Mondiali 2022 in Qatar: calcio e sfruttamento

Mondiali di calcio: le violazioni dei diritti dei lavoratori mettono sotto pressione la Fifa.

tratto da Amnesty International

Amnesty International ha sollecitato la Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) a dare immediatamente seguito a una serie di importanti raccomandazioni contenute nel primo rapporto del suo Comitato consultivo sui diritti umani, pubblicato il 9 ottobre.
Il rapporto, che prende in esame il modo in cui la Fifa ha affrontato i rischi relativi ai diritti umani nelle attività cui presiede, apprezza alcuni passi avanti come l’adozione di una nuova politica in materia di diritti umani ma esprime preoccupazione sui rischi ampiamente documentati che corrono i lavoratori impiegati nella costruzione degli impianti e delle infrastrutture dei mondiali di calcio di Russia 2018 e Qatar 2022.
Per quanto riguarda il Qatar, come già fatto da Amnesty International il Comitato chiede alla Fifa di rendere pubblica la sua posizione sul famigerato sistema della “sponsorizzazione” (kafala) ed esercitare influenza sul Qatar perché sia abolito.
“Il rapporto del Comitato dovrebbe suonare come una sveglia per la Fifa, che finora ha evitato di usare la sua influenza rispetto al sistema della ‘sponsorizzazione'”, ha dichiarato James Lynch, vicedirettore del programma Temi globali di Amnesty International.

“Stavolta la richiesta di prendere una posizione chiara sulle leggi in vigore in Qatar arriva dall’interno della Fifa, ossia dal Comitato indipendente sui diritti umani. La Fifa dovrebbe agire immediatamente. Non c’è alcuna scusa per ritardare”, ha proseguito Lynch.
Il rapporto nota che le responsabilità della Fifa non dovrebbero limitarsi alla costruzione degli stadi ma dovrebbero riguardare anche le infrastrutture necessarie allo svolgimento dei mondiali del 2022 in Qatar. Il rapporto sollecita anche maggiori informazioni sulle “morti non legate al lavoro” ma comunque collegate alla preparazione dei mondiali.
Un mese fa il Qatar ha annunciato l’intenzione di attuare una serie di riforme nel settore del lavoro, sostenute dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), in linea di principio apprezzabili. Tuttavia, non è chiaro come e quando il sistema della “sponsorizzazione” sarà oggetto di riforma.

“La pressione e i controlli della Fifa saranno essenziali per assicurare che le promesse fatte dal governo del Qatar all’Ilo siano interamente mantenute”, ha commentato Lynch.

Questioni non affrontare dal rapporto
Il rapporto non affronta alcune importanti questioni legate ai mondiali di Qatar 2022: ad esempio, non chiede alla Fifa di sollecitare il Qatar a indagare sulle morti dei lavoratori migranti e ad abolire il sistema abusivo del permesso di lasciare il paese, richieste più volte presentate da Amnesty International e Human Rights Watch.

“Vorremmo leggere parole più chiare su alcune questioni importanti, come le morti sul lavoro e il sistema del permesso di lasciare il paese. Il prossimo rapporto del Comitato dovrà essere più esplicito sulle responsabilità della Fifa”, ha chiarito Lynch.
Quest’anno la Fifa ha assunto una serie di iniziative istituzionali in materia di diritti umani, come la pubblicazione di una politica in materia di diritti umani e lo sviluppo di nuove linee guida per l’assegnazione e l’organizzazione dei prossimi mondiali di calcio.
“La Fifa ha preso in parte le distanze dalle posizioni del 2013 e 2014, quando i suoi dirigenti avevano lasciato intendere che i diritti umani non rientrassero nelle sue responsabilità. Ora apprezziamo il chiaro riconoscimento dei diritti umani e il fatto che i paesi che si candideranno a ospitare i mondiali di calcio dovranno a loro volta riconoscerli”, ha commentato Lynch.

“Tuttavia, la Fifa non può crogiolarsi sugli allori. Sarà giudicata per come avrà dato seguito alle politiche che ha adottato”, ha concluso Lynch.
Ulteriori informazioni
Il Comitato consultivo sui diritti umani della Fifa è composto da rappresentanti di organizzazioni internazionali, gruppi per i diritti umani e sindacalisti.
Il primo rapporto del Comitato include una serie di importanti raccomandazioni, secondo le quali in futuro la Fifa dovrebbe: ridurre l’uso dei subappalti nei progetti di costruzione delle infrastrutture dei mondiali di calcio; assicurare che i lavoratori migranti non paghino per essere assunti; e ottenere giustizia e risarcimenti per i lavoratori che hanno subito danni in relazione ai progetti infrastrutturali dei mondiali di calcio di Russia e del Qatar.
Nel 2016 Amnesty International ha pubblicato una ricerca sulle violazioni dei diritti umani ai danni dei lavoratori migranti impegnati nella ristrutturazione di uno stadio dei mondiali di calcio del Qatar. Nel 2017 Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto sulle condizioni dei lavoratori impegnati nella costruzione degli impianti dei mondiali di Russia 2018.

La ricerca “Il lato oscuro del gioco più bello del mondo: lo sfruttamento del lavoro migrante per costruire un impianto dei Mondiali di calcio del 2022 in Qatar” del 2016 è online qui.

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