Né d’ambrosia né…

di Cristina Bove, aspettando il 1 marzo.

Salgono sui carghi

fiduciosi di arrivare vivi

uomini di pelle disperata

donne dalle mammelle riarse

il bambino giace morto nella stiva

buttiamolo a mare

oh no

dice la madre ho ancora latte

ha gli occhi di dolore asciutto

mentre si capovolge il mondo

in mezzo ai flutti

chi li reclamerà relitti e corpi?

Sono grassi gli squali

ultimamente

banchettano a cadaveri

gli dei sono distratti

hanno da barattare armi e petrolio

rimpinguare le borse

ai tiranni protetti

suggerire le bombe nelle piazze

hanno le mani lorde questi dei

unte di offerte e ceri sugli altari

sulla coscienza tutti

ignari derelitti e malfattori

grida vendetta l’ultimo bambino

violato

l’ultima donna uccisa

l’ultimo condannato alla follia

da quest’olimpo infetto.

Redazione
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