Noi “cattivi” compagni, la Lorenzin-Nixon e la legalizzazione

di Enrico Fletzer

marijuana-apicella

Per la Lorenzin siamo ancora tanto “cattivi”. Basti guardare al poster che ha portato al licenziamento del suo dirigente per la comunicazione. Anche perché siamo accompagnati da un amico nero o ancora peggio circondati da ragazze che fumano da bong e narghilé. Peraltro una pratica molto più sana del tradizionale spinello su cui la Lorenzin potrebbe dare consigli e invece niente! Sì perché il manifesto pro-fertilità della Lorenzin sulle orme di Nixon associa i cattivi neri all’eroina e i compagni e le compagne alla cannabis. La Lorenzin ha peraltro deciso di metter fuori legge la Tabernanthe Iboga, una liana africana la cui corteccia viene usata dal popolo Bwiti come sacramento e che è nota in medicina come un rimedio piuttosto drastico per eliminare le dipendenze. Guai a metter fuori legge il vino di Papa Bergoglio o il suo mate rigorosamente non di coca. Ora chi vorrà ricorrervi potrà andare a Belgrado o in Messico visto che la Lorenzin sembra seguire pedissequamente le indicazioni della Dea americana o dei trafficanti di oppioidi legali o clandestini interessati a mantenere il business pazzesco e spesso concomitante di oppio e antidolorifici.

Anche in questo caso mettere sostanze sotto controllo in realtà le liberalizza solo per il mercato criminale e quindi anche nel nostro caso legalizzare significa tassare mentre liberalizzare significa liberare energie fuori dal crimine, dalla repressione ma anche all’erario e alla macchina capitalista. In questo diverge leggermente la proposta dei Radicali e di Forum droghe sul tema delle concessioni per la produzione mentre l’Intergruppo parlamentare – che comprende parlamentari anche di destra ed è sostenuto in parte anche dall’Antimafia, Anticorruzione e settori della polizia – propone una formula di compromesso denominata “monopolio attenuato” sulla cannabis. Gli altri – i “buoni” – vogliono mantenere la liberalizzazione gestita da gruppi criminali e anche terroristici che controllano il primo e secondo produttore mondiale di oppio e di hascisc, l’Afghanistan. Giovanardi, Salvini e Lorenzin tanto per capirci fanno parte del fronte dell’erba cattiva e mafiosa.

In parallelo a questa iniziativa che alla Camera potrebbe anche passare se ci fosse una spinta popolare più decisa, c’è una raccolta di firme per una iniziativa di legge popolare che in parte differisce ma che contribuisce a rendere pubblico il dibattito. Ricordando che una firma non basta e che sarebbe ora di tornare in piazza. Da “cattivi” compagni quali siamo.

L’IMMAGINE è una vecchia – ma sempre buona – vignetta del “vecchio” – ma sempre giovane -Enzo Apicella.

 

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