Obama, Peltier e Milano

Le chiavi della città e le chiavi della cella

LEONARD PELTIER è un indiano Lakota in carcere dal 6 febbraio 1976, da più di 41 anni, da più di 15.000 giorni e notti, è rinchiuso nelle carceri di massima sicurezza degli Usa. Un triste record.

Leonard Peltier ha 72 anni, è malato, resiste, accusato della morte di due agenti dell’FBI, sta pagando per la lotta dell’American Indian Movement negli anni ’70.

Centinaia di migliaia di persone si sono espresse e hanno manifestato per la sua liberazione nel corso di questi 41 anni.

Amnesty International, Human Rights Watch, Nelson Mandela, il Dalai Lama, madre Teresa di Calcutta, Michail Gorbaciov, Desmond Tutu, Rigoberta Menchù, Noam Chomsky, Angela Davis, Robert Redford, Michael Moore, Robert Redford, Harry Belafonte, Paul Mc Cartney, Madonna, Sting, Alex Zanotelli, Gad Lerner, una lunghissima fila di personaggi e di gente comune ha chiesto la sua liberazione. Vi sono state prese di posizione da parte del Parlamento Europeo, Belga, Italiano.

Il suo processo fu colmo di vuoti e forzature, l’FBI voleva un capro espiatorio. Lo stesso giudice ammise, a posteriori, che non vi era alcuna prova certa della sua colpevolezza.

Leonard Peltier ha sempre dichiarato la propria innocenza e ha mantenuto fermi i propri ideali di giustizia, ricordando i diritti delle tribù native, ingannate, massacrate e discriminate per più di cinque secoli.

Al termine dei loro mandati i Presidenti degli Usa ricevono una gran quantità di richieste di libertà, di grazia.

Anche al termine del suo mandato il Presidente Obama ne ha firmate molte.

MR BARACK OBAMA,

PERCHE’ NON HA FIRMATO LA LIBERTA’ PER IL VECCHIO LEONARD PELTIER?

Avrebbe potuto farlo, era nei suoi poteri. Era l’unica persona al mondo che poteva liberarlo.

Secondo la legislazione statunitense, Peltier potrà uscire quando avrà oltre 90 anni.

Leonard Peltier rischia seriamente di morire in carcere. La sua è una lenta condanna a morte.

Lei stesso, durante il suo mandato, ha riconosciuto che c’è qualcosa che non va in una nazione che ha più di 2 milioni di persone in carcere e la più alta percentuale di detenuti rispetto alla propria popolazione.

Lei ha pianto a Robben Island nella cella di Nelson Mandela, ma si è dimenticato della cella di Leonard Peltier.

Ha frustrato gli sforzi di migliaia di persone che si erano mobilitate in un gran crescendo, in tutto il mondo, sperando nel suo gesto, che non c’è stato.

Riteniamo possibile che il nuovo presidente sia più sensibile?

Leonard Peltier è il Nelson Mandela degli indiani d’America.

Che ci si attivi fin da subito per lo meno per il suo avvicinamento, attualmente è in un carcere a più di 2000 km dalla sua gente.

QUESTA LA LETTERA INVIATA AL SINDACO DI MILANO

Caro sindaco Giuseppe Sala,

lei consegnerà le chiavi della Città a Obama. Migliaia di persone applaudiranno e forse si commuoveranno, con nostalgia, di fronte all’ex presidente degli Usa.

Le chiediamo di compiere un grande atto politico che parli all’umanità, rispondendo al suo bisogno di giustizia: doni le chiavi della città di Milano a Leonard Peltier.

Nell’ottobre 2003 Mumia Abu-Jamal, condannato a morte negli Usa, è stato nominato cittadino onorario della città di Parigi dal sindaco Bertrand Delanoë; nel 2005 la città di Saint-Denis ha deciso di intitolargli una via.

Libertà per Leonard Peltier, libertà per Mumia Abu-Jamal, libertà per il gruppo dei MOVE (tutti in carcere da oltre 35 anni).

Il 23 agosto1977 l’allora governatore del Massachusetts Dukakis ammise, a 50 anni dalla loro morte sulla sedia elettrica, che Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti erano innocenti. Che non si aspetti tanto anche per questi uomini.

Milano 5 maggio 2017         – Andrea De Lotto

Per adesioni o informazioni

Andrea De Lotto, cittadino milanese, del comitato di supporto a Leonard Peltier di Barcellona (Spagna): 349-0931155, bigoni.gastone@gmail.com

https://cslpbarcelona.wordpress.com/

http://www.whoisleonardpeltier.info/

(*) Fino alla mattina del 9 maggio queste le adesioni:
Andrea De Lotto, insegnante, Milano

Nadia Bovino, insegnante, Milano

Valerio Colombaroli,  Bussoleno

Vittorio Agnoletto, Milano

Rodrigo Andrea Rivas, Milano-Città di Castello

Rita Carloni, Milano

Paolo Beltrami, Milano

Lorenzo Beltrami, Milano

Marco Carloni, Milano

Amalia Navoni, Milano

Patrizia Cecconi, Presidente Associazione Oltre il Mare, onlus

Maria Antònia Arnau Puigvert, Barcellona

Nicoletta Negri, Milano

Giuseppe Natale, Anpi Crescenzago, Milano

Angelo Maria Di Naro, insegnante

Giorgio Langella, Vicenza

Piero e Lucia Santoni, Firenze

Lucio Gentili, Roma

Coro di Micene, Milano

Aldo Zanchetta,

Brunella Fatarella,

Chiara Zanchetta

Andrea Cegna

Giulio Di Meo, fotografo, Bologna

Martina Giordani, Bologna

Giorgio Trucchi, , giornalista, Managua

Mario Agostinelli, Pres. Energiafelice, Milano

Andrea Ferraris, disegnatore, Genova

Luciano Muhlbauer, Milano

Bianca Dacomo Annoni, Milano

Renato Darsie’, Venezia

Stefano Buonamici, fotografo, Barcellona

Alberto Perino – Movimento NO TAV

Liliana Frascati,

Elena Papa, insegnante, Milano

Marcello Fortuna

Franca Caffa, presidente comitato inquilini Molise Calvairate Ponti, Milano

Ruben Toms, Roma

Ettore Machieraldo, Biella,

Milena Valli, Sondrio

Adalberto Belfiore

Chiara Maranzana, giornalista, Milano

Flavio Guidi, Brescia

Mariagiulia Agnoletto, presidente Salaam Ragazzi dell’Olivo, Milano

Nicoletta Manuzzato, Milano

QUI IN “BOTTEGA” molte volte si è parlato di Leonard Peltier. Anche io ho dato ieri – l’ho saputo in ritardo – la mia adesione a questo appello. [db]

 

Redazione
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