Oleandri, salvataggi, Zaia e altre stranezze

Breve rassegna di notizie sparite oppure sparate.

I – Contarla giusta

L’uso in questa rubrica dei numeri romani è uno sghignazzo verso chi (nel delirio dell’Occidente onni-sapiente e perfettissimo) ci vorrebbe liberare di multiculturalità e interculturalità, dunque anche dei numeri arabi.

II – “La stampa”

Nel panorama statico dell’informazione italiana riguardo ai temi dei quali qui ci si occupa vale registrare che «La stampa» ha più spesso commenti critici (anche rispetto al mobbing istituzionale contro i migranti) e inchieste vere rispetto ai due fratelli presunti maggiori («Corsera» e «Repubblica»). Per esempio il IX settembre in prima pagina inizia un lungo articolo di Vladimiro Zagrebelsky intitolata «La politica italiana bocciata in razzismo» e l’occhiello «Critiche del Consiglio d’Europa per il linguaggio usato verso rom e sinti». L’occhiello è molto parziale; non solo di rom si parla. Tanto per capire l’articolo chiude così: «Razzismo dunque, tanto più condannabile e pericoloso quando si coglie nel discorso politico che in una democrazia dovrebbe essere degno e rispettoso»

 

III – Ancora “La stampa”

Pochi giorni dopo (XVI settembre) di nuovo il quotidiano torinese dà ampio rilievo a un commento di Navi Pilay, «alto commissario Onu per i diritti umani», molto critico. Il titolo: «Roma vede i rom solo come nomadi». Spiega fra l’altro che il governo italiano opera «in contrasto» con le strategie dell’Unione europea per l’integrazione dei rom.

 

IV – Cattiva condotta

Sempre a proposito di Europa, «il manifesto» dell’VIII settembre riporta (non con grande evidenza, a dir il vero) l’ennesimo richiamo di Strasburgo – cioè del Consiglio d’Europa – a firma del commissario Thomas Hammarber: «è arrivato il momento per l’Italia di sviluppare con vigore le disposizioni del codice penale relative ai reati di matrice razzista per arginare il continuo uso di slogan razzisti da parte dei politici». Si citano anche le centinaia di sgomberi abusivi contro rom (o presunti tali) e «la cattiva condotta» delle forze dell’ordine.

 

V – Bambini invisibili

Nella rubrica di lettere («Il fatto», XV settembre) Furio Colombo risponde a un lettore (per la verità confessando di aver “rubato” la lettera al «Corriere della sera»). Ricorda che sono centinaia i minori rinchiusi illegalmente a Lampedusa e che il ministro Maroni ha ordinato (violando la legge) di impedire l’ingresso a Colombo e all’altro deputato Andrea Sarubbi nel centro di detenzione.

 

VI – Il solito Zaia

«Asili e buoni scuola per i veneti doc»: così i giornali del XV settembre raccontano l’ennesima bravata razzista di Luca Zaia, presidente della Regione, in un progetto di legge.

 

VII – Consigli per Zaia

Prima o poi anche al prolifico Zaia finiranno le idee (cioè le cattiverie). Di sicuro ha già consultato i testi razzisti ma magari ha trascurato i paradossi della fantascienza. Per esempio: l’aria in Veneto è poca, gli immigrati ne respirano molta: e allora la paghino, «una tantum» o a occhio, secondo l’impressione delle autorità locale: «respirava vistosamente e ripetutamente, un V per cento in più di tasse».

 

VIII – Rivolte e altri reati

E’ un reato dare alle fiamme il Cpa (centro prima accoglienza ma il nome è una bufala) a Lampedusa e se la magistratura troverà i colpevoli, quasi certamente tunisini, li condannerà dopo aver valutato anche le aggravanti o le attenuanti del caso. Ma è un reato anche chiamare i cittadini «alle armi» come ha fatto il sindaco Bernardino De Rubeis: qualcuno lo processerà?

 

IX – Ancora “La stampa” (e tre)

In apertura di un caotico anno scolastico, il quotidiano torinese affida (il XXI settembre) a Giovanna Zincone un commento sulla integrazione scolastica. In prima pagina il titolo non lascia dubbi: «Immigrazione non fa rima con ragione». Verso la conclusione del documentato commento si legge: «L’impressione generale è che dietro gli scopi dichiarati, spesso sensati, di questi e altri singoli provvedimenti in materia migratoria si nasconda un altro scopo, perfettamente razionale ma rischioso: incassare voti stigmatizzando gli immigrati».

