Nel segno di David – Susan Abulhawa
di Francesco Masala
Questo libro precede “Ogni mattina a Jenin” di qualche anno, ma è la stessa storia, è il primo dell’autrice.
Amal è una ragazzina che vede il mondo dalla parte dei vinti*
Dentro c’è la storia di un popolo, ci sono grandi storie d’amore, una storia d’oppressione senza fine, un apartheid** crescente e impunito, storie d’amicizia senza tempo, coraggio indomito, viaggi (chi viene mandato via da casa sua deve viaggiare, per vivere, sperare in un ritorno che gli viene negato).
E poi c’è anche il massacro di Jenin (qui nel film di Mohammad Bakri)
Ma non fidatevi di chi vi parla di questo libro, le parole che legge(re)te vi da(ra)nno una una piccola idea di questo romanzo bellissimo e terribile.
Leggetelo, senza paura di indignarvi e di commuovervi.
*”Il racconto intelligente della sconfitta è la sottile vittoria del vinto” (Nicolás Gómez Dávila)
**leggi qui
Qualcosa su Susan Abulhawa
Ingresso respinto nella sua Palestina, di Paola Caridi: qui
Qualcosa di Susan Abulhawa
La bruciante ipocrisia dell’Occidente: qui
Una poesia di Susan Abulhawa: qui