Olimpiadi 2026: nessuno ripeta gli errori del passato

     lettera aperta del Movimento NO TAV
Sembra che la sindaca torinese Chiara Appendino, subendo ancora una volta le pressioni dei poteri forti torinesi meglio noti come “Sistema Torino”, si stia lasciando convincere a dare parere favorevole alla candidatura di Torino per le Olimpiadi invernali 2026. A lei riteniamo doveroso lanciare un appello. Anzi un’allerta, perché siamo “lanceurs d’alerte” da quasi trent’anni.
Ill.ma Sig.ra Sindaca,
Vorremmo ricordarLe, anche nella Sua veste di Presidente della Città Metropolitana, che la sua omologa e collega di partito romana ha saputo dire NO alle olimpiadi di Roma pur subendo pressioni fortissime, consapevole dell’effetto disastroso, che avrebbero avuto, sui conti pubblici sia cittadini che metropolitani.
Vorremmo ricordarLe che le ultime olimpiadi del 2006 hanno creato una voragine nei conti pubblici dei due enti che ancora oggi sono da ripianare.
Vorremmo ricordarLe che il grande dispendio di risorse di allora non ha lasciato altro che strutture fatiscenti se non già demolite, degrado ambientale, assenza di manutenzioni, crollo degli investimenti, inesistenti ricadute occupazionali e azzeramento di risorse per proposte turistiche alternative.
Vorremmo ricordarLe che, come scritto l’8 marzo da ATTAC Torino e il 19 febbraio da Pro Natura Torino, le previsioni dei costi sono sempre artificiosamente sottostimate a fronte di consuntivi esorbitanti e fuori controllo. 
Vorremmo ricordarLe come città molto più ricche e meno indebitate di Torino abbiano declinato, anche in passato, l’invito ad organizzare giochi olimpici evitando di indebitarsi a vita. Città come Innsbruck, Oslo, Stoccolma, St. Moritz, Toronto, Amburgo, Budapest e Boston hanno rifiutato di candidarsi anche per i giochi olimpici estivi, molto meno costosi di quelli invernali.
Vorremmo ricordarLe gli impegni da Lei assunti, sacrificando il welfare dei suoi cittadini con tagli draconiani sui servizi spesso destinati alle fasce più deboli, per rimettere in sesto i conti pubblici della città.
Vorremmo ricordarLe che per questo virtuoso e severo obiettivo di risanamento nella città di Torino il Movimento 5 Stelle è stato fortemente penalizzato nelle ultime elezioni politiche.
Sarebbe imperdonabile un nuovo e consapevole sperpero di denaro pubblico destinato inevitabilmente a tradursi in lauti profitti per i pochi soliti noti e in lacrime e sangue, citando Winston Churchill, per le popolazioni residenti, per la gente normale che non viene più inebetita dal clamore mediatico che sempre accompagna le più ingenti spese pubbliche in questo Paese.
Ai sindaci della Bassa Valle e a quello di Pinerolo che con tanta leggerezza si sono detti favorevoli alla candidatura, ricordiamo che le soluzioni per tentare di risolvere gli annosi problemi del territorio sono note e ben altre e che non c’è bisogno di rinunciare alla propria autonomia di giudizio per il solo timore di essere tacciati dell’usuale calunnia di essere i pubblici amministratori del NO a tutto.
Non c’è solo il TAV da contrastare in quanto spreco di denaro pubblico, impatto ambientale e distruzione del territorio.
Anche un’olimpiade è un’inutile e infausta grande opera.
L’illusione di fare olimpiadi low cost, (risibile paravento già sentito troppe volte), senza nuove infrastrutture e senza consumo di nuovo territorio, come riportato dai giornali nei giorni scorsi, avrebbe comunque costi assai onerosi già vicini al miliardo di euro sin dal preventivo.
Troppi per un Paese che non ha i soldi per garantire cure ai suoi ammalati, per pagare gli insegnanti di sostegno, per curare il proprio territorio, per evitare disastri idrogeologici e frane ad ogni temporale, per evitare il computo dei morti dopo eventi meteorologici senza nulla di straordinario (oggi li chiamano “bombe d’acqua”) e l’elenco sarebbe ben più lungo.
Chiediamo a tutti i politici coinvolti nella decisione di pensare bene al passato recente per non creare un nuovo disastro finanziario come quello lasciato in eredità dal 2006.
Serve una vera discontinuità con il passato: la Città di Torino e le Valli hanno bisogno di ben altro.