 

X – Salvare vite umane…

non è reato. Beh, ovvio. Chi potrebbe dire il contrario? Un delinquente forse, certo non un legittimo governo. Vediamo la storia. Su «il manifesto» del XXII settembre si racconta dell’assoluzione di due pescatori tunisini che l’VIII agosto di quattro anni prima soccorsero XLIV persone a bordo di un gommone che imbarcava acqua (mare a forza IX). Invece di premiarli, l’Italia li denunciò prima come sospetti “scafisti” poi per resistenza a pubblico ufficiale. Nel primo grado di giudizio vennero condannati, nel secondo assolti. Avevano obbedito a una delle più antiche leggi (scritte e non scritte): salvare vite umane è sempre giusto.

 

XI – Come i nazisti?

Quasi all’esordio del nazismo venne costruito Hoherweg, un quartiere alla periferia di Dusseldorf guardato da poliziotti e cani, per soli rom costretti ai lavori forzati. Un “buon esperimento” per la politica razziale del III Reich, poi replicato con esiti sempre più tragici. Ma dopo LXXVI anni nella democratica Unione Europea – così racconta Luigi Offeddu su «Corsera» (XXII settembre) – c’è chi ripropone proprio quel modello: accade a Gyongyospata in Ungheria. Lavori forzati oppure niente sussidio, per altro misero. Sembra solo un (brutto) inizio, specie se si tiene presente il quadro d’insieme: in Slovacchia la proposta di sterilizzare le donne rom, manifestazioni violente dell’estrema destra in Bulgaria, Repubblica Ceca e ancora Ungheria.

 

XII – Dove son finiti?

I vari migranti (o profughi?) tunisini (ma anche di altri Paesi) dopo la «prima accoglienza» (si fa per dire) dove finiscono? In teoria c’è un progetto di smistamento. In pratica, i quotidiani raccontano storie, più tragiche che comiche, di persone finite magari in pantaloni corti al gelo delle montagne. E’ il kaos. Ovvio visto che il governo non ha progetti e farnetica persino di navi ostelli (cioè prigioni) poi cambia idea («troppo costose»). Ci sono paesi («il manifesto» dell’XI ottobre racconta di Montecampione nel bresciano) che mostrano come l’accoglienza sia possibile, pur in condizioni non facili. Però sorprende che le Regioni dove governa l’opposizione non siano capaci di comunicare-raccontare cosa si sta facendo, zona per zona.

 

XIII – Due firme

Un buon successo la raccolta di firme per due leggi di iniziativa popolare (cittadinanza più facile e voto alle amministrative) a sostegno dell’integrazione. Su www.italiasonoanchio.it per saperne di più.

 

XIV – Che razza di vigili

Questo il titolo de «Il fatto» (IV ottobre) per raccontare la condanna ai vigili urbani che nel 2008 insultarono e pestarono il “negro” Emmanuel Bonsu. Ma è la stessa Parma dove il sindaco…? Sì, la stessa. E non per caso.

 

XV – Giustizia

Un giorno qualunque nel quale purtroppo ci arrivano notizie (alcune certe e altre ovviamente da verificare con indagini e processi) sulla criminalità delle classi dominanti e di molti esponenti politici. Vale riprendere al riguardo il finale di un articolo su «Il fatto» di Marco Travaglio: «La procura di Roma ha appena chiesto il rinvio del giovane etiope El Israel, reo di aver spezzato due rametti di un cespuglio cogliendo fiori nel parco per la fidanzata e aver così “danneggiato un oleandro posto a ridosso di una aiola decorativa con l’aggravante di aver commesso il fatto su bene esposto alla pubblica fede”. Il mascalzone rischia da 6 mesi a 3 anni di galera». Duro il commento di Travaglio ma è difficile dargli torto: «leggi di tolleranza zero per i poveracci e di tolleranza mille per lorsignori».

 

XVI – Le buone notizie….

. ci sono sempre. Per esempio a Savona (riportano alcuni quotidiani a inizio settembre) il magistrato Francantonio Granero manda una circolare per invitare a non usare «extracomunitario», parola che ormai ha un connotato discriminatorio. O questa successiva.

