‘NDRANGHETAV

no-tav_no-mafiaUna piccola rassegna stampa di Alexik

CRONACA DI OGGI. TERZO VALICO DEI GIOVI:

Sul fronte del Terzo Valico, spiega il procuratore “abbiamo importanti riscontri riguardo gli appalti che dimostrano come i clan della ‘ndrangheta fossero attivi sul fronte del Sì TAV”. I comitati a favore della grande opera sono stati sovvenzionati dal clan, interessati ai cantieri che sarebbero stati aperti anche in Liguria.’

‘NDRANGHETA, L’INTERCETTAZIONE: GUARDA CHE STO FACENDO UN MOVIMENTO SI TAV.

CRONACHE DI IERI. TORINO E VAL DI SUSA:

LE ORIGINI
Dove si narra delle gesta di Rocco Lo Presti, detto ‘Roccu u Maneja’ e dell’esordio della ‘ndrangheta a Bardonecchia (TO) primo comune del Nord Italia sciolto per mafia.

GLI AMICI DI ROCCO 

Dove si narra di Antonio Esposito, sottopanza di  ‘Roccu u Maneja’, delle sue attività piemontesi e dei suoi rapporti con la ‘gente bene’ di Torino: politici, giudici, famosi dirigenti sportivi, e dei suoi interessi per i grandi appalti.

GLI AMICI DEGLI AMICI DI ROCCO

Dove si narra di tal giudice Rinaudo, che con Antonio Esposito, sottopanza di  ‘Roccu u Maneja’, ci va a cena.

I NEMICI DEGLI AMICI DEGLI AMICI DI ROCCO

Dove si narra di tal giudice Rinaudo, particolarmente accanito contro i No Tav.

PICCIOTTI PIEMONTESI

Dove si narra dei rapporti fra la ‘ndrangheta e alcuni esponenti del Centro Destra piemontese (2011). Vedi anche: inchiesta Minotauro.

2012: FORSE E’ MEGLIO CAMBIARE CAVALLO ?

STEFANO ESPOSITO E L’IMPRENDITORE IN ODORE DI ‘NDRANGHETA

Dove si narra dei rapporti fra Stefano Esposito, senatore PD e accanito esponente Si TAV e Ferdinando Lazzaro, imprenditore Valsusino interessato all’opera

2014: ‘NDRANGHETA, A TORINO ASSE BOSS-IMPRENDITORI: “CI MANGIAMO LA TORTA TAV”

Dove si narra dei rapporti fra Ferdinando Lazzaro, imprenditore  valsusino e Giovanni Toro, un imprenditore di Catanzaro trapiantato in Piemonte, vicino alla cosca di San Mauro Marchesato (Crotone). Grazie a Lazzaro, la ditta di Toro effettua lavori di preparazione del cantiere TAV di Chiomonte. “Prendiamo tutto noi, dice Toro a Lazzaro. Così volevano “monopolizzare di fatto i lavori in Val di Susa escludendo soggetti a loro non graditi” e così nel gennaio 2012 Lazzaro “si adoperava per far entrare Toro all’interno del Consorzio Valsusa” per garantirgli “un’ulteriore via di accesso ai lavori dell’Alta velocità”.

Toro dice anche: “Se arrivano i No Tav con l’escavatore ci giriamo e ne becchiamo qualcuno – dice – E che cazzo, stiamo lavorando, spostatevi che dobbiamo lavorare. E col rullo gli vado add… cioè salgo io sul rullo e accelero. Se non ti togli ti schiaccio. Che dobbiamo fare, la guerra!”.

2016: NON SOLO ‘NDRANGHETA

Dove si narra dell’arresto di Ferdinando Lazzaro, imprenditore simbolo dei favorevoli alla Torino-Lione, per “Bancarotta fraudolenta”.

MA NOI SIAMO TRANQUILLI E FIDUCIOSI

…perché sulla limpidezza degli appalti del TAV vigila il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sotto la guida di Graziano Delrio, quello che, quando era sindaco di Reggio Emilia, andava a Cutro (in provincia di Crotone) a farsi la campagna elettorale.

NON SOLO TAV

In tema di grandi opere e mafie varie, se Torino e Genova piangono anche Milano non ride. Ricordate Raffaele Cantone, tutto tronfio che pontificava sulla legalità dell’operazione EXPO, eleggendo Milano a “Capitale morale d’Italia” ? Clikka qui.

E, puntualmente, una ventina di giorni fa scoppia il bubbone: Commesse Expo: le nozze tra mafia e ‘ndrangheta.

Il bello che poi Cantone, lungi dal riconoscere di aver preso una ‘cantonata’,  si schermisce stizzito dicendo, in pratica, che la funzione dell’autorità nazionale anti corruzione è quella di controllare gli appalti ….. mica i subappalti !! (Se non ci credi clikka qui.) E certo! Perché è una novità assoluta il fatto che le ditte mafiose mandino avanti, come aggiudicatarie, delle ditte ‘pulite’, per poi rientrare dalla finestra del subappalto.

Comunque, anche se non è più la Capitale Morale d’Italia, il capoluogo lombardo può consolarsi: rimane ancora ‘la Milano da bere’. E infatti, come dicono a Roma, se li so’ ‘bevuti’ tutti.

alexik

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