Notte rosa riviera romagnola: basta coi fuochi d’artificio

di Vito Totire e Davide Fabbri

Da anni denunciamo alcuni aspetti della kermesse “romanticamente” definita “Notte Rosa”; ci pare una kermesse consumistica furbescamente propagandata come omaggio alle donne; non siamo certamente ostili alla “festa” dell’estate, se questa è indenne da violenze, sprechi e inquinamento, ma questa “Notte Rosa” assomiglia molto al modello borbonico “feste, farina e forca”.
Tuttavia andiamo per gradi; prendiamo atto del fatto (positivo) che quest’anno dalla pubblicità della festa prevista per domani venerdì 3 luglio è sparito il logo di una nota azienda che produce superalcoolici; che al silenzio con cui le istituzioni organizzatrici dell’evento hanno reagito alle nostre critiche abbia fatto seguito una saggia decisione?
Secondo noi nelle passate edizioni della “Notte Rosa” l’alcool ha avuto un certo peso ed ha influenzato qualche incidente stradale; la scomparsa di quel logo oggi è un buon segno, ma non deve essere solo di facciata; a noi non interessa avere il merito della “scomparsa” del logo; ma i fatti ci hanno dato ragione.
Non è possibile avere un programma regionale di contrasto all’abuso di alcoolici e poi cadere miseramente in operazioni pubblicitarie a favore del consumo di alcool;
occorre monitorare il cosiddetto “bere responsabilmente”; la Regione ha deciso di farlo; altrimenti si organizzi con un programma di monitoraggio del consumo.
Rimane l’altra questione sollevata: i fuochi di artificio; è ora di eliminarli definitivamente dal programma della festa. Quest’anno c’è stata un’altra strage in Campania con tre morti; diciamo basta ad una merce che inquina ed uccide;
quando non uccide, spaventa tremendamente gli animali; questo aspetto di tutela degli animali non può continuare ad essere sottovalutato: lo scoppio dei fuochi artificiali di notte causa agli animali danni incalcolabili.
I fuochi sono occasione di gravissimo rischio, anche mortale, per i lavoratori; poi, in quanto merce, determinano impatto ambientale e sanitario negativo sugli uomini e sugli animali; negativo pure l’impatto a livello di psicologia sociale; non a caso sono stati in passato un simbolo dell’Europa dei monarchi che cercavano di stupire le plebi nell’ambito di quella strategia oscurantista del potere che fu chiamata “festa, farina e forca”.
Come è scomparso il logo dei superalcoolici devono sparire i fuochi artificiali: che la festa ci sia e che sia però vera festa.

AEA Associazione Esposti Amianto e Rischi per la Salute
Circolo Chico Mendes
Redazione
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