Milano Dancing City
Milano Dancing City[1]
di Susanna Sinigaglia
La Nelken-Line
POPoff
il Dance BUS
Milano, nel pomeriggio di domenica 3 ottobre, ha assistito a uno spettacolo insolito. L’appuntamento era in piazza Scala dove si era radunato un folto gruppo di giovani, ragazze e ragazzi in ghingheri: le ragazze in abito lungo e tacco alto; i ragazzi in abito scuro, camicia e cravatta. Era presente anche la banda, la Civica orchestra di fiati del Comune di Milano, che ha incominciato a scaldare l’atmosfera suonando pezzi noti. Così il gruppo, e non solo, ha cominciato a danzare formando nel frattempo una fila che, al suono del West End Blues intonato dalla banda, ha formato la Nelken-Line, la celebre “fila danzante” di Pina Bausch[2] i cui 4 movimenti rappresentano le stagioni nel loro scorrere, e si è snodata attraverso la Galleria Vittorio Emanuele II lungo il corso omonimo fino ad approdare in piazza San Carlo.
Per chi non conoscesse Milano, la piazza in questione consiste in uno spazio piuttosto ridotto, una specie di nicchia che si apre sul lato sinistro del corso delimitata e dominata dalla chiesa che le dà il nome. Entrando in questa piazzetta il colpo d’occhio era abbastanza impressionante. Vi si trovavano il banchetto dove presentare la green card e le proprie generalità, due camioncini della Dance BUS, tutta la strumentazione necessaria per l’amplificazione e le riprese video oltre a una piccola platea e al palco, su cui si sono esibite le varie compagnie di danza.
La prima in programma era Lost Movement con POPoff, spettacolo di Nicolò Abbattista e Christian Consalvo allestito per festeggiare i 10 anni della compagnia.
È un lavoro appassionante, a tratti scatenato, sui ritmi della pizzica e della taranta interpretati dal vivo dalle Faraualla, celebre quartetto polifonico pugliese, dove la danza tradizionale riletta in chiave contemporanea si fonde con i canti antichi del folclore popolare (da qui il titolo), dove domina l’eterno conflitto di odio e amore fra uomo e donna ma in cui il femminile, finalmente, prevale sul maschile.
Alla performance è seguita la presentazione del Dance Bus, a cura della rete dance card che propone fra l’altro una carta per accedere agli spettacoli di danza a metà prezzo, con le coreografie di giovani artiste e artisti la cui bravura e freschezza mi hanno colpito: a questo link i loro nomi
https://www.dance-card.org/dancebus
e queste alcune foto di una di loro
Nel volantino di promozione si legge che
Il progetto è realizzato con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana onlus… che si propone come piattaforma di partecipazione, basata sull’ascolto, e di prossimità ai bisogni del territorio. Promuove…progetti di utilità sociale per rispondere, in modo innovativo, alle priorità espresse dalla collettività in ambito sociale, culturale e ambientale… Inoltre, promuove la cultura della solidarietà e del dono… che, oltre a rispondere all’emergenza sociale, possa agire per il bene collettivo e contribuire a migliorare la società nel suo insieme. www.fondazionecomunitamilano.org
Ce l’auguriamo davvero!
[1] Progetto di promozione e diffusione della danza a Milano promosso dal Centro di Alta Formazione ArteMente fondato da Nicolò Abbattista e Christian Consalvo.
[2] Rimessa in scena per l’occasione da Aida Vainieri, danzatrice stabile del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch con sede a Wuppertal, in Germania.