«Ms Kalashinikov»: dare voce a vere voci
Donne in armi: un libro di Wu Ming 5 e di Francesca Tosarelli
Avvince e spiazza questo «Ms Kalashinikov»: in molte pagine è un diario di viaggi e guerre, una biografia mascherata, un «romanzo di formazione» o un dialogo… in altre prende il passo di una riflessione non banale su questioni che ogni giorno ci strappano l’anima (chi ancora non l’ha venduta, è ovvio): ricerca di senso, assuefazione, ribellione messe a confronto con l’esplorazione di mondi dominati dall’Occidente e che crediamo di conoscere. Al centro le donne: le inermi e quelle in armi (sembra un gioco di parole) più le altre, comprese quelle particolari giornaliste che sono – o si credono – “le inviate di guerra”.
Un buon libro? Sì.
Davvero diverso.
Consigliabile soprattutto a chi è stanca/o di leggere “la solita pappa”: magari ben scritta ma pre-masticata dalla A alla Z. Qui il cibo è spesso sconosciuto, i condimenti insoliti. Ti aspetti un discorso politico sul coltan e ti ritrovi in un bar. Pensi che fra la giovane donna italiana che racconta e le generazioni precedenti, partigiane incluse, ci sia un deserto ma proprio allora lei dichiara «un’immensa gratitudine».
Per me il nome Wu Ming – in collettivo o in solitaria – è una garanzia. Dunque avrei comunque preso «Ms Kalashinikov» (Chiarelettere: 220 pagine per 16 euri) ma oltre a Wu Ming 5, alias Riccardo Pedrini, in copertina c’è il nome di Francesca Tosarelli: è una fotogiornalista e documentarista “vagabonda” – la intravedo le rare volte che passa in Italia, invece frequento molto e da anni la sua famiglia – e che apprezzo (non sono l’unico, infatti pubblica su grandi riviste internazionali) per le sue immagini. Sarà per questi “ruoli” o magari per inconsci pregiudizi che mi aspettavo il libro di un Wu Ming intrecciato con un’altra protagonista; invece questo è il libro di Francesca Tosarelli, in qualità e quantità di pagine, qui e là incorniciato e dialogato da Pedrini che però, a mio avviso, non sempre “regge il ritmo”… e mi rendo conto che non dovrei dirlo a un (anche) musicista ma questa è la mia impressione.
Gli scenari sono Capo Verde, Congo (Kinshasa non Brazzaville), Uganda, Libano, i ricordi di un’infanzia in Brasile: più occasionalmente Londra e Bologna o il transito in una stazione di Bruxelles blindata e quasi deserta. Qui viaggia-corre-lavora Francesca. Sa che l’uscita di un documentario può suscitare interesse ma non cambierà «le vite di Ja, di Zé, di Zineida, Jecinè e tutti gli altri» e questo non le è indifferente, non ha il cinismo di tant* collegh*. Si fa molte domande Francesca Tosarelli: cosa accadrebbe «se un corpo potesse provare le esperienze di un altro corpo»; perché lei vuole scavare nella scelta fatta da alcune donne di impugnare le armi, oggi e ieri; in che maniera le guerrigliere curde stiano lasciando un segno nell’identità di genere; se c’è un metodo «né necrofilo né metaforico di comunicare la guerra»; se la lettera accorata che riceve da sua madre sia un’intromissione, un filo teso nel grande vuoto, una sospensione di dialogo o cosa; e se le sue risposte – «mi resi conti di essere su un palcoscenico e mi si chiedeva di interpretare un ruolo» – siano forza o malessere. Nel finale del libro Wu Ming 5 invece mi sembra perfetto, quando scrive «dare voci a vere voci, vita poetica a vere vite». Che del resto è quello che il “collettivo WM” da molti anni sta facendo in modo splendido. E anche «Mr Kalashnikov» lo conferma.
PICCOLA PRECISAZIONE
Oltre che un libro, «Mr Kalashnikov» è anche un «progetto crossmediale che esplora le forme contemporanee di ribellione al femminile in zone di guerra, attraverso la combinazione di fotografia, scrittura e piattaforme interattive». Ma io solo di queste belle, importanti pagine scritte volevo parlarvi; del progetto … semmai un’altra volta o magari qualcun altra/o.
Mi chiedono (Claud’Io e altr*) se il Wu Ming di «Ms Kalashnikov» sia quello che è uscito dal collettivo. Casco dal pero. Mi informo… e in effetti scopro che Pedrini si è firmato «Wu Ming 5» anche se l’anno scorso è uscito dal collettivo. Come potete leggere qui:
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=25087