Nessi – 9

di Aerre   

nessi-9

 

Sguardo d’insieme: questo mosaico è composto da più di 2 milioni – 2000000 – di immagini raccolte in circa 10 anni (più di tremila e seicento giorni) dal telescopio spaziale Spitzer. Il mosaico mostra

il disco della Via Lattea, la Galassia che ospita il punto terrestre.

Voglio credere che, invisibili, in questo mosaico si trovino anche, fra gli altri, i cinque asteroidi B612, DB310, AR19, KV119 e FB113.

Le immagini sono raccolte nella zona infrarossa dello spettro elettromagnetico, a lunghezze d’onda (alcuni micrometri, dove un micrometro è pari a un milionesimo di metro) di poco superiori a quelle della zona dello spettro visibile agli occhi umani (le

lunghezze d’onda visibili sono pari a qualche decimo di micrometro: dal rosso, la più lunga, al viola, la lunghezza d’onda più corta). La scelta della zona infrarossa è dovuta al fatto che le polveri nello spazio interstellare sono perlopiù trasparenti per i

fotoni infrarossi (cioè le particelle elementari) che compongono la radiazione elettromagnetica (cioè la luce) a queste lunghezze d’onda.

Le polveri dello spazio interstellare sono invece opache per i fotoni visibili (cioè assorbono la luce nella zona visibile dello spettro elettromagnetico).

Guardando il cielo stellato i nostri occhi raccolgono la luce proveniente da stelle lontane non più di circa 1000 anni-luce, perché la luce dalle stelle più lontane è invisibile essendo assorbita dalle polveri. Nel mosaico Spitzer queste stelle lontane più di 1000 anni-luce sono invece visibili, perché la loro luce infrarossa non viene assorbita dalle polveri dello spazio interstellare e quindi raggiunge anche gli strumenti costruiti da noi animali sul (o nei pressi del) punto terrestre in orbita intorno al nostro Sole a circa 27 mila anni-luce dal nucleo galattico.

Nel mosaico, il rosso contraddistingue le zone polverose di formazione stellare. Le osserviamo adesso, così rosse e polverose, attraverso gli strumenti del telescopio spaziale Spitzer nello spazio nei pressi della Terra, ma dobbiamo tenere conto che essendo la velocità della luce non infinita ma finita (circa 300000 chilometri al secondo) quando noi osserviamo oggetti nello spazio osserviamo sempre eventi nel passato galattico o universale più o meno prossimo: 8 minuti per la luce solare o un paio di milioni di anni per la galassia Andromeda (una delle galassie più vicine) fino ad alcuni miliardi di anni per alcune galassie più giovani (rispetto al Grande Bang) e quindi più remote e distanti dal nostro presente terrestre. Il blu nel mosaico

contraddistingue invece la luce stellare, ed è più intenso nei pressi del nucleo galattico (dove la densità stellare è maggiore).

Il diametro del disco galattico è di circa 100000 anni-luce (ricorda che qui stiamo parlando soltanto di una galassia, quella in cui noi abitiamo e ci spostiamo insieme al Sole, che è il centro di massa del sistema solare) e contiene miliardi di stelle (la Via Lattea contiene complessivamente almeno circa 10 miliardi di stelle). Il mosaico

Spitzer mostra soltanto circa il 3% del cielo, ma contiene circa la metà delle stelle della Via Lattea (cioè il mosaico contiene alcuni miliardi di stelle).

Sia noi (in quanto animali) sia gli strumenti che abbiamo imparato a costruire (il telescopio Spitzer in questo caso) sono limitati, ma sono convinto che possiamo essere orgogliose e orgogliosi di potere osservare questo mosaico, che per me è semplicemente una grandiosa opera d’arte.

È possibile apprezzare il meraviglioso dettaglio di questa immagine

attraverso questi strumenti:

http://www.spitzer.caltech.edu/glimpse360

http://www.spitzer.caltech.edu/glimpse360/aladin

POST SCRIPTUM: nel frattempo alcuni terrestri europei hanno iniziato a costruire un nuovo telescopio (sulla Terra) il cui specchio primario modulare avrà un diametro di circa 40 metri:

http://it.wikipedia.org/wiki/European_Extremely_Large_Telescope

http://www.eso.org/public/italy/teles-instr/e-elt/

http://www.eso.org/public/italy/teles-instr/e-elt/e-elt_euw/

http://www.eso.org/sci/facilities/eelt/

http://www.eso.org/public/about-eso/faq/faq-e-elt/

http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA17996

http://en.wikipedia.org/wiki/Spitzer_Telescope

http://it.wikipedia.org/wiki/Telescopio_spaziale_Spitzer

http://www.spitzer.caltech.edu/video-audio/1444

http://www.spitzer.caltech.edu/glimpse360

http://www.spitzer.caltech.edu/glimpse360/aladin

http://www.spitzer.caltech.edu/images/5762-ssc2014-02a-GLIMPSE-the-Galaxy-All-the-Way-Around

http://youtu.be/zAtnBzDZvsk

http://blogs.scientificamerican.com/observations/2014/03/22/spitzer-glimpse-milky-way-panorama/

http://www.spitzer.caltech.edu/video-audio/1444-hiddenuniverse-040-Catching-a-GLIMPSE-of-the-Milky-Way

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

  • ciao aerre e dibbi’, grazie per il post astronomico e saluti dal quartier generale di European Southern Observatory, ESO, a Garching, vicino a Monaco di Baviera, Germania. E’ proprio l’istituto che sta costruendo E-ELT (acronimo che in inglese sta per telescopio europeo estremamente grane). Proprio perche’ sono qui a lavorare non posso contribuire altro che con occasionali commenti ai contenuti astronomici del blog. E scusate gli accenti strani, la tastiera che hanno qui non ha le vocali accentate!

  • Ciao Andrea ET e grazie per il tuo commento, e contribuisci pure se hai tempo e voglia, in un modo che sia comprensibile per il maggior numero possibile di persone – non è affatto facile, ma è una sfida importante.

    Grazie anche per ciò che voi donne e uomini progettate, collaudate, e realizzate all’ESO: valorizza la specie umana.

    Oggi è il 21 Luglio, 45 anni dopo.

    Voglio trascrivere quanto segue.

    – – – – – – – – – – –

    http://www.jfklibrary.org/Research/Research-Aids/JFK-Speeches/Rice-University_19620912.aspx

    “We choose to go to the moon. We choose to go to the moon in this decade and do the other things,

    /not because they are easy, but because they are hard/,

    because that goal will serve to organize and measure the best of our energies and skills, because that challenge is one that we are willing to accept, one we are unwilling to postpone, and one which we intend to win, and the others, too.”

    – – – – – – – – – – –

    http://www.nbcnews.com/science/space/apollo-11s-giant-leap-moon-held-deep-meaning-neil-armstrong-n160706

    ” […] he was on the moon to look back — to give every single human a clear look at spaceship Earth […] In this neighborhood of the universe, it was life’s only world. It was encased in diamond-hard blackness, and Neil recognized that it mattered little if we were Republican, Democrat, independent, apolitical, Christian, Jew, Muslim, Hindu, Buddhist, or whomever […] we liked or disliked.

    We lived on a vulnerable world, and we needed to take care of its very definite resources.”

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