Omaggio alle donne il dì della loro festa

Un articolo di Leonardo Boff a proposito della Giornata internazionale della donna trascorsa da pochi giorni

di Leonardo Boff (*)

Oggi 8/3/2018 celebriamo il giorno della donna in un contesto di grande coscientizzazione a livello mondiale sulle violenze che soffrono le donne da parte degli uomini, mariti, fidanzati, di parenti, includendo bambini innocenti. Il mercato di donne nel mondo vale un miliardo di dollari.

La cultura patriarcale non è ancora stata superata. Per il fatto che una donna è donna, pur con la stessa competenza degli uomini, guadagna il 20% di meno, in quasi tutti i paesi del mondo. E’ da sapere come ho scritto in questo spazio, che all’ inizio di tutto sta non il maschio (il mito di Adamo), ma il femminile, generatore di tutti gli uomini, dalle acque primordiali degli oceani e, dopo, geneticamente.

Non si sa come ricucire questa discriminazione, se non facendo una vera rivoluzione di comportamenti. Loro, le donne, la stanno facendo. Noi possiamo figurare come forze ausiliarie, cambiando noi stessi, appoggiandole in tutto e dimostrando di essere soci e compagni di loro in tutti i compiti della vita. C’è una differenza di genere, ma la differenza è per la reciprocità e per la mutualità in tal modo che noi, relazionandoci in forma paritaria, diventeremo tutti più completi e umani.

Più di metà dell’ umanità è donna. E sono anche le madri e le sorelle dell’altra metà che sono gli uomini. Come non trattarle con la dolcezza e la delicatezza che meritano? Sono state loro che ci hanno messi al mondo. stiamo sempre nel loro cuore e di lì non usciremo mai più.

Ci sono molti testi commoventi che esaltano la figura della donna. Ma ce n’è uno di grande bellezza e verità dono dell’ Africa, di una nobile Abissina, destinato a essere prefazione del libro ‘Introduzione all’essenza della Mitologia’ (1941), scritto da due maestri dell’area, Charles Kerény e C G Jung.

Così parla una donna a nome di tutte le donne.

“Come può sapere un uomo cos’è una donna? La vita della donna è differente da quella degli uomini. Dio l’ha fatta così. L’ uomo resta sempre lo stesso, dal tempo della sua circoncisione fino al suo declino. Lui, sempre uguale, sia prima che dopo avere incontrato, per la prima volta, una donna. Invece una donna, il giorno che ha conosciuto il suo primo amore, la sua vita si divide in due parti. Quel giorno lei diventa un’altra. Prima del primo amore, l’ uomo è uguale a quello che era prima. La donna partire dal giorno del suo primo amore è un’altra. E così rimarrà per tutta la sua vita”.

“L’ uomo passa una notte con una donna e dopo se ne va. La sua vita e il suo corpo sono sempre gli stessi. La donna invece concepisce. Come madre, lei è differente dalla donna che non è madre. Poiché lei porta nel suo corpo, per nove mesi, le conseguenza di una notte. Qualcosa cresce dentro di lei, che mai sarà cancellato. Perché lei é donna e madre. E continuerà ad essere donna e madre, anche quando il bambino oppure tutti i bambini fossero morti. Poiché lei ha portato il bambino nel suo seno. Anche dopo che lui è nato, continua a portarlo nel suo seno e mai uscirà. Anche quando il bambino non fosse più vivo”.

“Tutto questo l’ uomo non lo sa. Lui non sa niente di questo. Lui non conosce la differenza tra “prima dell’amore” e il “dopo l’amore” tra prima della maternità e dopo la maternità. Lui non può conoscere. Soltanto una donna può sapere e parlare su questo. Perciò noi, donne e madri, mai ci lasceremo persuadere dal machismo dei nostri mariti. La donna può soltanto una cosa. Lei può avere cura di sé; lei può conservarsi decentemente; lei deve essere quello che sua natura è; deve essere sempre femmina e madre. Prima di ogni amore è femmina. Dopo ogni amore è donna e madre. In questo potrà sapere se lei è una buona donna e una buona madre oppure no”.

Senz’altro si tratta di una visione sublimata della donna e della madre. In loro ci sono anche delle ombre che accompagnano sempre la condizione umana, anche quella femminile.

Ma oggi, giorno della donna, vogliamo dimenticare le ombre per mettere a fuoco il momento di luce che ogni donna rappresenta. Per questo oggi dobbiamo salutare le donne e abbracciarle per dare e ricevere tutta le energia (axé) di cui sono portatrici.

Cerchiamo un equilibrio tra i generi. Differenti ma uniti. Mai più guerra dei sessi, che purtroppo dura fino al giorno d’oggi.

Traduzione di Romano Baraglia e Lidia Arato.

(*) tratto da https://leonardoboff.wordpress.com

Redazione
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Un commento

  • Ivana Trevisani

    Molto interessante l’articolo di L. Boff, come sempre quando un uomo dice parole di verità in merito alle donne.

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