 

XVII – Basilicata

 

Ecco il testo, quasi integrale, di un comunicato (datato XXVI ottobre) dell’Osservatorio Migranti della Basilicata. «Si è concluso il progetto Welcome senza filo spinato-per una terra che accoglie. L’Osservatorio Migranti, contenitore di molte realtà associative e di singoli che incrociano i migranti e lavora sulla conoscenza del fenomeno, ringrazia associazioni, movimenti e singole persone che hanno contribuito a rendere possibile la realizzazione del progetto stesso. Ringrazia i lavoratori stagionali delle nostre terre per lavoro e impegno profusi durante tutto il ciclo della produzione del pomodoro e volontari, associazioni, singoli che si sono apprestati anche quest’anno a far sì che le condizioni di vita, sociali e dei diritti potessero migliorare. Riteniamo che la condivisione dell’idea progettuale e l’operatività dei volontari che per settimane hanno condiviso un’esperienza forte con i lavoratori migranti stagionali presenti sul territorio lucano, sia stata non solo motivo di arricchimento personale ma anche momento fondamentale di riflessione “attiva” sulle diverse modalità di accoglienza che abbiano nella dignità del lavoro l’elemento fondante (www.osservatoriomigrantibasilicata.it) e che le azioni svolte di reciprocità, sussidiarie e di inter-cultura tra i lavoratori e i volontari possano costruire un pezzo del cammino di fratellanza dei popoli. […] Le azioni dell’Omb non si fermano qui. Con altre realtà associative regionali l’Omb […] si fa promotore in Basilicata della campagna per i diritti di cittadinanza L’Italia sono anch’io».

XVIII – Le cattive notizie…

. pure non mancano. Continua imperterrita la pratica dei «respingimenti» collettivi, senza cioè accertare se vi siano minori o profughi, ma anche l’asilo negato a chi lo chiede e ne ha un documentato diritto. Il sindaco Alemanno sgombera i campi rom senza altro progetto che la cattiveria. E proseguono a livello di governo le balle, l’incapacità, la totale mancanza di strategie rispetto all’immigrazione che tutto è tranne che una emergenza, visto che da circa un trentennio fa parte delle normali “scadenze” di ogni anno. A settembre, solo per dirne qualcuna, un ghanese viene aggredito a freddo a Solbiate d’Arno (Varese) mentre qualcuno fotografa il cartello «Vietato l’ingresso ai marocchini» in un bar di Alassio e nella famosa Adro viene minacciata una sindacalista per aver difeso una famiglia di immigrati (da XII anni in Italia). Per quel che riguarda gli altri razzismi (l’omofobia a esempio) la cronaca è purtroppo ricca: Dalla lesbica aggredita a pugni in un ristorante milanese in settembre alla incredibile decisione di Raiuno di censurare un “matrimonio omosessuale” in una fiction tedesca ripresa in Italia al mattino. Ovviamente c’è sempre anche un razzismo verso i poveri: come la decisione (poi rientrata) al Comune di Cesate, governato dal centrosinistra, di dar solo un tozzo di pane alla mensa dell’elementare se i genitori sono morosi.

 

10 – Finchè c’è lei…

la Costituzione, qualche speranza c’è – anche in questi brutti tempi – ma bisogna difenderla e applicarla. A partire dall’articolo 10 (numeri arabi sì). Abbiamo una buona e concreta Costituzione e forse è una migliore garanzia che l’essere noi in (un vago e mitizzato) Occidente.

SOLITA NOTA

Notizie sparite, notizie sparate. Certezze, mezze verità, bufale, voci. Questa rubrica (che esce anche sulla rivista “Come solidarietà”) prova a recuperare e/o commentare quel che i media tacciono e/o invece pompano (o rendono incomprensibile, con il semplice e antico trucco di de-contestualizzarlo) su migranti, razzismi e dintorni. Ci sarebbe molto altro da raccontare – per esempio le mascalzonate di una trasmissione di Radiouno Rai che si intititola “Il comuni-cattivo” – e naturalmente questo spazio è sempre aperto a chi vuole aiutarmi. Ricordo che esiste una utile newsletter intitolata “Cronache di ordinario razzismo“. (db)

 

Redazione
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