Non aver memoria

di Maria G. Di Rienzo
Non avevo pensato quel che ho scritto per entrare nel vostro dibattito, altrimenti lo avrei fatto in modo diverso, partendo dal cosiddetto “grado zero”. Non perché pensi che ci sia qualcuno di meno intelligente, intendiamoci, ma perché sono sicura che non tutti abbiano “maneggiato” la nonviolenza abbastanza da potermi permettere salti nel discorso. E tra l’altro sono sicuramente più di dieci anni che chiediamo di scriverla così, nonviolenza senza spazi fra le parole, checché ne dica il vocabolario. Perché? Proprio perché non è il mero “astenersi dal commettere atti violenti” come scriverla staccata invece suggerisce. Tu sei un artista delle parole e un amante delle parole, per cui credo tu mi capisca al volo, ma forse altri no.
Al di là di questo, io sono con gli anni diventata molto pragmatica (forse un po’ cinica – ho ancora un bel po’ da camminare sulla strada della nonviolenza): per cui le cose che si fanno per cambiare lo status quo le misuro innanzitutto dalla loro efficacia, sì, prima ancora che dalla loro etica. E quando un’azione fa arretrare la campagna, quale che sia, rendendo ad esempio ostile l’opinione pubblica, fornendo l’esca per legislazioni ancora più repressive eccetera, io giudico l’azione compiuta inutile, dannosa e da non ripetere. Vi sembra tanto “rabbioso” tutto ciò? A me pare semplicemente logico. Da quanti anni si dà fuoco a bancomat e automobili? Chi ci ha guadagnato, chi ci ha perduto? Tutto qui. Per il resto, non ti arrabbiare, mi è venuto anche da ridere: quando ho letto “abbiamo sicuramente molto da imparare ma…” ho pensato che il resto della frase, non detto, era: “… ma sicuramente non lo faremo, state tranquilli, abbiamo centinaia di anni di retorica a cui attingere, dalla violenza levatrice della storia alle gloriose rivoluzioni proletarie, non ci faremo intimidire”; e anche il rimarcare che le “situazioni sono diverse” l’ho trovato buffo: ma certo, vuoi mettere le enormi difficoltà di una manifestazione antigovernativa rispetto al semplice fermare una stupida guerra civile? Come ti ho detto, se avessi pensato di dover partecipare avrei portato anche altri esempi; quello che ho usato mi è sembrato particolarmente interessante per le “lezioni” che gli autori ne hanno ricavato: credo la loro sommatoria indichi un difetto comune a tutti i nostri movimenti, quello del non avere memoria. Coccole a tutti.

Redazione
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6 commenti

  • Ho bisogno di rilegger che mi han fatto una minitracheotomia(dicono i gas del 15 ottobre,ho asma bronchiale cronica,ero con i miei White Bloc in p san Giovanni…) comunque coccole a tutti voi che ci conosciamo dal vivo…Db…Andrea Onig… gli altri…saro’ un vecchio arincojonito ma sto a dare una oliata ai pezzi sotterrati trenta anni fa…sperando con tutto il cuore che non mi servano mai piu. e mi viene da ruscellare come un pupo…scriviamo pure…ma i nostri cuccioli guai a chi dice che sono troppo incazzati…”che brucino le banche le borse e l’equitalia perchè mille piccoli incendi ci donino finalmente una notte di PACE”. Luis Sepulveda,letta e sottoscritta da me:aspetto le altre adesioni. Che la VITA ci sia leggera… Marco Pacifici

  • Per esattezza la notte del 12 marzo 1977 a Roma…sotterrati gettati nel tevere e odiati allora come oggi con tutto il mio cuore.

  • ginodicostanzo

    Senza prendere per forza le difese di alcune azioni di tipo militare accadute a Roma (alcune le condanno anch’io per aver messo in pericolo il corteo in certi punti, alcune) sto ancora aspettando che qualcuno dei nonviolenti mi spieghi invece l’efficacia della “campagna” attuata con megacortei pacifici (non come Marco), dove, tutti colorati, si sfila sui marciapiedi al ritmo di musica reggae scandendo gli slogan di rito… Se poi ci sono altre mosse in programma, lietissimo di conoscere ed esprimermi sulle nuove strategie, sul programma. La vera violenza è altrove, e a Roma è scattata la rabbia di chi non ha voce. In Italia le conquiste sociali sono state ottenute in un modo che non sarebbe gradito ai nonviolenti di oggi, e sono state perse quando quelle modalità sono state abbandonate, altro che “Chi ci ha guadagnato, chi ci ha perduto?”…
    Adesso vorrei capire chi è che non ha memoria…
    A proposito, la massoneria italiana ha ufficialmente aderito e appoggiato le ragioni degli “indignati”… e con questo siete serviti!
    Tutto il movimento ufficiale degli “indignados”, così concepito, è “interno” al sistema… pupazzi che agiscono da valvola di sfogo per le tensioni sociali e nello stesso tempo da blocco per il conflitto e la lotta di classe, l’unica cosa che fa paura al potere… completamente funzionali al sistema.
    ‎”E’ meglio essere violenti, se c’è violenza nei nostri cuori, che vestire i panni della non violenza per nascondere l’impotenza. C’è speranza perché il violento diventi non-violento. Non c’è speranza per colui che è impotente”.
    (Mahatma Gandhi)

    La non-violenza è il disarmo unilaterale insegnato dagli “amici del giaguaro” agli utili idioti.
    (Anonimo)

    L’ultimo è “forte” ma non è mio, non voglio essere offensivo.

  • ginodicostanzo

    …e non amo chi sfascia bancomat o incendia utilitarie inutilmente…

  • Infatti bisognerebbe chiuderle le banche e le finanziarie (ognuno a modo suo,io che son insurrezionalista…vedremo..,ora se respiri ti prendono il DNA..)e farci restituire,piu che il denaro che è virtuale,la liberta di vivere una VITA Degna di esser vissuta,e farla finita con questa balla colossale del debito pubblico che altro non è che il debito delle banche con loro stesse…vedere cosa han fatto in Islanda dove era il 900% del PIL(altra buffonata)) ed han schiaffato in carcere tutti i banchieri e riscritto la costutuzione e cacciati tutti i partiti…certo ora si stan faticosamente riorganizzando,non è facile autogovermarsi con assemblee popolari,ma stan vivendo in gioia e abbondanza

  • CHISSA’ IL CHIASSO DEI NONVIOLENTI QUANDO LEGGERANNO QUESTA NOTIZIA …
    http://baruda.net/2011/10/26/tortura-in-carcere-e-il-turno-di-asti/

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