa vuol dire perdere.
E’ una esistenza che si frantuma, giorno dopo giorno, la mia.
Io sono le foglie che ogni anno ingialliscono di più.
Io sono l’acqua che un tempo scorreva e ora è costretta a fuggire.
Risplendo di luce che nel silenzio è benedetta e nell’ottuso, umano fragore diviene peccato.
Ascolta, quindi, il mio consiglio.
Non arrenderti.
Neppure alla parola fine, al fatidico punto, alla crudele porta chiusa e alle spalle voltate dall’unica porzione d’umanità concessa.
Il mio e il tuo non sono mai stati destini da podio.
Non raccontiamo storie da prima pagina.
Non siamo stati costruiti per l’Olimpo.
E’ una mera questione di fisica degli orizzonti.
C’è chi è stato immaginato per puntare gli astri e bruciare ali e scrupoli anche solo per sfiorarne l’intenzione.
Non siamo noi.
Madre adorata, noi siam qui sol per ammirare, perché vediamo le cose dal punto di vista migliore.
Ovvero, quello più giusto.
Ecco perché precediamo chiunque nel sacrificarci per difenderle.
Ed ecco perché siamo tra coloro che han bisogno maggiormente d’aiuto.
Nondimeno, ti prego.
Per quanto la cacofonia delle goffe urla intorno a te si farà assordante, malgrado la dissonanza di forme e tonalità della scenografia in cui ti avranno imprigionata risulterà offensiva nei confronti di ogni grazia dell’arcobaleno, tu ricorda.
Ricorda per chi stai lottando.
Per tutto ciò, io provo gratitudine, madre.
Grazie per esserci stata.
Grazie infinite per dove sarai oggi e domani.
Ma più di ogni altra cosa ti ringrazio per ogni luogo e creatura che ti avranno impedito di raggiungere e salvare.
Mi troverai lì, ad aspettarti.
Perché io, la terra, voglio te e solo te, come madre.
E tu?
Dimenticando l’alibi del genere e le vanità delle contingenti fattezze.
Vuoi essere anche tu, mia madre?


LINK – indicati da ALESSANDRO:

Storie di donne uccise in Messico

La situazione è disperata

Ciò che resta di me

 

(*) Ripreso da «Storie e Notizie» – numero 1553 – che Alessandro Ghebreigziabiher così presenta: «Il blog Storie e Notizie ha iniziato a muovere i suoi primi passi verso la fine del 2008 e contiene racconti e video basati su reali news prelevate dai maggiori quotidiani e agenzie di stampa on line, al seguente motto: “Se le notizie sono spesso false, non ci restano che le storie”. L’obiettivo è riuscire a narrare le news ufficiali in maniera a volte fantasiosa, con l’auspicio di avvicinare la realtà dei fatti più delle cosiddette autorevoli fonti di informazione. La finzione che superi la verità acclarata nella corsa verso la comprensione delle cose è sempre stata una mia ossessione. “Storie e Notizie” ha un canale Youtube, una sua pagina Facebook e anche la versione in lingua inglese, Stories and News. A novembre 2009 ha debuttato l’omonimo spettacolo di teatro narrazione». RICORDO che qui in bottega «Storie e notizie» viene ospitato – scorrete il colonnino di sinistra e lo troverete – a ogni uscita. [db]

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *