Niente più inceneritori a go-go: il Tar …

boccia l’articolo 35 del decreto «Sblocca Italia»

Con sentenza del Tar del Lazio sembra sia stata messa la parola fine al fatidico art 35 del decreto sbloccaitalia con il quale il governo Renzi intese imporre la realizzazione di numerosi impianti di incenerimento in tutta Italia nonche’ potenziare gli impianti esistenti in nome della “strategicità” dell’insieme di impianti proposti e del vantato recupero energetico che li rendeva “ambientalmente sostenibili”.
Nulla di tanto strano visto che oggi chi li propone li presenta come parte della economia circolare.
Per il momento dovranno mettere da parte quello strumento normativo cosi’ pervicacemente messo assieme .
Attenzione perché tra le misure postcovid fanno nuovamente capolino (come pure nel documento Colao).
Comunque ora possiamo cantare vittoria come fa una delle associazioni ricorrenti come qui riportato.

https://www.mammesaluteambiente.it/web/2020/10/07/vittoria/

Qui la sentenza

Sentenza_tar_Lazio_06-10-2020

Medicina Democratica si è schierata dall’inizio contro lo «sblocca Italia» ostacolandone l’applicazione, in particolare sostenendo i comitati che si trovavano di fronte a proposte di realizzazione ex novo e/o di ampliamento di impianti.
Uno dei documenti prodotti in tali occasioni è stato depositato nell’ambito della procedura del ricorso per sostenere le ragioni dei ricorrenti.

Qui il documento depositato con la memoria delle Mamme per la salute e l’ambiente e redatto da Medicina Democratica.
Note relative al ricorso aia inceneritore pozzilli 2020

Nel paragrafo 6 si affronta il tema dello sbloccaitalia, anche se gli argomenti presentati non sono tra quelli poi entrati nella motivazione della sentenza (l’assenza di valutazione ambientale strategica sul “programma impiantistico emergente dal decreto e dai successivi atti attuativi) il documento e’ sicuramente servito per creare un fuoco di sbarramento e confermare la serietà e fondatezza del ricorso.

Non dimentichiamo che il decreto ha comunque arrecato danni, in particolare per aver facilitato incrementi di capacità per molti impianti esistenti.
In ogni caso si tratta di una vittoria di tutti i comitati sparsi per l’Italia che hanno contrastato questo decreto come pure – prima e dopo di esso – contrastano una politica di incenerimento dei rifiuti in luogo della loro prevenzione, riduzione, riciclo e recupero.

A cura di Marco Caldiroli

(*) ripreso da www.medicinademocratica.org

 

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