Omaggiato il non omaggiabile
di Mauro Antonio Miglieruolo
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Mattarella, nuovo Presidente della Repubblica, invita alla cerimonia d’investitura e al giuramento, un soggetto tutt’ora sottoposto a misure restrittive della libertà personale. Non male come esordio. Un esordio che potrebbe dire poco (di un politico dallo stile antico) o dire tantissimo (che il peggio della Prima Repubblica trasmigrato nella Seconda si accinge a caratterizzare anche l’incipiente Terza.
La mossa comunque mi risulta incomprensibile. Se ne dicono già tante di lui, alcuni esagerando tanto in elogi da produrre imbarazzo: non aveva bisogno dunque di un ulteriore imbarazzo con il quale caratterizzare l’inizio del settennato.
Incomprensibile perché lascia la possibilità a chi vuole di commentare che il buon giorno si vede dal mattino? E perché con tale iniziativa le nuvole del suo passato democristiano già minacciano tempesta?
Forse. La riserva che avanzo però verte su qualcosa che produce in me diffidenza indipendentemente dal fatto che quello che considero una gaffe sia stata commessa prima ancora (esagerazione significativa) di perfezionare le formalità relative all’assunzione della carica che gli è stata conferita. Perché ha omaggiato un non omaggiabile, dimostrando non solo volontà di tenere una porta aperta alle grevità del recente passato; e perché si inserisce a pieno titolo nella linea di condotta del nuovo Primo Ministro, Renzo Matteo, cinico iperbolico, il quale, Machiavelli dell’ultima ora, se ne infischia di etica, di umano rispetto e considerazione dell’altro, avendo quale unico obiettivo la presa del potere personale, a qualunque costo. Passando sui cadaveri politici di amici e nemici. Non badando a altro che a ingannare, turlupinare, promettere ciò che serve per avere successo, pur sapendo di non poter mantenere.
A nessun prezzo e in nessuna maniera mi si può convincere che questo possa “servire al Paese”. Servirà forse a lui per vivere tranquillo e ai neo-democristiani di scavarsi ulteriori nicchie di potere, non certo a risolvere i problemi delle masse. E questo basta e avanza per dichiararmi “contro” senza bisogna di aspettare le prime mosse che la presidenza assumerà non appena inizierà a svolgere le funzioni connesse ai suoi doveri.
Che dovrebbe essere quello di servire noi, e che invece temo servirà a spianare dai possibili accidenti il percorso del camminatore Renzi.