No debito, sabato 31 marzo a Milano

di Rom Vunner

Domani (31 marzo) si svolge a Milano la prima manifestazione nazionale apertamente contraria alle politiche della Banca Centrale Europea (BCE) e del Fondo Monetario Internazionale. Manifestare contro organismi che si autorappresentano e che intendono stravolgere le relazioni sociali in Europa e non solo.

Una manifestazione che arriva dopo una serie di assemblee regionali molto partecipate in cui diverse forze hanno deciso di contribuire insieme all’interno del Comitato no debito. Un no debito che viene declinato nei vari territori secondo le problematiche reali che si stanno affrontando e che sembrano non ptter che peggiorare. Una manifestazione che apre, quindi, un conflitto o, meglio, cerca di ridare un volto a questo conflitto e lo fa accogliendo le diverse istanze: dall’opposizione contro gli investimenti in grandi opere che depredano il territorio invece di arricchirlo, all’opposizione contro la totale scomparsa della democrazia nelle relazioni di lavoro. Tasselli diversi che stanno man mano palesando come in realtà siano di un unico puzzle, un unico disegno che delinea precise relazioni sociali e di gestione del potere, un disegno in cui le differenze tra ricchi e poveri devono essere sempre più evidenziate e dove la legge del più forte supera il diritto.

Una manifestazione che può divenire un invito a riprendere in mano il prorpio futuro, a tornare a occuparsi di dove si vuole andare e come ci si vuole andare. Abituati a delegare da decenni a presunti esperti (tecnici e/o politici) le scelte che definiscono le nostre vite forse si può iniziare a immaginare che anche noi siamo in grado di scegliere e pianificare insieme la società in cui vogliamo vivere. Abituati al grigio realismo dell’ineluttabilità delle cose ci accorgiamo che se continua così quel grigio diverrò nero e a quel punto potrebbe essere tardi. Un malessere che sta colpendo molti e che arriva a gesti estremi come il suicidio, anche dandosi fuoco. Curioso in questo vedere il presidente cinese Hu Jintao elogiare Mario Monti, il cinismo porta ad avvicinare l’indifferenza di entrambe verso chi è disposto a trasformarsi in torcia umana per manifestare la propria impotenza e imporla all’attenzione del mondo. In tutti e due i casi grande il silenzio dei media della propaganda, pronti solo a seguire come cani da tartufo eventuali cariche di polizia per poter accusare i dimostranti di violenze. E grande sarà il silenzio anche sulla manifestazione di sabato, di cui non mi pare qualcuno abbia parlato sino ad ora, se ne parleranno sarà per dire che il comportamento di qualcuno ha portato in secondo piano le giuste rimostranze dei manifestanti, ovviamente senza mai assolutamente dire quali fossero le rimostranze dei manifestanti.

Per dirla alla Dante Alighieri, “non ti curar di loro ma guarda e passa” e questa volta potrebbe veramente essere uno di quei momenti in cui la propaganda dei mezzi di informazione vada incontro a un buco clamoroso perché le condizioni reali di chi segue questi media inizia ad essere sempre più lontana da quella narrata da questi megafoni.

Domani ci si prova poi si vedrà, si va verso la bella stagione, rimanere nelle piazze inizia ad essere piacevole.

per approfondire http://www.nodebito.it/

Rom Vunner

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