Il Movimento NO TAV, 9 marzo 2018

NELLE IMMAGINI – scelte dalla “bottega” – DUE “LOGHI” DELLA TORINO “OLIMPICA”: il primo  (del 2006) sembra un reticolato, il secondo (auspicando un bis nel 2026) somiglia a un’ondata. Sarà l’inconscio?
alexik

3 commenti

  • Caro Daniele Barbieri,
    come al solito le critiche alla gestione pubblica devono essere per il lettore evidenti altrimenti avviene proprio
    che esse possano ricadere su chi le lancia come “i criticoni del NO a tutto” …quindi l’articolo è totalmente insufficiente dal punto di vista del bilancio economico del 2006 :mancano i numeri e le fonti terze e le foto del degrado delle opere pubbliche che citi…..infine non ci sono le distinzioni tra luci ed ombre come sempre avviene
    in una grande opera (non tutto è male, e non tutto è bene)….. Ti chiedo di riscrivere questa denuncia con tutta la dovizia di tuoi dati, e con dati di terzi, che mettano in luce le tue ragioni a confronto con quelle di altri denunciando eventualmente la falsità dei dati forniti da coloro che sostengono l’utilità e il beneficio dell’opera del 2006 e del 2026….. SIAMO TUTTI DEL PARERE COMUNQUE CHE IL DENARO PUBLICO DEVE ESSERE SPESO BENE E NELL’INTERESSE DELLA COLLETTIVITA E NELLA TUTELA DEL SUO PATRIMONIO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO e PER LA CULTURA DEL PAESE se fosse tutto vero quel che scrivi le olimpiadi non si farebbero più in nessuna parte del mondo e questo non lo trovo sensato.. rari furono gli episodi storici in cui non si fecero le Olimpiadi e tutti coincisero con le più tristi pagine della storia umana

  • Faccio presente che quanto pubblicato non è un articolo di Barbieri, ma una lettera del movimento No Tav alla sindaca di Torino.
    Grazie comunque della sollecitazione, che mi permette un approfondimento.
    Mi affiderò alle parole di Maurizio Pagliasotti, tratte dal libro “Chi comanda Torino”:
    “I giochi ambiti da Gianni e Umberto Agnelli… sono costati complessivamente quasi tre miliardi e trecento milioni . Un miliardo e duecento milioni sono stati spesi nella gestione diretta (tecnologia, trasmissione TV, gestione impianti, eventi, ecc.), la restante parte è stata investita in infrastrutture e soprattutto promozione mediatica.
    Oltre mille e cinquecento milioni di euro sono stati elargiti dal governo, quattrocento dagli enti locali e solo cento milioni dalle banche.
    La parte coperta dalle banche, ottocento milioni di euro, è infatti garantita dallo Stato.
    Originariamente, nel 1996, si preventivò un esborso totale otto volte inferiore, pari a circa cinquecento milioni.
    L’introito complessivo ha coperto meno di un terzo dei costi.
    Sponsor e televisioni hanno investito spiccioli in Torino 2006: poco più di 800 milioni di euro.
    Secondo l’Istituto Bruno Leoni, che ha condotto una ricerca molto dettagliata sulla vicenda olimpica torinese, sommando tutti i valori massimi relativi a turismo, benefici derivanti da nuove infrastrutture e vendita locataria si raggiungerebbe quota 2,5 miliardi di euro.
    Quindi nella migliore delle ipotesi le Olimpiadi di Torino 2006 sarebbero una perdita secca di ottocento milioni di euro.
    Una immensa tassa su tutti gli italiani ha coperto la dipartita di Fiat, gli interessi delle banche, e un bagno di popolarità per Castellani, Bresso, Chiamparino”.
    “Chi comanda Torino” è parzialmente consultabile qui:
    https://books.google.it/books?id=-tMhBQAAQBAJ&pg=PT48&lpg=PT48&dq=Istituto+Bruno+Leoni+olimpiadi+torino+2006&source=bl&ots=xBSiMHJmjT&sig=r3mrA9vSW2fbq53JA7vssswl_yM&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjvu5ConefZAhVMuhQKHZzaAtEQ6AEIRDAE#v=onepage&q=Istituto%20Bruno%20Leoni%20olimpiadi%20torino%202006&f=false
    Quanto alle info e foto sui singoli impianti rimando ai seguenti links per:

    – Il trampolino di Pragelato, costato 34,3 milioni di euro, oggi abbandonato.
    http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/10/12/foto/addio_ai_trampolini_per_il_salto_di_torino_2006_invasi_dalle_erbacce-124919874/1/#1

    – La pista da bob di Cesana Pariol, costata 77,3 milioni di euro, oggi abbandonata.
    http://www.gazzetta.it/Sport-Invernali/16-09-2014/slittino-cesana-non-riapre-piu-addio-pista-zoeggeler-90471675125.shtml

    – Il villaggio olimpico – 140 milioni di euro – oggi abbandonato.
    http://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_21/otto-anni-dopo-impianti-inutili-dell-olimpiade-2006-torino-giochi-rovine-7a51c0c6-88e3-11e4-87e1-ec26c60de2cb.shtml

    – La pista di free style di Sauze d’Oulx, costata 9 milioni, che è stata usata sei giorni e poi smantellata.
    http://www.lavalsusa.it/SAUZE-DOULX-SMANTELLATO-IL-SITO-OLIMPICO-DEL-FREESTYLE/

  • Sono d’accordissimo per il NO a qualsiasi olimpiadi o altri di sport (calcio..) che vanno ad incrementare le tasse, già eccessive di tutti gli italiani che stanno ancora pagando le olimpiadi del 1960… come anche in altre nazioni povere come il Brasile, dove stanno pagando ancora il campionato di calcio …

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