Michele Licheri: «Mi manca il fiato»

versi per chi non si abitua

Mi manca il fiato

sarà per il virus d’un epoca malferma

o per lo sciroccale che illividisce il cielo?

Immota è l’aria e strade e muri

amplificano il caldo

che sfianca

ed incatena all’ozio.

Mi manca l’aria

il fiato

ad ogni notiziario

sempre uguale a se stesso

pedissequamente terroristico imbonitore.

Sarà il “pensiero comune”

indolente

massificante

che adombra le coscienze?

E che mai sarebbe la coscienza?

Un freno

un limite

un allarme

nel vuoto d’un universo mancante?

Cosa è necessario al nutrimento

dello spirito e del corpo?

E cosa diviene “surplus tossico”

per ogni cinetica cognitiva?

Mi manca un’ombra antica

che ristorava alla bisogna

e fresche acque

che correvano lontane

dissetando ogni dove

prima del mare.

Mi manca quest’ombra antica

che ora è cenere

là sui monti

e sui colli dei secolari ulivi:

con essa hanno ucciso

anche “l’uomo che piantava gli alberi”.

Raccolto ai piedi d’un roccione giace

i più pare non ne abbiano memoria.

Così vanno le cose

i fatti

sovrapponendo volti e immagini

ad una velocità impensabile

e così tutto si fa abitudine.

Non so se l’arte ci salverà

ma mi manca l’aria

alla vista di tale e tanta disuguaglianza

che erra per le vie del mondo:

c’è un “pensiero e un fare”

che idolatra il mercato.

Il resto è noto

se si vuole:

come il vento.

L’immagine, scelta dalla bottega, è di Roland Topor. Questo spazio del sabato sera di solito è per i versi selezionati dalla “cicala” … la quale però ogni tanto va in vacanza (se no sarebbe formica, vi pare?) e nell’attesa db arbitrariamente posta qualcosa che gli è piaciuto …  doverosamente precisando che però lui non scrive versi come invece fa il suo omonimo bolognese

Redazione
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2 commenti

  • Tagliente, dolce, disperata, impotente, ma continua a lottare la poesia di Michele Licheri. Una delle cose più belle che ho letto in periodo di pandemia

  • Mi manca l’ombra antica che ora è cenere sui monti. Michele è molto bella la tua poesia. E’ difficile respirare forte .Fuori manca anche l’aria che si spegne nei fuochi. E dentro di noi? Faticosamente la poesia sussurra amore. gisa

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