Ogni giorno è per il ladro – Teju Cole

di franz (*),

un piccolo libro straordinario.
uno vive fuori, meglio, e magari si rimuovono i difetti della patria di partenza, e resta la nostalgia, Teju Cole torna per qualche settimana in Nigeria, e trova quello che si trova al ritorno.
tutto il male, corruzione, estorsione, pressapochismo, oblio del passato, e qualche cosa bella, che vale ancora di più, visto l’ambiente.
un amico, un negozio che vende dischi, una persona che legge un libro sono cose preziose, minoritarie, da coltivare.
ma tutto è difficile, quasi impossibile.
la straordinarietà di questo quasi diario di viaggio risiede nel fatto che è disegnato il nostro futuro, non solo un presente (parzialmente) altro.
il Male vince, senza trovare ostacoli abbastanza forti da fermarlo, o anche solo rallentarlo.
un libro che con poche pennellate dipinge un mondo., con gli occhi di un quasi-straniero.
ma tu leggilo (anche) come una cronaca del nostro futuro, non potrai non sentirti coinvolto .

(*) così si presenta franz (rigorosamente minuscolo): «Ah, i libri! Sono bottiglie lanciate in mare, come nei film di pirati, i migliori sono mappe del tesoro, solo bisogna saper leggere quello che qualcuno, che non ci conosceva, ci ha donato. Credo davvero che quanto più s’allarga la nostra conoscenza dei buoni libri tanto più si restringe la cerchia degli esseri umani la cui compagnia ci è gradita. Noi siamo come nani sulle spalle di giganti e la lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. Una cosa è necessaria: non leggete come fanno i bambini per divertirvi o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere. Risponde qualcuno alla domanda sugli scrittori del momento: “Non so niente della letteratura di oggi, da tempo gli scrittori miei contemporanei sono i greci”. I libri non si scrivono sotto i riflettori e in allegre brigate, ciascun libro è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere e le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un libro è uno specchio. Se ci si guarda una scimmia, quella che compare non è evidentemente l’immagine di un apostolo».

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

  • francescocecchini

    Conosco Lagos e mi e’ piaciuto il racconto di Teju Cole. Lagos un incredibile mostro urbano mi affascina per molti motivi. La musica di Fela Kuti e del figlio, Nollywood, il caos ed altro. Più che il racconto mi sono piaciute le foto che descrivono la citta’ o pezzi di citta’ meglio delle parole. Va detto che Teju Cole ritorna a Lagos e non in Nigeria. Lagos non e’ ne il presente ne il futuro di questo paese dalle molte nazioni, molti popoli e molte culture. E’ Lagos.

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