se ci penso,
è davvero difficile
trovare qualcosa di peggio
di un’idea lasciata a metà:
svilupparla per intero
vale ogni sforzo, merita
l’impiego d’ogni ritaglio
di tempo,
anche in ritardo, non importa:
quel che conta
è la determinazione
di regalare
a quel cinquanta
per cento
almeno il tentativo
d’un completamento.
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net